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Il Viaggio sentimentale di Giosetta Fioroni inizia a Milano

Liberty, 1964, matita, smalti bianco e rosso su tela, cm 146 x 114 collezione Nanni Benazzo, Roma © Giuseppe Schiavinotto Liberty, 1964, matita, smalti bianco e rosso su tela, cm 146 x 114 collezione Nanni Benazzo, Roma © Giuseppe Schiavinotto
Liberty, 1964,      matita, smalti bianco e rosso su tela, cm 146 x 114     collezione Nanni Benazzo, Roma     © Giuseppe Schiavinotto
Liberty, 1964,
matita, smalti bianco e rosso su tela, cm 146 x 114
collezione Nanni Benazzo, Roma
© Giuseppe Schiavinotto

Giosetta Fioroni è per la prima volta protagonista di un’esposizione monografica a Milano.

La mostra, al Museo del Novecento dal 6 aprile al 26 agosto, cercherà di illustrare la complessità tematica e linguistica di una figura di spicco della Roma degli anni Sessanta, dalla sua formazione a oggi.

Ritratto di Giosetta Fioroni, 2015        © Fiorenzo Niccoli
Ritratto di Giosetta Fioroni, 2015
© Fiorenzo Niccoli

Fuori dal coro, fuori dalle mode, lucida ed esplosiva, Giosetta Fioroni ha sviluppato in oltre sessanta anni di attività un linguaggio visivo forte ed eloquente fatto di simboli, segni ed emozioni: muovendosi a suo agio tra pittura, disegno, performance, video, teatro, ceramica e moda, ha sempre intrecciato il suo lavoro alla sua vita in modo audace e romantico.

Il titolo della mostra Giosetta Fioroni. Viaggio Sentimentale prende spunto dalla canzone “Sentimental Journey” portata al successo da Doris Day nel 1944 e che mette in evidenza tanto il lungo incedere creativo dell’artista, quanto la sua volontà di raccontare, passo dopo passo, tutto quello che offre una “vita sentimentale”.

«La realtà non si forma che nella memoria», dice spesso Giosetta Fioroni citando Proust, ed è proprio la memoria il comune denominatore di tutti i temi della sua produzione artistica dal sentimento alla femminilità, dal sogno all’incubo.

In mostra oltre 90 opere, provenienti da musei e collezioni private: dagli Argenti degli anni Sessanta e Settanta alla celebre Spia Ottica del 1968, sino alle ceramiche degli anni Novanta rappresentanti teatrini, case, steli animali e vestiti, passando per il ciclo su carta Movimenti Remoti, dedicato al testo omonimo dello scrittore e suo compagno di vita Goffredo Parise. Una selezione di opere che comprende anche la produzione più recente, dedicata alla riflessione sul corpo e l’identità, come i cicli Senex e Altra Ego realizzati con Marco Delogu.

Cy Twombly e Giosetta Fioroni a Sperlonga      © foto di Plinio De Martiis
Cy Twombly e Giosetta Fioroni a Sperlonga
© foto di Plinio De Martiis

Il percorso espositivo, al piano terra del Palazzo dell’Arengario, si snoda nelle sale (circa 700 mq)  che affacciano su piazzetta Reale, allestite in un percorso tematico-cronologico per offrire una panoramica completa dell’attività pittorica dell’artista. L’intento è sviluppare un suggestivo ritratto della Fioroni, che parte dall’idea, sviluppata nei suoi lavori fin dagli esordi e strettamente connesso con il tema teatrale, del “vedere-vedersi ed essere visto”.

