Print Friendly and PDF

Conversazione sul collezionismo, Giuliano Gori dialoga con Guido Curto

Giuliano Gori è un imprenditore toscano e collezionista di arte contemporanea fino dagli anni 50. Quest’anno festeggia i 30 anni dell’apertura al pubblico della sua collezione di arte ambientale, avvenuta il 12 giugno 1982, con le prime 18 opere permanenti.

A una trentina chilometri da Firenze, La Fattoria di Celle – Collezione Gori è la prima collezione di arte ambientale in Italia, riconosciuta come modello in tutto il mondo. Qui artisti di livello internazionale sono stati invitati a realizzare delle opere permanenti nei suggestivi spazi all’aperto del parco di circa 45 ettari e all’interno degli edifici storici per oltre 3.000 mq.

In dialogo con il critico Guido Curto, Giuliano Gori riscopre aneddoti e svela come una passione intima e privata si è trasformata dando vita alla Fattoria di Celle, dove convivono opere di Fausto Melotti, Dennis Oppenheim, Robert Morris, Sol Lewitt, Richard Serra, Giuseppe Penone a cui negli anni si sono aggiunti molti altri artisti di nuove generazioni.

Oggi sono 75 le installazioni situate nel parco e nella villa, integrate nello spazio poiché create per un luogo specifico, diverse per materiali e forme, coinvolgono ogni volta un luogo scelto dall’artista in accordo con il committente.

La Fattoria di Celle è, infatti, un luogo in cui, per volontà di questo collezionista illuminato, le opere d’arte interagiscono con lo spazio ed esprimono liberamente la loro identità, perché come sostiene Giuliano Gori “l’esperienza acquisita in oltre vent’anni di ininterrotto impegno ci ha reso consapevoli che l’arte ambientale, nel contesto della natura, se condotta con rispetto delle norme dettate dall’etica di comportamento contribuisce concretamente alla difesa dell’ambiente. L’opera realizzata, per non perdere il valore creativo, impone che la natura sia scrupolosamente curata e conservata com’era all’origine dell’intervento artistico”.

Gli artisti della Collezione Gori di arte ambientale 

Magdalena Abakanowicz, Alice Aycock, Roberto Barni, Frank Breidenbruch & A.R. Penck (Ralf Winkler), Daniel Buren, Alberto Burri, Enrico Castellani, Giuseppe Chiari, Pietro Coletta, Fabrizio Corneli, Stephen Cox, Nicola De Maria, Luciano Fabro, Ian Hamilton Finlay, Piero Fogliati, Jean Michel Folon, Michel Gerard, Hossein Golba, Anselm Kiefer, Bukichi Inoue, Menashe Kadishman, Dani Karavan, Joseph Kosuth, Olavi Lanu, Sol LeWitt, Richard Long, Luigi Mainolfi, Luciano Massari, Eliseo Mattiacci, Fausto Melotti, Aiko Miyawaki, Robert Morris, Hidetoshi Nagasawa, Nunzio, Dennis Oppenheim, Mimmo Paladino, Marta Pan, Giulio Paolini, Claudio Parmiggiani, Giuseppe Penone, Beverly Pepper, Michelangelo Pistoletto, Jaume Plensa, Anne e Patrick Poirier, Dimitri Prigov, Ulrich Ruckriem, Gianni Ruffi, Richard Serra, Susana Solano, Alan Sonfist, Giuseppe Spagnulo, Aldo Spoldi, Mauro Staccioli, Marco Tirelli, George Trakas, Costas Tsoclis, Emilio Vedova, Gilberto Zorio

Biografia

Giuliano Gori è stato fondatore e vice presidente del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato; membro di una commissione del Grande Arche de la Défence di Parigi; fondatore e consigliere del World Monument Fund Italiano; curatore di Risarcimento (iniziativa che ha arricchito la Galleria degli Uffizi di 62 importanti opere internazionali d’arte contemporanea); curatore dell’ undicesima Biennale di Carrara, che ha dato vita a un parco permanente di opere ambientali in marmo; consigliere e Vice presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia a Pescia.

La Collezione è stata esposta in Giappone per l’intero anno 1999, ricevendo ospitalità in una serie itinerante dei maggiori musei del paese, interamente dedicati alla collezione; altrettanto è avvenuto in Spagna, dove la Collezione è stata ospitata nel 2003 dal Museo dell’ IVAM  di Valencia per la durata di circa cinque mesi, infine in Francia nell’anno 2012 per circa tre mesi alla Fondazione Maeght di Saint-Paul de Vence.

Dal 1982 la collezione Gori d’Arte Ambientale è aperta al pubblico, nata senza un modello di riferimento, è diventata essa stessa modello per numerose altre iniziative sparse sul territorio nazionale ed estero.

  Ingresso libero fino esaurimento posti

Commenta con Facebook

leave a reply

*