Print Friendly and PDF

Henri Cartier-Bresson, una mostra a Palermo

Henri Cartier-Bresson, una mostra a Palermo Salerno, Italia 1933 © Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos
Henri Cartier-Bresson, una mostra a Palermo
Salerno, Italia 1933 © Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos

Henri Cartier-Bresson, una mostra a Palermo. Dal 21 ottobre alla Galleria d’Arte Moderna.

Apre al pubblico sabato 21 ottobre alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo la mostra Henri Cartier-Bresson Fotografo: 140 scatti in una grande mostra, secondo appuntamento con i grandi maestri della Fotografia dopo quello dedicato a Steve McCurry, chiuso con grande successo alla fine di febbraio di quest’anno.

L’esposizione Henri Cartier-Bresson Fotografo è una selezione curata in origine dall’amico ed editore Robert Delpire e realizzata in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson, istituzione creata nel 2003 assieme alla moglie Martine Franck e alla figlia Mélanie.

Per Cartier-Bresson la tecnica rappresenta solo un mezzo che non deve prevaricare e sconvolgere l’esperienza iniziale, reale momento in cui si decide il significato e la qualità di un’opera.

Per me, la macchina fotografica è come un block notes, uno strumento a supporto dell’intuito e della spontaneità, il padrone del momento che, in termini visivi, domanda e decide nello stesso tempo. Per “dare un senso” al mondo, bisogna sentirsi coinvolti in ciò che si inquadra nel mirino. Tale atteggiamento richiede concentrazione, disciplina mentale, sensibilità e un senso della geometria. Solo tramite un utilizzo minimale dei mezzi si può arrivare alla semplicità di espressione”.

Henri Cartier-Bresson non torna mai ad inquadrare le sue fotografie, non opera alcuna scelta, le accetta o le scarta. Nient’altro. Ha quindi pienamente ragione nell’affermare di non capire nulla di fotografia, in un mondo, invece, che ha elevato quest’arte a strumento dell’illusione per eccellenza.
Lo scatto è per lui il passaggio dall’immaginario al reale. Un passaggio “nervoso”, nel senso di lucido, rapido, caratterizzato dalla padronanza con la quale si lavora, senza farsi travolgere e stravolgere.

“Fotografare è trattenere il respiro quando tutte le nostre facoltà di percezione convergono davanti alla realtà che fugge. In quell’istante, la cattura dell’immagine si rivela un grande piacere fisico e intellettuale”.
I suoi scatti colgono la contemporaneità delle cose e della vita. Le sue fotografie testimoniano la nitidezza e la precisione della sua percezione e l’ordine delle forme.
Egli compone geometricamente solo però nel breve istante tra la sorpresa e lo scatto. La composizione deriva da una percezione subitanea e afferrata al volo, priva di qualsiasi analisi. La composizione di Henri Cartier-Bresson è il riflesso che gli consente di cogliere appieno quel che viene offerto dalle cose esistenti, che non sempre e non da tutti vengono accolte, se non da un occhio disponibile come il suo.

Fotografare, è riconoscere un fatto nello stesso attimo ed in una frazione di secondo e organizzare con rigore le forme percepite visivamente che esprimono questo fatto e lo significano. È mettere sulla stessa linea di mira la mente, lo sguardo e il cuore”.

Per parlare di Henri Cartier-Bresson – afferma Denis Curti, curatore della mostra a Palermo – è bene tenere in vista la sua biografia. La sua esperienza in campo fotografico si fonde totalmente con la sua vita privata.
A proposito della creazione Magnum Photos, ancora oggi fondamentale punto di riferimento per il fotogiornalismo, Ferdinando Scianna, per molti anni unico membro italiano ha scritto: “Magnum continua a sopravvivere secondo l’utopia egualitaria dei suoi fondatori. In modo misterioso è riuscita finora a fare convivere le più violente contraddizioni. Questa è la cosa che più mi appassiona. Per quanto mi riguarda, sicilianissimo individualista, ho difficoltà a sentirmi parte di qualunque tipo di gruppo, ma so che se devo riferirmi a una appartenenza culturale è in quella tradizione che mi riconosco”.

Obiettivo della rassegna è far conoscere e capire il modus operandi di Henri Cartier-Bresson, la sua ricerca del contatto con gli altri, nei luoghi e nelle situazioni più diverse, alla ricerca della sorpresa che rompe le nostre abitudini, la meraviglia che libererà le nostre menti, grazie alla fotocamera che ci aiuta ad essere pronti a coglierne e a immortalarne il contenuto.

HENRI CARTIER-BRESSON
FOTOGRAFO
A cura di Denis Curti
Palermo, Galleria d’arte moderna
21 ottobre 2017 > 25 febbraio 2018

Commenta con Facebook

leave a reply

*