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Bergamo Città Alta 1926-1938. Il Piano di Risanamento e Luigi Angelini

Bergamo Città Alta 1926-1938. Il Piano di Risanamento e Luigi Angelini

Bergamo Città Alta 1926-1938. Il Piano di Risanamento e Luigi Angelini Bergamo Città Alta 1926-1938. Il Piano di Risanamento e Luigi Angelini. Il Museo delle Storie di Bergamo inaugura la collana editoriale dedicata alla fotografia storica

Con Città Alta 1926-1938. Il Piano di Risanamento e Luigi Angelini prende avvio la collana editoriale promossa dal Museo delle storie di Bergamo dedicata alla valorizzazione del patrimonio dell’Archivio fotografico Sestini. Questo primo titolo, pubblicato in occasione delle celebrazioni del cinquantesimo anniversario della scomparsa di Luigi Angelini, intende ricordare l’architetto ingegnere, artefice dell’attuazione del Piano di Risanamento di Città Alta.

Città Alta 1926-1938, attraverso immagini della Bergamo anni Trenta, testimonia un momento importante della storia d’Italia del primo Novecento: la nascita dei centri storici concepiti come luoghi da conservare nel loro tessuto complesso, attraverso piani di ‘risanamento’, senza demolizioni massive bensì con interventi di restauro, conservazione e rifunzionalizzazione. Il caso di Bergamo non fa eccezione, anzi offre un ottimo esempio di riflessione architettonica e di pianificazione urbanistica.

Le operazioni che hanno portato al cambiamento di Città Alta, l’antico centro storico di Bergamo, si sviluppano nell’arco di poco più di 50 anni, dall’inizio del secolo fino al 1963. Nel corso dei primi decenni del Novecento il dibattito sulle modalità più opportune per affrontare il risanamento di Città Alta si fa sempre più serrato. Alla fine del 1932 viene stabilito con Regio decreto che lo Stato italiano contribuisca ai lavori per il risanamento del centro storico con una somma di quattro milioni di lire. Nel frattempo inizia una serie di trattative tra il Ministero dei Lavori pubblici, la Prefettura di Bergamo e il Podestà, che conduce alla scelta da parte del Comune di istituire un organo apposito deputato alla sistemazione del centro storico degradato: per l’incarico è chiamato l’ingegnere architetto Luigi Angelini.

Bergamo Città Alta 1926-1938. Il Piano di Risanamento e Luigi Angelini Bergamo Città Alta 1926-1938. Il Piano di Risanamento e Luigi Angelini

In occasione della ricorrenza del cinquantesimo anniversario della scomparsa dell’ing. Luigi Angelini, l’Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Bergamo ha sollecitato un vasto gruppo di Enti e Associazioni con l’obiettivo di ricordarne la figura e l’operato.  Il Museo delle storie di Bergamo con questa sua pubblicazione dà nuova luce sull’intrevento urbanistico concepito da Luigi Angelini: il Piano di Risanamento di Bergamo Alta.

Quella proposta nel volume (edito da Nomos) è una storia basata sullo studio delle fonti documentarie d’archivio che non tralascia l’analisi delle fonti iconografiche, e che attorno alle fotografie costruisce la sua narrazione. Si tratta delle immagini provenienti dall’Archivio famiglia Angelini e, soprattutto, dal Fondo Piano di Risanamento della Raccolta Domenico Lucchetti: un’importante testimonianza sulle condizioni in cui versava la Città Alta prima dei lavori di riqualificazione.

>> Queste fotografie costituiscono un materiale prezioso per due motivi: racchiudono la memoria di questi luoghi e documentano una ben precisa fase storica di Bergamo.

Gli scatti che compongono il fondo sono ristampe moderne che ci ricordano come l’interesse di Lucchetti per la fotografia storica non fosse limitato alla mera raccolta di materiali originali, ma anche al valore documentario delle immagini, preziose testimonianze per la storia della città.

Bergamo Città Alta 1926-1938. Il Piano di Risanamento e Luigi Angelini

 

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