Print Friendly and PDF

“Tête” di Modigliani all’asta, per la prima volta, da Sotheby’s a New York

Modigliani, Tete Modigliani, Tete
Modigliani, Tete
Modigliani, Tete

4 novembre 2014, New York 

“Sono tra le sculture più venerate del XX secolo”. Usa queste parole Simon Shaw, co-responsabile del dipartimento Impressionst & Modern Art di Sotheby’s, per introdurre una Tête firmata Modigliani che sarà all’asta a New York il prossimo 4 novembre.

Realizzata tra il 1911 e il 1912, l’opera appartiene ad una rara serie di sculture scolpite nella pietra, raffiguranti dee di accattivante bellezza. La materia prima Modì l’aveva presa dagli scarti dei cantieri di tutta Parigi, e di notte lo stesso artista avrebbe illuminato le sue sculture dando vita ad uno spazio sacro, dominato dall’incanto e dalla potenza delle sue opere.

Incarna un’aura veramente affascinante questa Tête, nota per essere la più grande scultura di Modigliani in mani private. Essa, mai offerta prima d’ora all’asta, è immagine della grande devozione che l’artista nutriva nei confronti della scultura, disciplina altrimenti detta la liberazione della forma da un blocco di pietra.

L’influsso dell’arte di Auguste Rodin si fa evidente nella variegata struttura della superficie, ed è ben visibile la collaborazione e l’amicizia tra Modì e Costantin Brancusi che ispira i passaggi lisci della testa. Un’opera inoltre di chiara derivazione africana: Modigliani aveva visto molti esempi di maschere Baule, provenienti dalla Costa d’Avorio, e feticci congolesi esposti al Musée du Trocadero in quegli anni.

Gli esperti si aspettano da Tête un risultato che toccherà i 45 milioni di dollari, e vista la storia di questa scultura, una cifra di questo calibro non dovrebbe stupire. Questa Tête infatti fu esposta nel 1912 al Salon d’Automne a Parigi, nella celebre Salle des cubistes che diventò una pietra miliare della storia dell’arte moderna.

Fu poi acquistata, direttamente da Modigliani, dall’artista britannico Augustus John, e venduta, nel 1955, a Dudley Dente, e poi, tramite la Hannover Gallery, ad un collezionista privato belga.

Oggi l’opera è una delle rare sculture in pietra di Modì ad essere in mani private: la maggior parte di esse appartengono infatti a collezioni museali di rilievo, come il Metropolitan Museum of Art di New York, The Barnes Foundation di Philadelphia, la Tate Gallery di Londra, il Centre Pompidou e il MoMA di New York.

Un’occasione quindi da non perdere per tutti i collezionisti e appassionati, nonché per la stessa Sotheby’s che avrà l’onore di mettere in catalogo un’opera di Modì così importante e rinomata. Senza dimenticare che proprio da Sotheby’s nel 2010 l’artista segnò il suo attuale record mondiale, vendendo il dipinto “Nu assis sur un divan (la belle romaine)” per 69 milioni di dollari.

Commenta con Facebook

leave a reply

*