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Premio Cairo 2018. È Fabrizio Cotognini il vincitore della 19esima edizione

Fabrizio Cotognini, “Aurora” (matite, inchiostro, biacca, mylar e oro 24k, su incisioni originali XVIII secolo, cm 70x100x12 ciascuna, e libro d’artista, cm 25x190). Fabrizio Cotognini, “Aurora” (matite, inchiostro, biacca, mylar e oro 24k, su incisioni originali XVIII secolo, cm 70x100x12 ciascuna, e libro d’artista, cm 25x190).
Fabrizio Cotognini, “Aurora” (matite, inchiostro, biacca, mylar e oro 24k, su incisioni originali XVIII secolo, cm 70x100x12 ciascuna, e libro d’artista, cm 25×190).

Milano, 15 ottobre 2018. È Fabrizio Cotognini il vincitore della 19esima edizione del Premio Cairo con l’opera “Aurora”.

Nella prestigiosa cornice di Palazzo Reale di Milano è stato proclamato il vincitore del Premio Cairo, il più importante riconoscimento che un artista under 40 possa ricevere in Italia. È Fabrizio Cotognini classe 1983, la giovane “promessa” del contemporaneo italiano. Oltre ad aggiudicarsi il più importante premio economico nel panorama italiano dell’arte contemporanea di 25 mila euro, Cotognini avrà anche dedicata la copertina del numero di dicembre del mensile “Arte”, diretto da Michele Bonuomo.

Premio Cairo

Erano venti le opere finaliste, selezionate proprio dalla redazione di “Arte”, che sono passate al setaccio e giudicate da una giuria d’eccezione, diretta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo (presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino), costituita da: Gabriella Belli, direttore della Fondazione musei civici di Venezia; Bruno Corà, presidente della Fondazione Palazzo Albizzini-Collezione Burri di Città di Castello e Gianfranco Maraniello, direttore del Mart di Rovereto. A cui si aggiungono tre prestigiose new entry: Mimmo Paladino; Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di storia dell’arte della Fondazione Cini di Venezia e Mariolina Bassetti, presidente Christie’s Italia.

Tutti i vincitori degli anni passati, da Luca Pignatelli nel 2000 a Serena Vestrucci lo scorso anno (2017) con il bellissimo ombretto steso su tela grezza di “Trucco”, si sono affermati a livello nazionale e internazionale dopo la vittoria del Premio. Basti pensare a nomi come Federico Guida, Paolo Bini, Fabio Viale, Giovanni Ozzola, Masbedo. Le 18 precedenti edizioni hanno visto la partecipazione di 345 artisti. Di questi ben 41 sono stati invitati ad esporre alla Biennale di Venezia nelle edizioni tra il 2000 e il 2017. Da domani (16 ottobre 2018) fino al 21 ottobre le venti opere finaliste per il 2018, oltre a quelle vincitrici delle precedenti edizioni, saranno in mostra a Palazzo Reale, sempre a Milano.

FABRIZIO COTOGNINI, Mediterraneo, 2017, matita rossa, mylar, biacca e inchiostro su acquaforte originale del 1700, cm 50×62.

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