Print Friendly and PDF

#SaveOrazio. La National Gallery di Londra cerca soldi per comprare il “suo” Gentileschi

Particolare de Il ritrovamento di Mosè (1630), di Orazio Gentileschi Particolare de Il ritrovamento di Mosè (1630), di Orazio Gentileschi
Particolare de Il ritrovamento di Mosè (1630), di Orazio Gentileschi
Particolare de Il ritrovamento di Mosè (1630), di Orazio Gentileschi

Al museo mancano 2 dei 22 milioni necessari per acquisire il grandissimo dipinto, da quasi vent’anni in prestito all’istituzione di Trafalgar Square da un anonimo collezionista privato

Se la National Gallery riesce ad acquistare il dipinto, potrà metterlo a disposizione per l’ammirazione delle generazioni a venire. L’opera avrà trovato definitivamente spazio tra le immagini identitarie della nazione“. Così il direttore del celebre museo londinese, l’italiano Gabriele Finaldi, accompagna la petizione pubblica lanciata per l’acquisizione de Il ritrovamento di Mosè (1630), il capolavoro di Orazio Gentileschi da quasi vent’anni in prestito all’istituzione di Trafalgar Square da un anonimo collezionista privato, forse Graham Kirkham, miliardario fondatore dell’impero dei divani DFS. L’opera fu venduta nel 1995 per 5 milioni di sterline all’asta Sotheby’s dalla famiglia Howard nello Yorkshire, e la National Gallery non riuscì ad acquistarla.

Il ritrovamento di Mosè (1630), di Orazio Gentileschi, alla National Gallery
Il ritrovamento di Mosè (1630), di Orazio Gentileschi, alla National Gallery

Ora il museo torna alla carica, cercando di racimolare i 22 milioni necessari oggi: convinto che il grandissimo dipinto – 257 x 301 cm – abbia un posto straordinario nella storia britannica, una delle poche opere dipinte durante la residenza di 12 anni di Gentileschi a Londra alla corte del re Carlo I, commissionata per celebrare la nascita del futuro Carlo II e destinata ad essere appesa nella Queen’s House di Greenwich. Da anni è un punto focale della galleria barocca italiana, esposto accanto a capolavori di artisti come Caravaggio e Guido Reni. L’appello del museo ha già sortito importanti effetti: 8,5 milioni sono stati garantiti dall’American Friends of the National Gallery of London, 5 milioni dal National Gallery Trust. Mancano 2 milioni di sterline, che la National Gallery prova a raccogliere fra privati, fiduciari e pubblico…

www.nationalgallery.org.uk/saveorazio

Commenta con Facebook

leave a reply

*