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6000 nuovi assunti al Ministero dei Beni Culturali. I primi atti concreti di Bonisoli

Il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli Il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli
Il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli
Il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli

Per il ministro il lavoro nel mondo della cultura è una questione di primaria importanza, ed è necessario un piano di assunzioni, in particolare nel profilo amministrativo. L’impegno preso alla Camera dei Deputati

Il Ministero per i beni culturali (ri)comincia ad assumere personale qualificato. Se qualcuno (molti) attendeva dei segnali tangibili circa l’impostazione che il nuovo titolare del dicastero Alberto Bonisoli intende dare al suo mandato, tanti speravano che andassero in questa direzione. E ora sono stati accontentati: e in una sede impegnativa e solenne come la Camera dei Deputati, dove il ministro è intervenuto in occasione del question time rispondendo ad interrogazioni sulle iniziative per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano, con particolare riferimento appunto alla promozione di un piano straordinario di assunzioni “in relazione alle necessità del settore e sugli elementi in merito al trasferimento di risorse tra dicasteri in relazione al previsto riordino delle competenze in materia di turismo”. “Il lavoro nel mondo della cultura è per me una questione di primaria importanza”, ha dichiarato. “Si ritiene necessario pertanto prevedere un piano straordinario di assunzioni pari a 6.000 unità, in particolare nel profilo amministrativo”.

La sede del ministero dei Beni Culturali
La sede del ministero dei Beni Culturali

Come sarà strutturato il cospicuo incremento delle risorse umane? “Da un primo esame dei dati fornitimi, risulta una carenza attuale, rispetto alla dotazione organica prevista dal DPCM di organizzazione del ministero 171 del 2014 e al netto della Direzione generale Turismo, di circa 3.000 unità”, ha evidenziato Bonisoli, “il dato stimato delle cessazioni è pari a circa 1.000 unità di personale per ciascun anno nel triennio 2018-2020”. Il ministro ha reso noto inoltre che “stiamo valutando la fattibilità di un intervento normativo finalizzato all’assunzione di ulteriori 163 unità risultate idonee” al concorso di 500 funzionari tecnici, già esteso fino al raggiungimento di 1.000 unità, esaurendo così completamente la graduatoria degli idonei. Il titolare del MIBAC ha ricordato poi che il ministero è già stato autorizzato a bandire un concorso per l’assunzione di 16 funzionari amministrativi attraverso lo scorrimento della graduatoria del concorso “120 Ripam/Coesione”, di 500 unità di personale di seconda area, di 5 dirigenti architetti e 4 dirigenti archeologi.

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