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Il ritorno dello Jedi direttamente da Art Basel. Cronaca di poveri amanti, dell’arte

Art Basel&quot. Foto © ArtsLife.com
L’entrata della fiera “Art Basel” giugno 2014.
Foto © ArtsLife.com

Ci sono ricascato, mannaggia! Mi ero ripromesso di non ritornaci più, dopo tanti anni di militante presenza, ad Art Basel. Ed avevo ragione, que reste t’il de nos amours? que reste t’il de tout cela…

Vero, tutto perfetto, tutti gli ingranaggi giusti, orologio svizzero… Gallerie stellari, stands perfetti, eleganti. Pubblico chic e competente.

E allora che c’hai da ridire? C’è che è un obitorio, senza vita. L’unica traccia grafica di esistenza in vita è il battito del $. Tutto il resto è un optional. Una gigantesca messa in scena di cui si può solo essere spettatori, happy few a parte, ma che sostanzialmente non mi appartiene più.

E poi, hai visto lo stand di “Gogojan” -si pronuncia così, con le labbra strette- e quello di Perrotin? E che dire di Unlimited? Mio Dio, è come una biennale, amazing!

Santo cielo, siamo nel regno di Wolf of Wall Street, dei Junk cultural bond, sofisticati algoritmi del nulla magnificamente infiocchettati, le cui quotazioni, completamente disancorate da qualsivoglia riscontro oggettivo che non sia l’autoreferenziale sistema dell’arte, decuplicano a vista d’occhio. Fantastico, The Great Art Swindle.

Certo la mostra di Gerhard Richter è un sofisticato viaggio nelle possibilità che restano alla pittura dopo gli azzeranti cicloni avanguardisti-modernisti, mostra alla quale fa da ideale contrappunto l’esposizione di Kasimir Malevic alla Kunsthalle, dove un didattico e serrato percorso ci riporta alle origini del costruttivismo, all’alba dell’uomo nuovo, l’Homo Astractus.

Art Basel, Art Basel Hong Kong, Art Basel Miami, un Pollicino che segue le briciole, si fa per dire, che i flussi del danaro lasciano per il mondo. Un unico brand olisticamente sincrono con gli altri protagonisti del film, musei, case d’asta, grandi fondazioni, magnati della moda, curatori-impresari.

Bene, bene e noi? Intesi come “Italietta” che ci azzecchiamo con tutta ’sta robba? Poco, condannati all’irrilevanza e, nella catena alimentare dell’art system, confinati al ruolo di pesce pilota o di plancton.

Que reste t’il de nos amours?… un paysage si bien caché et, dans un nuage, le cher visage de mon passé…

L.d.R.

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