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The Circle, al cinema la dittatura della trasparenza

The circle

The circleBasato sul bestseller internazionale Il Cerchio di Dave Eggers (L’opera struggente di un formidabile genio), The Circle, interpretato da Tom Hanks e Emma Watson, è al cinema dal 27 aprile.

Quando Mae (Emma Watson) viene assunta per lavorare a The Circle, la prima azienda di tecnologia e social media del mondo (una sorta di ibrido di tutte le maggiori società tecnologiche che conosciamo oggi: Amazon, Facebook, YouTube, Apple), è convinta che le sia capitata l’opportunità più grande della sua vita. Fugge da un lavoro mal pagato in una squallida azienda di provincia e vede l’opportunità di emanciparsi da una situazione familiare non delle più rosee.

Credi che mostreresti una versione di te migliore se sapessi di essere osservato 24 ore al giorno? Quali potrebbero essere le implicazioni di una società trasparente? Dov’è il confine? Il concetto di totalitarismo viene storicamente considerato come un’imposizione che ci è stata inflitta. Ma se fossimo complici, anche senza volerlo, della nostra stessa oppressione? Questi alcuni quesiti che The Circle pone ai suoi protagonisti e agli stessi spettatori.

L’obiettivo: chiudere il cerchio creando una community trasparente, dove tutte le esperienze vengono condivise.
Man mano che Mae entra sempre di più all’interno di The Circle, e scopre la visione dei fondatori, inizia a pensare che la privacy sia egoista, e che impedire agli altri di osservare le proprie esperienze sia addirittura criminale.
Man mano che fa carriera, Mae viene incoraggiata dal Fondatore della società Eamon Bailey (Tom Hanks), non senza un malcelato ma sottile ricatto morale, a rinunciare totalmente alla propria privacy e a vivere la sua vita in un regime di trasparenza assoluta.The circleThe Circle, impostando la graduale caduta della protagonista come strada per portare lo spettatore a conoscere, passo dopo passo, un nuovo mondo retto su nuove regole e nuove ideologie, si sviluppa come un episodio di Black Mirror, il brillante serial TV incentrato sugli esiti imprevedibili e terrificanti di un incontrollato sviluppo tecnologico.

Diversi i temi in comune che i due prodotti vanno a indagare, in primis la percezione dell’individuo -e il suo controllo- attraverso la lente dei social media. Stupendo, in proposito, il primo episodio della terze serie di Black MirrorCaduta libera, diretto da Joe Wright (espiazione) con una straordinaria Bryce Dallas Howard.
Al contrario di questo ottimo prodotto per il piccolo schermo però, The Circle perde mordente proprio sul finale, con un rapido (e prevedibile) plot-twist solamente abbozzato, che non affonda veramente laddove sarebbe stato necessario. The circleNon aiuta poi Emma Watson, che quest’anno, dopo molti film se non infelici per lo meno inutili, sembra aver ripreso in mano la propria carriera, anche solo grazie all’enorme successo del live action Disney La Bella e La Bestia, già campione di incassi del 2017. La sua recitazione non decolla mai, restando sempre in bilico tra il fare da smorfiosa e quello da timida debuttante. Tom Hanks brillante come suo solito è costretto in un ruolo bidimensionale.

Tra gli interpreti del film troviamo anche John Boyega (Star Wars: Il Risveglio della Forza) e Patton Oswalt (Agents of S.H.I.E.L.D), nel ruolo degli altri cofondatori della società. Bill Paxton (Edge of Tomorrow, Titanic) e Glenne Headly (Don Jon, Goodbye Mr. Holland) interpretano i genitori di Mae. Karen Gillan (I Guardiani della Galassia, La Grande Scommessa) interpreta invece il ruolo di Annie, la migliore amica di Mae sull’orlo di un breakdown nervoso.

Il regista del film è James Ponsoldt ( The End of the Tour-Un Viaggio con David Foster Wallace, The Spectacular Now), mentre la sceneggiatura è stata scritta da James Ponsoldt e dallo stesso Dave Eggers.
The Circle imbastisce un’ottima messa in scena, in un connubio intelligente tra thriller psicologico e fantascienza, ma una volta scoperchiata la pentola non resta granché; è un film molto godibile, ma resta un’occasione sprecata.
The circle

TruYou: un solo account, una sola identità, una sola password, un solo sistema di pagamento per ogni singola persona. Eri costretto a usare il tuo vero nome, che era collegato alla tua carta di credito, alla tua banca; quindi pagare qualsiasi cosa era semplicissimo. Un solo pulsante, per tutto il resto della tua vita online.
Per utilizzare gli strumenti di The Circle, che erano i migliori in assoluto, i più diffusi, onnipresenti e gratuiti, bisognava farlo con la tua vera identità, attraverso il tuo TruYou. L’era delle identità false, dei furti d’identità, delle innumerevoli username, delle password e dei sistemi di pagamento complicati era finita. Ogni volta che volevi vedere qualcosa, usare qualcosa, commentare qualcosa o comprare qualcosa, dovevi solo spingere un pulsante. C’era un solo account, tutto era collegato e rintracciabile, e semplice, tutto avveniva tramite smartphone o laptop, tablet o retina.
Bastava avere un singolo account per viaggiare in ogni angolo del web, ogni portale, qualsiasi sito, ovunque si volesse andare”.
− Tratto da ‘Il Cerchio’, di Dave Eggers

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