Print Friendly and PDF

57/mo Festival dei Popoli di Firenze: riparte dal 25 novembre il festival internazionale del film documentario

57/mo Festival dei Popoli

57/mo Festival dei Popoli57/mo Festival dei Popoli: dal 25 novembre al 2 dicembre a Firenze, tra cinema La Compagnia, Spazio Alfieri e Istituto Francese riparte il festival internazionale del film documentario.

Tra gli ospiti del 57/mo Festival dei Popoli Elio Germano, Valeria Bruni Tedeschi e Avi Mograbi, due le retrospettive: una alla cineasta franco libanese Danielle Arbid e l’altra al brasiliano Sergio Oksman.
In programma il focus sui rifugiati “Looking for Neverland” e la nuova sezione musicale “Hit Me With Music!”.

Il 57/mo Festival dei Popoli inaugurazione con “No Borders” di Haider Rashid, corto sui centri d’accoglienza con protagonista Elio Germano (presente in sala) e la prima mondiale di “Un altro me” di Claudio Casazza, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

La geniale carriera di David Bowie ripercorsa attraverso preziose immagini d’archivio in “David Bowie, l’homme cent visages ou le fantôme d’herouville” di Christophe Conte e Gaetan Chataigner (26/11); un ritratto ravvicinato del politico statunitense Anthony Weiner noto per le accuse di sexting in “Weiner” di Josh Kriegman e Elyse Steiberg (26/11); la vita e l’opera di Frank Zappa raccontata da lui stesso nel documentario “Eat that question” di Thorsten Schutte” (27/11) e le scioccanti testimonianze delle madri di jihadisti in “La Chambre Vide” di Jasna Krajinovic (30/11).eat-that-question-frank-zappa_1469485987

Sono alcuni dei documentari in programma al 57/mo Festival dei Popoli – festival internazionale del film documentario – che si terrà a Firenze dal 25 novembre al 2 dicembre tra il cinema La Compagnia, Spazio Alfieri e Istituto Francese. Il festival, presieduto da Marco Pratellesi e diretto da Alberto Lastrucci, si svolgerà nell’ambito della “50 giorni di cinema internazionale ” coordinata da Fondazione Sistema Toscana (FST).

>> Più di 70 le opere, in anteprima mondiale, europea o italiana, di cui 21 concorreranno all’interno della sezione Concorso internazionale e 6 parteciperanno al Concorso italiano. Tra le novità di quest’anno un focus sui rifugiati dal titolo “Looking for Neverland”, composto da 12 titoli, e la nuova sezione dedicata ai documentari musicali “Hit Me With Music”, 5 film per conoscere da vicino i protagonisti della scena musicale mondiale attraversando generi, paesi, epoche e generazioni.

Tra gli oltre 60 ospiti del festival, da segnalare la presenza di Elio Germano (25/11), di Valeria Bruni Tedeschi (28/11), del regista israeliano Avi Mograbi (1/12) e dei due cineasti a cui sono dedicate le retrospettive (entrambe per la prima volta in Italia): la franco-libanese Danielle Arbid e il brasiliano Sergio Oksman (a Firenze per tutta la durata del festival).

La prima giornata del festival, venerdì 25 novembre, inizia alle ore 18.30 con la regista Danielle Arbid che presenterà il cortometraggio Raddem del 1998 e Seule avec la guerre del 2000 entrambi incentrati sulla guerra civile in Libano. In prima serata (ore 21) l’attore Elio Germano presenterà il corto No Borders (Italia, 2016, 15’) del regista fiorentino Haider Rashid. Il documentario, che apre uno spaccato sulla vita quotidiana nei centri di accoglienza per migranti in Italia, è stato realizzato tra il Centro Baobab di Roma e il presidio No Borders di Ventimiglia.

A seguire sarà il momento della prima mondiale di Un altro me (Italia, 2016) di Claudio Casazza, proiezione organizzata in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Al centro di questo lavoro sono Sergio, Gianni, Giuseppe, Valentino ed Enrique, condannati per reati sessuali che, una volta usciti dal carcere di Bollate dove sono reclusi, ne potrebbero commettere altri. Un’equipe di criminologi e terapeuti porta avanti con loro il primo esperimento in Italia per evitare che questo accada.no borders

Hit Me With Music! Tra i documentari musicali, oltre a quelli già citati (Bowie e Zappa) nella sezione Hit Me With Music! troviamo Fonko di Göran Olsson, Lars Lovén e Lamin Daniel Jadama (Svezia, Germania, Svizzera, 2016), sulla rivoluzione musicale che sta avvenendo in Africa, dove la musica dei club si fonde con gli stili tradizionali. Da Dakar a Lagos, da Accra a Luanda, un viaggio in compagnia dei giovani artisti più interessanti della scena contemporanea, il tutto ispirato dal padre della Black Music: Fela Kuti.

