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La realtà che sfuma in fiaba: dalla Russia arrivano gli acquerelli di Andrey Esionov

Andrey Esionov
Andrey Esionov
Andrey Esionov

Dalla Russia arrivano gli acquerelli fiabeschi di Andrey Esionov. Prima Lugano, in occasione di WopArt 2019, poi Roma, con una mostra ai Musei di San Salvatore in Lauro dal 26 settembre 2019 al 25 gennaio 2020.

Sono forse i contorni sfumati delle sue figure stagliate su uno sfondo fiabesco a immergerci in una profonda quotidianità priva di confini. Come uno sterminato reportage pittorico, Andrey Esionov (Tashkent, 1963)immortala soggetti incontrati per strada, nei locali, lungo una vita semplice composta da esistenze complesse. L’artista trae grande ispirazione dai suoi viaggi in Europa e dai cambiamenti epocali e dagli stravolgimenti politici dell’ex Unione Sovietica che ha vissuto in prima persona. Camerieri, vagabondi, artisti, fanciulli: la fauna umana è impressa sulla carta nel suo muoversi urbano attraverso l’acquerello, medium prediletto dall’artista russo, con uno stile figurativo oscillante tra il neorealismo e il simbolismo. Non sorprende allora rintracciare nelle sue opere un’atmosfera magica, sospesa li dove si percepisce un delicato spaesamento rispetto alla realtà oggettiva.

Il vento dall’est sta finalmente soffiando la poesia quotidiana di Esionov fino alle nostre latitudini. Il grande appuntamento è dal 26 settembre 2019 al 25 gennaio 2020 ai Musei di San Salvatore in Lauro, Roma. Varcare la soglia del museo significa accedere alla realtà visionaria del pittore, accettando l’idea di entrare in contatto con l’invisibile celato dietro ciò che si vede. L’evento capitolino sarà di poco anticipato dall’esposizione che vedrà dieci acquerelli in mostra a WopArt 2019, la fiera d’arte su carta che sarà a Lugano dal 20 al 22 settembre. Un’anteprima utile ad inserirsi nel clima vagamente surreale, intimamente familiare, misteriosamente eloquente di Andrey Esionov.

Andrey Esionov, Fattore Psi, 2017, сarta, acquerello, 76 × 56
Andrey Esionov, Fattore Psi, 2017, сarta, acquerello, 76 × 56

“Esionov ci presenta i suoi occhi, il suo sguardo: ma lascia a noi il giudizio, e poco o nulla ci dice del suo. Non ci viene tolto questo imbarazzo. Tocca a noi deciderlo: siamo di fronte a vittime o a carnefici, a innocenti o a colpevoli? È come se ci sfuggissero le qualità morali degli uomini e delle donne la cui presenza vitale ci è invece restituita in modo così impressionante”

Tomaso Montanari, Storico dell’arte

Cresce così la convinzione che i limiti indefiniti dei suoi acquerelli siano in realtà un preciso virtuosismo stilistico, calibrato per suggerire ma non spiegare, ideare ma non costruire. Esionov predispone la messa in scena senza riempire di contenuto la vicenda, spetta a noi completare la storia con il nostro contributo. In questo scarto informativo si muove gran parte di quel sentimento di sogno ed indeterminatezza che ci affascina.

Andrey Esionov, La strada Appia, 2017, сarta, acquerello, 65 × 34
Andrey Esionov, La strada Appia, 2017, сarta, acquerello, 65 × 34

 

Andrey Esionov, La definizione dell’obbedienza, 2017, сarta, acquerello, 76 × 56
Andrey Esionov, La definizione dell’obbedienza, 2017, сarta, acquerello, 76 × 56

 

Andrey Esionov
Andrey Esionov – Neo-Nomadi e Autoctoni (foto Luca Rossano)

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