Standing Ovation e tutto esaurito per l’unica data dedica a Lucio Battisti al Teatro della Luna di Milano.

All’alba dell’anniversario della nascita, il 5 marzo, di uno tra i più innovativi cantanti italiani di sempre, 2 MONDI gli dedica un’appassionante e commovente concerto che riattraversa le tappe più importanti della carriera di Lucio Battisti. Dall’amore alla morte passando per quegli aneddoti bizzarri che hanno caricato della potenza del mito quel suo animo blues così particolare.

Intenso e fedele, Massimo Numa in compagnia dei “Vent Ensemble”, una straordinaria orchestra di 15 elementi, dopo il concerto commemorativo per il decennale della scomparsa il 9 Settembre 2008  a Poggio Bustone (Rieti), trasmesso in diretta dalla RAI, si riconferma capace di reggere l’onerosa eredità.

Lucio Battisti, indimenticabile cantautore nasce nella piccola borghesia di Poggio Bustone, paese di collina in provincia di Rieti, il 5 Marzo 1943. Non è semplice stilare una, seppur breve biografia di Battisti, perché è sempre stato un uomo gelosissimo della sua privacy, al punto da scomparire per anni dalla luce della ribalta. Trasferitosi a Roma negli anni ‘50 e medie e si diploma come perito industriale nel 1962. Già dall’infanzia imbraccia la chitarra ma la sua prima esperienza in un complesso musicale risale all’autunno 1962 ne “I Mattatori”, un gruppo di ragazzi napoletani. Nel 1964 imperversa la musica di Dylan e degli Animals, e Lucio ne trae ispirazione ottenendo il suo primo ingaggio da solista quando lo chiama il Club 84 di Roma. E’ del 1965 però l’incontro che scompiglia a suo favore le carte del destino. Infatti in quell’estate, si incontra con con Giulio Rapetti, tra i più noti “parolieri” del panorama italiano, sotto lo pseudonimo di Mogol.

Fra noi c’era una grandissima stima reciproca, una stima esagerata. Io pensavo che lui fosse un musicista straordinario, lui pensava che io fossi un grande poeta. (Mogol)

Da quel momento Battisti comincia a collezionare successi, nel 1968 con “Balla Linda” Lucio Battisti partecipa al Cantagiro; nel 1969, in coppia con Wilson Pickett, presenta a Sanremo “Un’avventura”. Ma l’affermazione decisiva arriva nell’estate seguente, al Festivalbar, con “Acqua azzurra, acqua chiara”. Risalgono invece agli anni ’70 e ’80, “La canzone del sole” e “Anche per te”, incise per la sua nuova etichetta, da lui stesso fondata con alcuni amici e collaboratori, tra cui Mina, Patty Pravo, il complesso Formula Tre, Bruno Lauzi e che porta il nome emblematico di “Numero Uno”. Ma il grande successo non scalfisce quella suo lato intimo, malinconico e privato che lo accompagna fino alla morte, suscitando enorme stupore e commozione.

Due ore e mezza dedicate al ricordo di quelle grande hit, colonna sonora di momenti più o meno importanti della vita di ogni singolo spettatore, dal più giovane al più anziano. Sì, perché Lucio Battisti, con quel suo carattere ombroso, supponente, irascibile e molto spigoloso, ha saputo conquistare il cuore di intere generazioni. Uno spaccato di quella musica italiana che ha contrastato la morte parlando di emozioni attraverso una narrazione mai banale e sempre attuale.

Un grande successo quello di ieri sera, degno di un uomo che, con la sua Numero Uno e quella sua voglia di rivoluzionare i canoni della discografia italiana, ha saputo tracciare una netta linea di demarcazione tra il passato e il futuro, aprendo la strada a tanti altri ineguagliabili cantautori.

Ma la programmazione del Teatro della Luna non si ferma, oggi, venerdì 4 marzo, infatti è il turno di un altro grande Tribute Show con  “ABBAdream”, lo spettacolo che celebra la più grande band svedese della storia della musica pop, consacrata al successo dal  musical “Mamma mia!”