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Arturo Schwarz

“Sono molto soddisfatto di questa mostra, è una summa della mia attività finora svolta. E non è certo un punto d’arrivo”. Parla così Arturo Schwarz (Alessandria d’Egitto, 1924), l’instancabile storico dell’arte e professore che nell’immediato dopoguerra arrivò a Milano, cacciato dalla sua nazione, e aprì in via Gesù una libreria specializzata in volumi di arte e che si trasformò, di lì a breve, anche e soprattutto in una galleria e un luogo di incontri e di dibattito, di evoluzione intellettuale e artistica. A Schwartz spetta il merito di aver sensibilizzato, attraverso le pubblicazioni dei suoi libri e le mostre organizzate nella sua “libreria-galleria”, un numero sempre crescente di persone, in particolare riguardo il Surrealismo e il Dadaismo. Interpretò fin dall’inizio la sua attività con un vero e proprio fine di divulgazione e diffusione della cultura. Dal 10 febbraio al 9 marzo gli è stata dedicata una mostra alla Galleria Artandgallery, mostra accompagnata dal volume “Arturo Schwarz. La poesia prima di tutto” (Marsilio, 2012, Vicenza, 141 pp con fotografie), che raccoglie le copertine dei volumi esposti oltre a scritti e testimonianze di Schwarz e di persone a lui vicine (Philippe Daverio e Alan Jones). “La religione ebraica definisce la mia filosofia di vita, e la poesia è il mio modo di espressione”, dice Schwarz. La  Galleria Arandgallery ha riunito, per quella che sarà l’ultima mostra dopo 10 anni di attività, i titoli considerati più importanti e rilevanti nella storia della carriera di libraio e gallerista: “un percorso, il mio, iniziato a 16 anni. Nel 1940, ero ad Alessandria d’Egitto, comprai il Manifesto del Surrealismo di Andrè Breton e ‘Le revolver à cheveux blancs’, sempre suo. Non sapevo neanche cosa fosse il Surrealismo. Vidi però che anche le poesie che avevo scritto io rispecchiavano il metodo di scrittura automatica dei surrealisti. Gli spedii dunque alcune poesie mie. Dopo mesi e mesi di attesa mi arrivò la sua risposta: mi incoraggiava a continuare”. La poesia come linfa che ha guidato tutte le azioni e la vita di Schwarz: “la poesia e l’arte sono mezzi di conoscenza rivoluzionaria. Sono due modi per rivelare a se stessi il proprio inconscio e quindi per conoscersi e mettersi in condizione di trasformarsi”. Il segreto della vita sarebbe comprendere l’arte ed essere sempre curiosi di sapere altro. In mostra si trovano le copertine di libri di autori come Duchamp, Brecht, Breton, ma anche Cage o Mulas. Vedere questa esposizione è un modo per capire cosa significa per Schwarz la parola “anarchia”, e cosa intende quando dice che “esiste solo la parola ‘no’”: la libertà sta nell’affermazione della propria identità attraverso la continua ricerca. E dire “no” vuol dire rinunciare alle convenzioni, trovare una propria risposta attraverso il confronto con altre idee e modi di pensare. Ecco l’importanza del libro, della galleria d’arte e di questa mostra oggi.

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informazioni utili:

“La poesia prima di tutto”
Milano
10 febbraio-9 marzo
Arandgallery, via Arese 5
Un progetto di Gigi Rigamonti a cura di Alan Jones
Ore 15-19, chiuso il lunedì
Ingresso libero
Tel. 02-6071991
www.artandgallery.it info@artandgallery.it 

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