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Dal dettaglio alla poesia: Valentino Vago torna a Brera. La potenza dell’incisione

Valentino Vega, Senza titolo (il duomo) [1955] Valentino Vega, Senza titolo (il duomo) [1955]
Valentino Vega, Senza titolo (il duomo) [1955]
Valentino Vago, Senza titolo (il duomo) [1955]

Le incisioni di Valentino Vago tornano a casa. L’Accademia di Brera espone i lavori giovanili dell’artista che un tempo fu alunno della scuola. Dal 25 ottobre al 21 dicembre.

Ruvide ma leggere le incisioni di Valentino Vago (Barlassina 1931 – Milano 2018) graffiano il foglio, creano il solco dentro al quale i valori atmosferici riescono a porsi in relazione con le figure. Dapprima più pensate e ragionate, costruite di un’attenzione anche eccessiva, gradualmente si liberano del peso del dettaglio per scivolare fluide sulla superficie a delineare una potente trasfigurazione poetica.

Una parabola ascendente che ha portato l’artista di Barlassina a fare dell’acquaforte la personale anticamera alla pittura, ma approfondendola tanto da renderla anche indipendente. Due tecniche complementari apprese all’Accademia di Brera a partire dal 1951, quando seguì i corsi di un grande incisore italiano come Benvenuto Disertori. Una passione reale quella per le incisioni, che lo portò ad iscriversi dal 1957 al 1960 all’Associazioni Incisori d’Italia e a partecipare a tutti gli eventi e organizzati dall’Ente, in quegli anni presieduto da Carlo Carrà e Aldo Carpi.

Valentino Vega, Senza titolo, 1954
Valentino Vago, Senza titolo, 1954
Valentino Vega, Senza titolo [1955-1956]
Valentino Vago, Senza titolo [1955-1956]

Valentino Vago, Incisioni (1952-1959) espone al pubblico di Brera un corpus di oltre quaranta incisioni ad acquaforte rieditate nel 2014 a partire dalle lastre originali realizzate dall’artista nel corso degli anni Cinquanta. Osservando le opere in mostra, si può ripercorrere la visione della realtà che l’artista comunicava tramite molteplici temi espressivi: figure del quotidiano, contadini al lavoro, paesaggi rurali, scene naturalistiche, fino a giungere alle composizioni astratte, nelle quali il centro di interesse delle ricerche non è più il soggetto o la forma, bensì l’atto creativo di qualcosa in divenire, preludio della ricerca artistica che caratterizzerà l’opera del maestro negli anni Sessanta.

Valentino Vega, Senza titolo, 1957
Valentino Vago, Senza titolo, 1957

 

Valentino Vega, Vegetazione, 1959
Valentino Vago, Vegetazione, 1959

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