Goffredo e Giosetta, 1970       © Archivio Parise - Fioroni
Goffredo e Giosetta, 1970
© Archivio Parise – Fioroni
Giosetta Fioroni, Marco Delogu       L'Altra Ego #1, 2012       Stampa a getto d’inchiostro montata su alluminio 148x148ccm       Courtesy Marco Delogu
Giosetta Fioroni, Marco Delogu
L’Altra Ego #1, 2012
Stampa a getto d’inchiostro montata su alluminio 148x148ccm
Courtesy Marco Delogu

 

Giosetta Fioroni, biografia
Nata a Roma nel 1932 in una famiglia di artisti, frequenta l’Accademia di Belle Arti dove incontra  Toti Scialoja che avrà un ruolo importante nel suo futuro di artista. Dal 1959 al 1963 vive a Parigi, ma rientra nella Capitale  dove entra a far parte di un movimento in seguito definito Scuola di Piazza del Popolo, insieme a Franco Angeli, Mario Schifano, Tano Festa, Francesco Lo Savio, Fabio Mauri, Giuseppe Uncini. Con alcuni di loro partecipa alla Biennale di Venezia del 1964. Questi artisti espongono spesso alla galleria Tartaruga di Plinio De Martiis a Roma, punto di riferimento per molti artisti italiani e internazionali, tra cui ricordiamo Cy Twombly, e dove nel 1968 Giosetta inaugura il Teatro delle Mostre con la performance La Spia Ottica. Sono di questo periodo le prime esperienze con la macchina da presa e la fotografia e i suoi “giocattoli per adulti”, ovvero i Teatrini.  Trascorre gli anni Settanta a Salgareda, in Veneto, con il suo compagno, lo scrittore Goffredo Parise. Espone, tra gli anni Settanta e Ottanta, alla Galleria Naviglio di Milano, Lucio Amelio a Napoli, De’ Foscherari a Bologna, Dell’Oca a Roma, Mazzoli a Modena, Corraini a Mantova, Studio Bernabò a Venezia. Nel 1970 la galleria Tartaruga di Roma presenta una personale dal titolo Laguna: nascono i Paesaggi d’argento. Nel 1993 Achille Bonito Oliva la invita alla Biennale di Venezia, dove torna nel 1995 per la mostra Percorsi del gusto. In questi anni, presso la bottega Gatti di Faenza, inizia a produrre sculture in ceramica, realizzando diversi cicli di opere: i Teatrini, le Case, le Scatole magiche, le Formelle, i Vestiti.  Nel 2013 il Drawing Center di New York le dedica l’antologica Giosetta Fioroni. L’argento, curata da Claire Gilman.  Nel 2015 il Centre Pompidou di Parigi acquisisce una sua opera, una tela del ciclo degli Argenti degli anni sessanta intitolata Gli occhiali.

Nascita di una Venere Op. (Botticelli), 1965      Olio su tela, Collezione privata      © Michele Alberto Sereni
Nascita di una Venere Op. (Botticelli), 1965
Olio su tela, Collezione privata
© Michele Alberto Sereni
Paesaggio Picasso, 1965        Matita, smalti bianchi e alluminio su tela 115x115cm        Collezione Emiliano e Ottavia Cerasi
Paesaggio Picasso, 1965
Matita, smalti bianchi e alluminio su tela 115x115cm
Collezione Emiliano e Ottavia Cerasi
Le cortigiane (da Carpaccio), 1966       matite, smalti colorati e alluminio su carta, 200 x 100 cm      © Archivio Parise-Fioroni
Le cortigiane (da Carpaccio), 1966
matite, smalti colorati e alluminio su carta, 200 x 100 cm
© Archivio Parise-Fioroni

 

GIOSETTA FIORONI Viaggio Sentimentale

6 aprile – 26 agosto 2018
Museo del Novecento
Via Marconi, 1 Milano

a cura di Flavio Arensi – Elettra Bottazzi
Orari lunedì 14.30-19.30
martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30
giovedì e sabato 9.30-22.30
il servizio di biglietteria chiude un’ora prima della chiusura
Ingresso intero 10 euro ridotto 8 euro
T. +39 02 884 440 61
c.museo900@comune.milano.it

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