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Celant si appella al quinto emendamento

Niente da fare. “No comment”. Germano Celant presenzia ufficialmente alla conferenza stampa del “suo” Rotella a Palazzo Reale ma evita accuratamente le domande scomode sul “contrattino” a 6 cifre per la curatela di “Art e Food” di Expo 2015, 750 mila euro più IVA per 30 mesi di lavoro con anticipo di quasi 300 mila euro. Niente male, anzi, uno sproposito visto come ricorda Demetrio Paparoni qualche giorno fa sul Celant-Gate che “Pompei cade a pezzi, la giovane arte italiana è ormai inesistente all’estero e il direttore della galleria degli Uffizi di Firenze guadagna 1.890 euro al mese e le sale dello stesso museo non sono adeguatamente deumidificate. Per assenza di fondi…“. Comunque, finiti gli interventi di presentazione della mostra, silenzio in aula, aria tesa. Piraina, direttore di Palazzo Reale, abbozza un fievole “ci sono domande?“. Mani in alto. Prende la parola la “faziosissima” Francesca Bonazzoli del Corriere della Sera e rivolgendosi al super-curatore prova un “in merito a…”. Celant annusa prontamente la “scomoda” domanda e blocca immediatamente la giornalista: “Non rispondo, no comment”. Avvertito uno, avvertiti tutti. Niente più domande. Riproviamo “in privato” durante l’intervista vis a vis ma nulla. Nemmeno uno stralcio di risposta chiarificatrice tra gli stralci di manifesti firmati Rotella. Proviamo anche con l’ufficio stampa a capir se mai si possa avere un risposta sul tema, ma niente di niente. Germano ha messo tutti in guardia. Si parla solo del manifesto strappato non dell’assegno strappato!

Germano Celant al cento di una polemica per un presunto suo contratto con Expo 2015 del valore di 750 mila euro più iva per la curatela di una mostra
Germano Celant
Celant alla presentazione della mostra di Rotella a Palazzo Reale
Celant alla presentazione della mostra di Rotella a Palazzo Reale. Il curatore non risponde alla richiesta di chiarificazione sul contratto di 750.000 euro per Expo 2015. (Foto: Luca Zuccala © ArsLife)

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