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The Devil: la discesa agli inferi alla Galleria Carla Sozzani

Imponderable, Tony Oursler, 2015-2016, courtesy the Gallery Imponderable, Tony Oursler, 2015-2016, courtesy the Gallery
Imponderable, Tony Oursler, 2015-2016, courtesy the Gallery
Imponderable, Tony Oursler, 2015-2016, courtesy the Gallery

Da sempre il male è una componente dinamica nella vita dell’essere umano e la figura con cui viene impersonificato è quella del diavolo. È questo il tema della mostra The Devil curata da Demetrio Paparoni e allestita presso la Galleria Carla Sozzani a Milano (fino al 26 marzo) in occasione della pubblicazione del suo volume Atlante illustrato del lato oscuro dove analizza la rappresentazione e le manifestazioni del maligno attraverso la storia dell’arte, la fotografia, i film, i tarocchi, le cover dei dischi, i fumetti e gli oggetti di moda e design.

La mostra si concentra sul medium della fotografia. Lo spettatore viene catapultato idealmente negli inferi grazie ad un ambiente fortemente immersivo e claustrofobico: una black box con illuminazione soffusa alle cui pareti sono appese sei fotografie di altrettanti artisti realizzate tra il 1993 e il 2016 e con l’accompagnamento di musica rock anni Settanta. L’immagine fotografica viene scelta per la sua efficacia nel rappresentare un soggetto così complesso grazie al tipo di luce o alla qualità della pellicola, ma anche per comprendere le ragioni più profonde che permettono a questa figura mitico-religiosa di persistere ancora oggi nel nostro immaginario.

What I’ve become, Paul Soberg, 2016  courtesy the Gallery
What I’ve become, Paul Soberg, 2016 courtesy the Gallery

Ogni fotografia restituisce allo spettatore alcune sfaccettature della figura del demonio: oscurità e incertezza in Devil di Wang Guangyi dove il diavolo ha forme antropomorfe ed è simile ad un fantasma; inafferabilità e potere terrifico ne El Gran Cabròn di Andreas Serrano e What I’ve become di Paul Solberg dove le figure emergono di spalle dall’ombra; inganno restituito dallo sguardo grottesco e beffardo de I diavoli di Kate Bush 2 di Guido Harari. Non mancano poi riferimenti al legame tra progresso tecnologico e fenomeni occulti come nel fotogramma di Imponderable, film realizzato da Tony Ourser per il MoMa, in cui si evoca l’immagine di un inferno freddo. In Blind Devil, invece, Morten Viskum rappresenta sé stesso in forma diabolica, simboleggiando la capacità di creare conflitti e separare l’essere umano dalla sua compiutezza insita nell’etimologia stessa della parola “diavolo” (dal greco “dia-ballein”).

Le opere in mostra ci ricordano che «per raggiungere la propria pienezza l’individuo deve fare i conti con le negatività che si nascondono nel proprio inconscio» (Demetrio Paparoni).

Devil, Wang Guangyi, 2016
Devil, Wang Guangyi, 2016

Informazioni utili

The Devil

Dal 16 febbraio al 26 marzo 2017

Corso Como 10 – Milano

www.galleriacarlasozzani.org

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