Print Friendly and PDF

Attesa 1960-2016: la retrospettiva di Mimmo Jodice al Madre di Napoli

Mimmi Jodice Mimmi Jodice foto di Gérard Rancinan
Mimmi Jodice
Mimmi Jodice
foto di Gérard Rancinan

Il 23 giugno alle ore 19 sarà inaugurata al museo Madre di Napoli la più grande retrospettiva del fotografo di Mimmo Jodice.

La mostra presenterà più di cento opere del maestro che ripercorrono il percorso artistico dagli anni Sessanta fino ad una nuova serie, realizzata per l’occasione: Attese, 2015. L’esposizione sarà proposta in un allestimento unitario che toccherà tutti i ‘progetti’ realizzati dal maestro: il Mediterraneo, le figure del sociale, le metropoli contemporanee, la natura e sperimentazioni. Altre sezioni invece, saranno costituite da opere di alcuni artisti selezionati per definire le prime fonti d’ispirazione di questa ricerca magistrale.

Mimmo Jodice
M.Jodice, Attesa, Mare, 1999.

“Fotografo con gli occhi”

Mimmo Jodice nasce a Napoli nel 1934 e si forma presso l’Accademia di Belle Arti negli anni Sessanta. Durante i suoi studi debutta come fotografo ed incontra il noto gallerista napoletano Lucio Amelio. Il fotografo ha la possibilità di entrare in contatto con personalità del calibro di Andy Warhol, Jannis Kounellis, Robert Rauschenberg e Sol LeWitt. L’immaginazione e la creatività sono gli elementi fondanti della produzione artistica dell’epoca e il maestro sceglie di applicarle anche nella fotografia.

Grazie alle continue sperimentazioni e al coraggio di osare, Jodice eleva il linguaggio fotografico ad una dignità artistica pari a quella di altre tecniche. Viaggia ed espone in ogni angolo del mondo ma porta con se le sue radici meridionali. Dota la città di Napoli anche di una serie di opere permanenti come la collezione al Museo di Capodimonte e nel corridoio della stazione metropolitana Museo. Nel 2014 in occasione dei suoi ottant’anni, Mimmo Jodice venne omaggiato dal Madre di Napoli con il conferimento del ‘Matronato alla carriera’.

Mimmo Jodice
M.Jodice, Siria, teatro romano.

“Le mie emozioni sono fatte di Attese”

Il linguaggio artistico di Mimmo Jodice esclude l’idea d’improvvisazione. Le sue opere sono il risultato di un progetto e di un’attenta riflessione. Un procedimento lento anche nella fase di stampa a cui il maestro assiste in maniera meticolosa. Riconosce nel digitale un aiuto espressivo che consente la realizzazione di una varietà d’immagini. Per Jodice l’emozione deve affiorare lentamente e coinvolgere lentamente.

Elemento che contraddistingue Mimmo Jodice è l’utilizzo del bianco e nero e la luce. Il maestro esclude il colore nelle sue opere perché lo ritiene troppo descrittivo. L’assenza di tonalità conduce al mondo dell’immaginazione in cui i suoi soggetti vivono in una società senza tempo. È impossibile collocarli in una determinata epoca in quanto domina la fantasia. Con l’applicazione del bianco e nero il mondo antico viene rivitalizzato in chiave moderna. I soggetti contemporanei sono rivestiti di un’aurea di storia e tradizione che permane nel tempo. Ciò che è antico diviene moderno mentre il contemporaneo entra a far parte della storia.

Mimmo Jodice
M.Jodice, Atleti dalla Villa dei Papiri,1986

Differenti sono i temi trattati dal maestro, primo fra tutti il mondo antico. L’obiettivo è spogliare il soggetto dal suo essere elemento archeologico per restituirgli una nuova linfa contemporanea. Gli Atleti già rappresentati in una posa dinamica sembrano davvero correre. Ciò avviene grazie alla capacità di Jodice di rafforzare gli elementi espressivi della scultura attraverso la luce e il contrasto.

Mimmo Jodice
M.Jodice, New York, Città Visibili, 1985.

I progetti del maestro sono sempre differenti tra loro ma quello che li accomuna è la sensibilità con cui si approccia alla materia fotografica. L’obiettivo principale di Jodice è emozionarsi per essere in grado di trasmettere lo stesso sentimento al pubblico. Questa emozione è nelle sue Città Visibili e nel progetto sul Mediterraneo in cui l’artista catapulta le bellezze locali in un luogo fantastico. Lo stesso avviene con le Figure del sociale in cui i fanciulli napoletani sono i principali soggetti in tutta la loro carica espressiva. Il Mare viene rappresentato in tutte le sue sfaccettature ed offre una varietà di punti di vista.

Mimmo Jodice
M.Jodice, Ercolano n3, figure del sociale, 1972.

“Ma la cosa più bella è vedere finalmente in maniera concreta un’emozione che si è fissata sulla carta e che resta per sempre”.

Attraverso la fotografia Mimmo Jodice apprezza l’idea di una visione lenta che gli consenta di scegliere quelli che saranno i suoi prossimi ‘progetti’. La luce e il chiaro scuro sono strumenti che l’artista utilizza per svelare una realtà nascosta. Il mondo proposto dal fotografo è dominato dall’immaginazione in cui il suo lavoro consiste nel prelevare un soggetto reale e trasportarlo in una realtà senza tempo e senza particolari.

La retrospettiva celebra l’artista dove tutto è cominciato e dove ha consacrato i suoi successi internazionali.

Mimmo Jodice
M.Jodice, Capri, Mare 1997

Una selezione di opere di Mimmo Jodice

Peplophoros, Cuma 1991
Peplophoros, Cuma 1991
les_halles_parigi_1994
les_halles_parigi_1994

mimmo jodice

mimmo jodice

mimmo jodice

INFORMAZIONI UTILI

Mimmo Jodice
Attesa. 1960-2016
A cura di Andrea Viliani

24 giugno – 24 ottobre 2016

Museo MADRE
Via Settembrini 79, 80139 Napoli
+39.081.193.13.016
info@madrenapoli.it
Inaugurazione: 23 giugno, ore 19

www.mimmojodice.it

www.madrenapoli.it

Commenta con Facebook

leave a reply

*