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Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah

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Istituito dal Parlamento nel 2003, si inaugura il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini

La scelta è caduta su Ferrara, perché della presenza ebraica sono permeate le sue vie, la sua storia e le sue tradizioni, una città dove gli Ebrei vivono da oltre mille anni anche grazie ai duchi d’Este, che aprirono loro le porte proprio quando altri governanti – a partire dai papi – li cacciavano o isolavano. Dopo anni di gestazione spesso anche tempestosa, si inaugura domani mercoledì 13 dicembre il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. Il progetto architettonico del MEIS, istituito dal Parlamento nel 2003, è stato avviato nel 2011 sotto la direzione del MiBACT, che ha promosso un bando pubblico internazionale vinto dal raggruppamento temporaneo formato da Studio Arco (Bologna) e -SCAPE S.p.A. (Roma). Il museo aprirà al pubblico giovedì 14 dicembre nel grande edificio restaurato di Via Piangipane, nel centro storico di Ferrara, che fino al 1992 ospitava le carceri cittadine, a breve distanza dall’area dell’ex ghetto, dove si trovano tuttora le storiche sinagoghe e altri importanti segni del celebre passato ebraico di Ferrara. Ed è chiamato a narrare proprio gli oltre due millenni di vitale e ininterrotta presenza degli Ebrei in Italia, con le loro tradizioni e i fondamentali contributi alla storia e alla cultura del Paese, nonché all’ebraismo nel suo insieme. La mostra inaugurale “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni”, curata da Anna Foa, Giancarlo Lacerenza e Daniele Jalla con l’allestimento dello studio GTRF di Brescia e aperta al pubblico fino al 16 settembre 2018, costituisce, dal punto di vista scientifico ed espositivo, la prima grande sezione del museo. Esposti oltre duecento oggetti preziosi, fra i quali venti manoscritti, sette incunaboli e cinquecentine, diciotto documenti medievali, quarantanove epigrafi di età romana e medievale, e centoventuno tra anelli, sigilli, monete, lucerne e amuleti, poco noti o mai esposti prima, provenienti dai musei di tutto il mondo (dalla Genizah del Cairo al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dai Musei Vaticani alla Bodleian Library di Oxford, dal Jewish Theological Seminary di New York alla Cambridge University Library). Un evento molto atteso, di cui si parlerà ampiamente: noi intanto vi facciamo vedere una serie di immagini in anteprima…

www.meisweb.it

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