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Mille opere raccontano BAU, la rivista sperimentale che ricombina la cultura. A La Spezia

L’attività sperimentale della rivista artistica BAU trova consacrazione espositiva al CAMeC (Centro Arte Moderna e Contemporanea) di La Spezia. BAU. Contenitore di cultura contemporanea 2004-2020, curata da Mara Borzone, è in mostra fino al 7 giugno con mille opere in esposizione.

BAU è quasi un verso canino, forse una richiesta d’attenzione; BAU è un termine che non contestualizzato accarezza il no sense, con sapore quasi dadaista; BAU è un termine che contestualizzato corrisponde con la radice tedesca del verbo costruire; BAU, reso ancora più aderente al contesto, riporta la mente alla prestigiosa Bauhaus.

BAU è tutto questo e, nell’iniziativa editoriale che compie oggi 16 anni, è soprattutto una rivista. Anche se, piuttosto che una rivista in senso classico, ricorda più un’edizione “ad assemblaggio”: è una scatola che contiene 60, 70, anche 100 contributi “sciolti” di altrettanti autori storici e di rilevanza mondiale: non solo poeti e artisti visivi, ma anche operatori attivi in ogni genere di altra disciplina, in un’ottica di inclusività. La redazione BAU – nata nel novembre del 2003 – è composta attualmente da Antonino Bove, Luca Brocchini, Giuseppe Calandriello, Gabriele Menconi, Guido Peruz e Tommaso Vassalle. Viene tirata in edizione limitata (generalmente 150 copie) e si propone di relazionare tra loro le più varie esperienze creative, promuovendole liberamente e autonomamente, senza nessuna finalità di lucro e in completo autofinanziamento.

«Se in quel mese di novembre del 2003, nel cominciare a spedire gli inviti agli autori scelti per partecipare al numero 0 del Contenitore di Cultura Contemporanea “BAU” ci avessero detto che saremmo giunti al numero 16 – dichiarano i responsabili della redazione – non ci avremmo creduto. Invece, eccoci a tracciare una storia di oltre tre lustri di intensa attività, di idee, progetti, incontri, conoscenze di persone sparse nei diversi angoli del mondo, tra le più varie esperienze e culture.

E da quel momento hanno collaborato alla rivista, tra i tanti, Vincenzo Agnetti, Alain Arias-Misson, Enrico Baj, Nanni Balestrini, Irma Blank, Ugo Carrega, Luciano Caruso, Giuseppe Chiari, Philip Corner, Claudio Costa, Corrado Costa, Vanni Cuoghi, Gillo Dorfles, Geoffrey Hendricks, Maurice Henry, Emilio Isgrò, Richard Kostelanetz, Arrigo Lora-Totino, Gualtiero Marchesi, Giò Marconi, Maria Mulas, Ben Patterson, Lamberto Pignotti, Sarenco, Arturo Schwarz, Paolo Scirpa, Gianni Emilio Simonetti, Adriano Spatola, Aldo Spoldi, Grazia Varisco, Ben Vautier, Sandro Veronesi, Emilio Villa, William Xerra.

Una storia densa e stratificata, che fino al 7 giugno viene celebrata al CAMeC di La Spezia attraverso oltre mille opere contenute nei sedici numeri della rivista sperimentale.

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