Tra gli eventi di punta del festival, la proiezione di The Rolling Stones Olé Olé Olé!: A Trip Across Latin America, il road movie di Paul Dugdale che segue la mitica band durante il tour che, nel 2016, li ha portati in dieci città dell’America Latina.
Trascinanti performance dal vivo si intrecciano a uno sguardo intimo e ravvicinato sul mondo della leggendaria formazione inglese, culminando con le immagini della storica tappa a L’Avana di fronte ad un pubblico di più di un milione di persone, per un concerto emozionante e memorabile: un vero inno al potere rivoluzionario del rock. Da non perdere anche Songs for Madagascar di Cesar Paes, un viaggio intimo attraverso l’isola del Madagascar alla ricerca della sua anima musicale.

Looking for Neverland. La sezione presenta 12 documentari sull’argomento “immigrazione” e “rifugiati”, oltre a un incontro dal titolo “La barca è piena? Luoghi comuni e domande scomode sui rifugiati” (domenica 27 novembre, alle ore 15, Spazio Alfieri) in collaborazione con Cospe, TerraProject e Multiverso Firenze. Tra i titoli da segnalare After Spring di Steph Ching e Ellen Martinez (Usa, 2016), che fotografa il campo profughi più grande al mondo, quello di Zaatari in Giordania, gestito da UNHCR.
In collaborazione con la mostra Ai Weiwei. Libero di Fondazione Palazzo Strozzi si terrà la proiezione di Between Fences del celebre regista israeliano Avi Mograbi (ospite del festival) che racconta un’esperienza di “Teatro dell’Oppresso” realizzata in un centro di detenzione nel deserto di Israele, vicino al confine con l’Egitto, partendo dalle vite dei richiedenti asilo eritrei e dal sudanesi che non possono essere rimpatriati né tantomeno hanno prospettive in Israele. The Mission di Robert Oey, si concentra sulla missione delle Nazioni Unite in Mali, mostrata attraverso gli occhi di un colonello delle forze speciali olandesi, Joost de Wolf.

Il focus continua con La Permanence di Alice Diop su un centro di assistenza sanitaria per migranti dell’ospedale Avicenne di Bobigny, nella banlieu parigina; Les Sauteurs di Moritz Sibert, Estephan Wagner, Abou Bakar Sidibé sull’enclave spagnola di Melilla nel nord del Marocco (28/11). In cartellone anche No Borders di Haider Rashid, il primo film italiano girato in realtà virtuale (VR) con Elio Germano che guida gli spettatori alla scoperta di alcuni centri italiani destinati all’accoglienza dei migranti. I restanti tre titoli sono inclusi nelle sezioni competitive: Les Corps Interdits; Reminds from the Desert; Hotel Splendid.Les Sauteurs

>> Concorso Internazionale. Sono 21 i documentari in concorso (lunghi, medi e corti: tutti inediti in Italia) che saranno valutati dalla giuria internazionale composta da Jasmin Basic (Svizzera), Giovanni Cioni (Belgio/Italia) e Nikolaus Geyrhalter (Austria).

Concorso ItalianoSei i documentari italiani in concorso, tutti in anteprima mondiale. Tra questi, Castro di Paolo Civati, storia dell’omonima occupazione abitativa romana, per più di dieci anni rifugio per molte famiglie ed oggi sgomberata. Oltre un anno di riprese, per rivelare il quotidiano di una comunità che ha vissuto in una situazione straordinaria.
Si prosegue con Hotel Splendid di Mauro Bucci, narrazione intima e corale sulla vita di un gruppo di migranti provenienti dalle coste africane, ospitato presso una struttura per richiedenti asilo politico a Cesenatico: un documento delle esperienze quotidiane e del funzionamento di un albergo adibito a centro di accoglienza; La prima meta di Enza Negroni racconta la vicenda della squadra multietnica di rugby composta dai detenuti della Casa Circondariale Dozza di Bologna, la Giallo Dozza, tra allenamenti estenuanti, partite giocate sempre in casa e sempre perse e la voglia di riscatto. Mani nostre di Caterina Pecchioli, un’indagine sul rapporto degli italiani con la corruzione portata avanti dalla regista durante un lungo viaggio in treno dal punto più a Nord a quello più a Sud della penisola; Vergot di Cecilia Bozza Wolf narra la vicenda di una famiglia di agricoltori di una valle alpina dalla cultura estremamente conservatrice alle prese con l’omosessualità del figlio più giovane; Vita Nova di Danilo Monte e Laura D’Amore è il diario dell’esperienza di fecondazione assistita vissuta dagli autori, Laura e Danilo. Lui è un regista, lei è la sua produttrice e insegnante di yoga: insieme restituiscono un racconto delicato e profondo di questo difficile e particolare momento della loro vita.57/mo Festival dei Popoli

Sul sito ufficiale del 57/mo Festival dei Popoli programma e calendario completo delle proiezioni e degli eventi speciali. 

Commenta con Facebook

leave a reply

*