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L’omaggio fiorentino alla «Fabbrica della bellezza». La Manifattura Ginori al Museo del Bargello

Niccolo Tribolo (1497-1558) Aurora 1534-1537 circa terracotta; h. cm 55 Firenze, Museo Nazionale del Bargello Niccolo Tribolo (1497-1558) Aurora 1534-1537 circa terracotta; h. cm 55 Firenze, Museo Nazionale del Bargello

Firenze omaggia la sua “Fabbrica della bellezza“. Al Museo Nazionale del Bargello va in scena la prima mostra realizzata in Italia sulle statue di porcellana prodotte da Ginori, visitabile fino al 1° ottobre 2017.

Manifattura di Doccia Gaspero Bruschi (1710-1780) Compianto sul corpo di Cristo, o Pietà (da Massimiliano Soldani Benzi) 1744-1745 Porcellana Firenze, Galleria Corsini
Manifattura di Doccia
Gaspero Bruschi (1710-1780)
Compianto sul corpo di Cristo, o Pietà (da Massimiliano Soldani Benzi)
1744-1745
Porcellana
Firenze, Galleria Corsini

La manifattura di porcellana Ginori, fondata nel 1737 dal marchese Carlo Ginori, a Doccia, è la più antica in Italia. Il fondatore raccolse sistematicamente le forme presenti nelle botteghe appartenute agli scultori del tardo Rinascimento e del Barocco, servendosene per creare la sua grande scultura in porcellana. Grazie ad una raffinata perizia, nelle fornaci di Doccia furono realizzate monumentali figure di porcellana: sculture eccezionali per tecnica e dimensioni.

Il popolo di statue Ginori è stato scelto per tenere viva l’attenzione su questo eccezionale patrimonio; il Bargello, il più importante museo al mondo per le collezioni di scultura italiana, ha deciso di assumersi questa missione. Ed è attraverso un lungo percorso di indagini storiche, artistiche e scientifiche che si è giunti a un’esposizione così rilevante. Le celebri porcellane si sviluppano in sei sezioni tematiche volte a ripercorrere la trasformazione di una invenzione scultorea fiorentina d’eccellenza.

Massimiliano Soldani Benzi (1656-1740) Venere de’ Medici (dall’Antico) 1702 Bronzo Liechtenstein. The Princely Collections, Vaduz-Vienna
Massimiliano Soldani Benzi (1656-1740)
Venere de’ Medici (dall’Antico)
1702
Bronzo
Liechtenstein. The Princely Collections, Vaduz-Vienna

La prima sezione si apre con la settecentesca Venere in bronzo, a grandezza naturale, copia della celeberrima Venere de’ Medici, conservata nella Tribuna degli Uffizi. Per poi imbattersi in Mercurio, anch’esso traduzione monumentale in porcellana dall’antico della statua di analogo soggetto, conservata nella Tribuna. Segue la sezione dedicata allo straordinario Tempietto Ginori, uno dei capolavori risultato del virtuosismo tecnico di Gasparo Bruschi. Il Tempietto, unico per dimensioni, torna a Firenze per la prima volta dal 1757. Ad esso sono affiancati il bronzetto e la cera del Mercurio di Giambologna, rispettivamente nella collezione del Bargello e in quella del Museo Ginori.

Manifarrura di Doccia (Gaspero Bruschi) Tempietto Ginori, 1750 Porcellana Cortona, Museo dell’Academia Etrusca e della Città di Cortona
Manifarrura di Doccia (Gaspero Bruschi)
Tempietto Ginori, 1750
Porcellana
Cortona, Museo dell’Academia Etrusca e della Città di Cortona

Seguono nel percorso espositivo le due grandi e complesse Pietà in bronzo e in porcellana. Di dimensioni più ridotte, ma ugualmente raffinati nell’esecuzione, sono i due gruppi della Giuditta con la testa di Oloferne. Spicca il prezioso rilievo bronzeo “ad uso di quadro” del Soldani raffigurante il Transito di San Giuseppe. Mentre, il “gran finale” della mostra è rappresentato dal Camino monumentale in porcellana, opera singolarissima nel suo genere, da attribuire a Gasparo Bruschi, capo modellatore a Doccia, e al quadraturista e scenografo Domenico Stagi. La mostra si presenta come un trionfo di perizia tecnica e di ricercatezza ornamentale.

L’unicità del Museo di Doccia, del suo patrimonio artistico, e della Manifattura ci hanno spinto ad organizzare una mostra diversa. Questa mostra è frutto non soltanto di una stretta collaborazione tra i curatori e gli storici dell’arte che vi hanno contribuito in un serrato confronto culturale e politico, ma anche di una fitta rete di partecipazione di istituzioni italiane e straniere. L’auspicio è che La Fabbrica della Bellezza rappresenti un primo modello di collaborazione tra pubblico e privato, e che contribuisca alla rinascita del Museo e al rilancio della Manifattura Ginori. (Direttore del Museo Nazionale del Bargello, Paola D’Agostino)

Niccolo Tribolo (1497-1558) Aurora 1534-1537 circa terracotta; h. cm 55 Firenze, Museo Nazionale del Bargello
Niccolo Tribolo (1497-1558)
Aurora
1534-1537 circa
terracotta; h. cm 55
Firenze, Museo Nazionale del Bargello

Informazioni utili

La fabbrica della bellezza.
La manifattura Ginori e il suo popolo di statue

a cura di Tomaso Montanari e Dimitrios Zikos

Museo Nazionale del Bargello
via del Proconsolo, 4
50122 Firenze

18 maggio – 1 ottobre 2017

www.bargellomusei.beniculturali.it

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