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La severità medievale di Giovanni Pisano in mostra a Pistoia. Un’occasione mancata?

Allegoria della Giustizia, particolare - ph. Serge Domingie Allegoria della Giustizia, particolare - ph. Serge Domingie
Allegoria della Giustizia,  particolare - ph. Serge Domingie
Allegoria della Giustizia, particolare – ph. Serge Domingie

Una mostra a Pistoia, nell’anno della Capitale Italiana della Cultura, celebra il celebre scultore contemporaneo di Dante. A Palazzo Fabroni, fino al 20 agosto 2017.

Pistoia. Giovanni Pisano (1248 – 1315 circa) fu esponente di un Medioevo a metà fra i tempi eroici dello scontro fra Papato e Impero, e quello urbano e imprenditoriale che proprio in Toscana ebbe i suoi momenti più importanti, basti pensare alla dinamica vita politica ed economica della città di Firenze e del suo contado, ma anche a Pisa, all’epoca ancora Repubblica Marinara. Qui ebbe i natali Giovanni, figlio dello scultore Nicola, dal quale apprese i segreti del mestiere. Attivo nella città natale, ma anche a Siena, Perugia, Genova e, appunto, Pistoia, dove ha realizzato quello che è ritenuto il suo capolavoro, ovvero il pulpito marmoreo della Chiesa di Sant’Andrea, nella via omonima, ispirato nella forma esagonale a quello scolpito dal padre per il Battistero di Pisa. Idealmente, il pulpito pistoiese costituisce un’estensione della mostra, ed è occasione per scoprire una delle chiese più belle della città.

Allestimento Omaggio a Giovanni  Pisano_Pistoia2017 (3)
Allestimento Omaggio a Giovanni Pisano_Pistoia2017 (3)

Le sue opere giovanili sono specchio di una società intrisa d’ingenua devozione religiosa, ne riportano l’afflato penitenziale seguito alla grande riforma che nella Chiesa aveva portato San Francesco, con il suo ideale di povertà. Nel legno e nel marmo, Giovanni Pisano infonde la vita, che trova espressione compiuta nei volti del Cristo, uomo fra gli uomini, fratello degli ultimi.

Un viaggio epico e mistico insieme, che riporta a un contesto storico dove per la plebe contadina, ingenua e analfabeta, le sculture e le opere d’arte erano il solo modo per capire le Sacre Scritture; e queste, a loro volta, erano la sola fonte di conoscenza, non essendo ancora stati riscoperti i testi del pensiero classico, e pertanto la dimensione religiosa era la sola che fosse avvertita dal popolo. Inserite nel clima culturale del loro tempo, le sculture di Giovanni Pisano sono intrise di filosofia tomistica, che nei principi universali comprende tutte le successive ramificazioni della conoscenza. È ovvio che Dio sia il primo di questi principi.

Angelo in veste di diacono che  ostende la testa di San Giovanni Battista - ph. Serge Domingie
Angelo in veste di diacono che ostende la testa di San Giovanni Battista – ph. Serge Domingie

Suggestivi i Crocefissi, nei quali la posizione innaturale del torace dà la misura della sofferenza del Cristo, la cui concreta carnalità sembra ricalcare gli “aspri” versi della Divina Commedia. È affascinante ritrovare, in queste sculture, l’aura del clima culturale dell’epoca, la forza di una fede che era necessario pilastro a una vita quotidiana irta di stenti e di sofferenze.

Splendida, per intensità, la Figura femminile (1280-1285 circa), una statua rimasta senza testa e proveniente dal Battistero di Pisa. Si è ipotizzato che possa trattarsi di una santa dell’Antico Testamento, ma la torsione del corpo, che sembra accennare a un passo di danza, potrebbe anche far pensare a una Salomè o Erodiade. Di lei colpisce il dinamico e leggiadro drappeggio della stoffa, e il movimento della mano che trattiene la veste. A distanza di secoli, la grana del marmo non ha perso la sua bellezza, pur danneggiata.

Crocifisso, particolare - ph. Serge  Domingie
Crocifisso, particolare – ph. Serge Domingie

La mostra si chiude con l’allegoria della Giustizia, un tempo parte degli elementi decorativi del monumento funebre di Margherita di Brabante, moglie dell’imperatore Enrico VII, deceduta nel 1311 in un’epidemia di peste. Pisano fu incaricato della realizzazione nonostante veleggiasse ormai verso i settanta anni (senza purtroppo riuscire a raggiungerli), ma il tempo non aveva affievolito il suo talento. Anzi, quest’opera segna un’ulteriore evoluzione stilistica; i tratti del volto si distendono, perdono la loro tensione per armonizzarsi con la sobria mestizia espressa dal volto di questa figura allegorica. Una mestizia concettualmente importante, che segna il distacco dall’idea tomistica della giustizia umana (coordinata con quella universale, come Lorenzetti affrescò nel Buon Governo), per avvicinarsi alla nuova corrente filosofica che faceva capo Duns Scoto e sarà poi approfondita da Guglielmo di Ockam: negando i concetti universali, si negava anche una possibilità di giustizia sulla terra che non fosse umana, con tutte le implicazioni e gli arbitri del caso. L’espressione della Giustizia di Pisano sembra alludere proprio a questo.

Allestimento Omaggio a Giovanni  Pisano_Pistoia2017 (2)
Allestimento Omaggio a Giovanni Pisano_Pistoia2017 (2)

Pur vantando opere pregevoli, la mostra di Palazzo Fabroni ha il sapore di un’occasione mancata. Troppo poche le opere esposte, che non permettono al pubblico di conoscere e apprezzare l’artista nella sua complessità creativa. Nove opere (otto di Giovanni e una del padre Nicola) ospitate ciascuna in una sala, in tal modo perdendo la capacità di dialogare con le altre consimili, e di apportare all’allestimento un carattere narrativo. In particolare, i Crocefissi avrebbero potuto essere almeno accoppiati, così da poterne cogliere le differenze e le analogie stilistiche. Nove opere che, ognuna isolata dall’altra, acquisiscono carattere episodico, senza riuscire a raccontare in maniera organica il complesso percorso artistico che pure è stato proprio di Giovanni Pisano.

Infine, una notazione sull’allestimento: non ci sembra una scelta felice l’aver optato per i pannelli colorati, che forse sono poco in tono con la severità medievale di Giovanni Pisano. Pur esponendo opere pregevoli, la mostra non approfondisce, e resta, come detto, un’occasione in parte mancata, l’ennesima all’interno di una vetrina importante come è il ruolo di Capitale Italiana della Cultura, che la precedente amministrazione non è stata capace di cogliere.

www.palazzofabroni.it/giovannipisano/mostra/

Allestimento Omaggio a Giovanni  Pisano_Pistoia2017 (1)
Allestimento Omaggio a Giovanni Pisano_Pistoia2017 (1)

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