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La scultura di Carlo Ramous alla Triennale di Milano. Una (era ora) prima grande retrospettiva

Continuità e Gesto per la libertà esposte in Piazzetta Reale a Milano nel 1974 (fotografia di Enrico Cattaneo) Continuità e Gesto per la libertà esposte in Piazzetta Reale a Milano nel 1974 (fotografia di Enrico Cattaneo)
Continuità e Gesto per la libertà esposte in Piazzetta Reale a Milano nel 1974 (fotografia di Enrico Cattaneo)
Continuità e Gesto per la libertà esposte in Piazzetta Reale a Milano nel 1974 (fotografia di Enrico Cattaneo)

La Triennale di Milano celebra (era ora) il grande scultore milanese Carlo Ramous (Milano, 2 giugno 1926 – 16 novembre 2003). E’ (finalmente) la prima grande retrospettiva dedicata ad un protagonista dimenticato della scultura italiana del secondo Novecento che ha attraversato in pieno le fasi cruciali dell’arte moderna approdando, all’inizio degli anni Settanta, alla dimensione dell’opera d’arte ambientale. Fino al 17 settembre.

I bassorilievi realizzati in collaborazione con l'ingegnere Tullio Patscheider all'ingresso della Rotocalco Ambrosiana a Cinisello Balsamo
I bassorilievi realizzati in collaborazione con l’ingegnere Tullio Patscheider all’ingresso della Rotocalco Ambrosiana a Cinisello Balsamo

Dopo una serie di operazioni che hanno portato al recupero e al restauro di un significativo nucleo di grandi sculture, in parte collocate in luoghi pubblici milanesi, questa mostra propone un affondo nell’intero percorso artistico di Ramous, mostrando tutti i passaggi della sua evoluzione stilistica e poetica: dal proficuo sodalizio con architetti e progettisti, che gli consentirono di realizzare, già nella seconda metà degli anni Cinquanta, alcuni significativi interventi scultorei applicati all’architettura religiosa e industriale, all’articolata concezione ambientale della scultura degli anni Settanta, dove abbandona le precedenti ricerche sul segno e sulla materia per dare respiro a forme geometriche che si articolano nello spazio con ardito calcolo degli equilibri. Riflettendo sui volumi plastici secondo idee già futuriste, Ramous concepisce la scultura come forma pronta a staccarsi da terra per librarsi nello spazio.

Facciata dell’Imprimerie Cino del Duca a Blois. Progetto realizzato da Tullio Patscheider in collaborazione con l’artista Carlo Ramous (1961)
Facciata dell’Imprimerie Cino del Duca a Blois. Progetto realizzato da Tullio Patscheider in collaborazione con l’artista Carlo Ramous (1961)

Come scrive Giuseppe Marchiori nel 1973, «i netti profili delle sculture di Ramous […] devono disegnarsi in uno spazio ampio: per esempio nello spazio del “paesaggio” urbano. Esiste un singolare rapporto tra queste “sigle” monumentali e lo sfondo anonimo delle periferie cittadine». In mostra, oltre a disegni, dipinti e bozzetti preparatori, sei grandi sculture di dimensioni ambientali – tra cui Timpano e Continuità, collocate rispettivamente nel 2013 nel giardino della Triennale e nel 2017 nel Parco dell’arte dell’Idroscalo di Milano – che introducono la visita, una selezione di sculture che copre un arco temporale che va dalla metà degli anni Cinquanta agli anni Novanta e un’importante sezione dedicata ai rapporti di Ramous con gli architetti, che hanno dato vita alle facciate di Santa Marcellina e San Giovanni Bosco e allo stabilimento di Blois.

Facciata della chiesa di San Giovanni Bosco a Milano. Progetto realizzato da Mario Tedeschi in collaborazione con l’artista Carlo Ramous (1966)
Facciata della chiesa di San Giovanni Bosco a Milano. Progetto realizzato da Mario Tedeschi in collaborazione con l’artista Carlo Ramous (1966)

Informazioni utili

CARLO RAMOUS. SCULTURA ARCHITETTURA CITTÀ
a cura di Fulvio Irace e Luca Pietro Nicoletti
12 luglio – 17 settembre 2017

Orari:
Martedì – Domenica
10.30 – 20.30
Lunedì chiuso
La biglietteria chiude un’ora prima delle mostre
Ingresso libero
La Triennale di Milano
T. +39 02 724341
www.triennale.org

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