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Manie d’osservazione: la Pop art europea di Renato Mambor arriva a Parigi

Renato Mambor, I protettori, 2007 Renato Mambor, I protettori, 2007
Renato Mambor, I protettori, 2007
Renato Mambor, I protettori, 2007

Continua la promozione dell’arte italiana all’estero da parte di Tornabuoni Art. Dal 29 gennaio al 22 febbraio è Renato Mambor a riempire gli spazi della sede parigina della galleria.

I want to do everything, dance, sing, write, act, make movies, theater, poetry, I want to express myself by all means, but I want to do it as a painter because painting is not a way of doing but a way of being ”

 

Renato Mambor

Tornabuoni Art Paris ospita l’esposizione più completa di Renato Mambor che si sia mai tenuta tenuta fuori Italia. Continuando nella promozione internazionale di artisti italiani contemporanei e del Novecento, Tornabuoni Art intende evidenziare il lavoro di questo importante e poliedrico artista appartenuto alla Scuola Romana di Piazza del Popolo.

Realizzata in collaborazione con l’Archivio Mambor e Federico Sardella, critico d’arte e scrittore italiano sugli artisti di questo periodo, la mostra raccoglie 30 opere realizzate dagli anni ’60 al 2013, passando così in esame l’intera carriera di Mambor: una selezione di dipinti, un’installazione e la proiezione del film Mambor di Gianna Mazzini. Con l’ultima monografica tenutasi a Palazzo Te a Mantova nel 2014, questa è una delle prime grandi retrospettive organizzate dopo la morte di Mambor avvenuta proprio nel 2014.

Renato Mambor, Timbri, 1964
Renato Mambor, Timbri, 1964

Mambor ha fatto parte della Scuola Romana di Piazza del Popolo, che all’inizio degli anni ’60 adottò un rinnovato approccio figurativo di ispirazione Pop in reazione all’astrazione dell’arte Informale degli anni ’50. Tra i suoi compagni artisti più celebri ci sono certamente, tra gli altri, Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa, Pino Pascali, Mario Ceroli e Jannis Kounellis. Tra loro Mambor ha giocato un ruolo importante nel ritorno a una forma che ponesse la figurazione al centro, diventando anche un celebre attore, regista teatrale e scenografo. Proprio per questo la mostra di Tornabuoni Art si concentra sul processo creativo dell’artista sviluppato su diversi media – dall’arte alla performance – riunendo opere e materiali d’archivio che evidenziano l’interesse dell’artista per il corpo e la sua rappresentazione e percezione.

La sua importante serie Osservatore presenta un individuo dedito all’atto dell’osservazione ed esemplifica il simbiotico rapporto tra performance e arte nell’opera di Mambor. Mentre l’artista in una prima fase si era tenuto fuori dai suoi dipinti, negli anni più recenti ha introdotto la sua figura nel suo lavoro. Mambor cercava non solo di guardare se stesso, ma di riconoscere il suo ruolo di artista e protagonista nel proprio lavoro. Appare in silhouette e profilo nei suoi dipinti, sculture e installazioni al fine di concentrarsi sull’atto di osservare, piuttosto che sul personaggio in sé.

Renato Mambor, Distanziatore, 1998
Renato Mambor, Distanziatore, 1998

Nella mostra da Tornabuoni Art è presente anche la grande installazione Fili, che consiste in bobine di filo multicolore e una figura scultorea a grandezza naturale in primo piano. Tagliato al profilo di Mambor, la figura contiene l’inizio di una matassa di filo, così come evidenzia l’idea dell’artista che la separazione sia un’illusione e che tutto sia connesso, come ha spiegato nel 2012:

Non c’è niente e nessuno che sia veramente separato dal resto, poiché la vita stessa si manifesta nella relazione… tra il pittore e l’atto di creare il dipinto, tra il dipinto e lo spettatore. Questi fili nell’arte sono ciò che lega noi ai nostri compagni di viaggio, alla storia contemporanea, al passato, alle varie forme d’arte, anche a quelle che non condividiamo. Anche un battito mancato fa parte del cuore ”

 

Renato Mambor

La mostra è accompagnata da un importante catalogo curato da Federico Sardella in collaborazione con l’Archivio Mambor.

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