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2019: un anno in musica. Le classifiche di Artslife, da Mahmood a Lana Del Rey

2019: un anno in musica. Le classifiche di Artslife, da Mahmood a Lana Del Rey

2019: un anno in musica. Le classifiche di Artslife, da Mahmood a Lana Del Rey2019, le classifiche di Artslife dei migliori album. Dai successi di Mahmood alle poesie in musica di Lana Del Rey

Il 2019 è stato un anno che ha visto le grandi star sempre più in difficoltà, il pop alla sbando e la musica indipendente difendersi bene dall’avanzata della trap che sembra mostrare i primi segni di cedimento. Mahmood è stato consacrato come nuova stella della musica italiana, Lana Del Rey è ritornata per la gioia della critica e Ariana Grande con l’album della maturità ha confermato il suo stato di icona pop. Qui le classifiche con i nostri album preferiti. I migliori album? Forse no, sicuramente quelli che abbiamo amato di più.

La classifica di Lorenzo Peroni

10 • Sweet insomnia (Gallant)


Secondo album per Gallant, catautore suol/r'n'b del Maryland, tutto atmosfere calde e vellutate. Per Compromise si avvale della presenza di Sabrina Claudio e per la title track di quella dei 6LACK. Un istant classic del genere. 

2019

09 • Pony (Orville Peck)


Mascherato come la nostra MYSS KETA, Orville Peck è arrivato a scuotere l'immaginario del cowboy. Voce profonda, canzoni trasognate e echi che si rincorrono tra Roy Orbison e Lana Del Rey: camp e malinconicamente decadente. You Know darling, you bring out the worst in me / Sometimes, when I’m around you, I feel like pure evil. 

2019

08 • Una nuova Rosalba in città (Arisa)


Tempi duri per il pop italiano, assediato da trap e reggaeton, ma Arisa si tuffa negli anni '80 e come una vera combattente resiste. Mi sento bene brano fintamente spensierato lancia il disco a Sanremo. Amarsi in due, che chiude l'album, è la cover di Amar pelos dois di Salvador Sobral, il brano vincitore dell'Eurovision Song Contest 2017.

2019

07 • Outer Peace (Toro y Moi)


Toro y moi (al secolo Chazwick Bradley Bundick), 32 anni, con questo è già arrivato a 8 album pubblicati (bellissimo What For? del 2015). Glaciale e bollente, in sospeso tra chillwave e soul: Miss Me (featuring Abra) è il pezzo forte della tracklist. 

2019

06 • Gioventù bruciata (Mahmood)


Mahmood da un giorno all'altro, vincendo Sanremo con Soldi, è diventato la new hot sensation della musica italiana. Soldi ha spopolato in tutta Europa oltre ogni aspettativa, l'album raccoglie i vecchi singoli che erano passati ingiustamente inosservati, come gli ottimi Milano Good Vibes e Uramaki, e un paio di inediti (Il Nilo nel Naviglio e Anni 90 con Fabri Fibra). La periferia non è mai stata così centrale. 

2019

05 • Angel's Pulse (Blood Orange)


Dev Hynes realizza un mixtape di scarti (dal precedente Negro Swan) che suona anche meglio di un album “vero”. Limpido, veloce e brillante, con l'atmosfera rarefatta e luminosa delle sere di fine estate. A fargli compagnia i featuring di Arca, Tinashe, Toro y Moi e Justine Skye. Stupendo. 

2019

04 • Hyperspace (Beck)


Beck per il suo 14° album - con copertina che strizza l'occhio al city-pop giapponese - si affida alla produzione di Pharrell Williams, ma non lo fa strafare: il risultato è ottimo. Uneventful Days è uno dei pezzi dell'anno (video diretto da Blood Orange con Evan Rachel Wood). 

2019

03 • Thank u, next (Ariana Grande)


Archiviato velocemente il precedente album, Sweetener, Ariana ha spiazzato tutti pubblicando di gran lena un nuovo progetto, due singoli killer in vetta alle classifiche (Thank U, Next e 7 Rings in cui campiona My Favorite Things) e un album che fa centro: coeso, sexy, maturo. Tra i pezzi forti NASA, Ghostin e Bad Idea

2019 

02 • Norman Fucking Rockwell (Lana Del Rey)

La poetessa americana per eccellenza torna con il suo album più bello dai tempi di Ultraviolance. You fucked me so good that I almost said, "I love you", canta nella title track che apre il disco, poi si concede una traccia da 9 minute, Venice Bitch, cita Summertime dei ershwin in Doin' Time e chiude con la stupenda Hope Is a Dangerous Thing for a Woman like Me to Have - but I Have It, un manifesto. 

2019

01 • When I Get Home (Solange Knowles)


Solange continua la sua strada verso la musica concetto, dopo A Seat at the Table del 2016, conferma il suo interesse per le atmosfere rarefatte, astratte e “avant-garde ”, e si tuffa in un mix R'n'b e funk cucito assieme da incursioni jazz. Elegantissima e sfacciatamente pretenziosa, irresistibile. Un disco da esporre al museo. 

2019


La classifica di Marco Torcasio ((journalist & dj)

10 • Beauty Marks (Ciara)


Album mediocre per un’artista che in passato ha dato prova di poter essere pazzesca. Divertente il duetto con Kelly Rowland che, come Ciara, di posti bassi in classifica ne ha masticati parecchi. Però Ciara rimane Ciara quindi love. 

2019

09 • High Expectations (Mabel)


La figlia di Neneh Cherry dà alle stampe un prodotto per il rapido consumo che entra in classifica perché raggiunge il suo obiettivo: adattarsi perfettamente alle playlist dei grandi centri commerciali. Le “alte aspettative” - come da titolo - dei battitori di cassa saranno pienamente soddisfatte. Don't Call Me Up è la hit che ha trainato l'album. 

2019

08 • Sunshine Kitty (Tove Lo)


Il feat. con Kylie Minogue per il pezzo “Really Don’t Like U”, con corrispettivo video, vale tutto l’album. Se siete gay v’innamorerete anche della traccia n°7 (Jacques), ma non fatevi illusioni, il disco è “a play on pussy power” come dichiarato dalla Tove Lo. L'intro recita, in italiano: «Ma ricorda: non vuoi mangiare lo stesso piatto ogni giorno, e con il piatto intendo... Figa»

2019

07 • Madame X (Madonna)


Veramente complesso sviscerare un pensiero onorevole su questo disco in poche righe. Un settimo posto può servire almeno a far percepire il gradimento di chi scrive? Medellín con Maluma il singolo di lancio. 

2019

06 • III (BANKS)


Terzo atto di una discografia che dovrebbe iniziare a scuotersi un attimo, considerate le potenzialità dell’autrice, ma che purtroppo rimane abbastanza flat. Il disco, molto languido, suona meglio in cuffia che su Alexa. Gimme, prodotta da Hudson Mohawke, il pezzo forte. 

2019

05 • Mint (Alice Merton)

Un disco d’esordio che con un paio di giri di basso ha saputo scalare le classifiche di mezzo mondo. Beh complimenti Alice. Per una popstar tedesca è già tanta roba. No Roots e Lash Out i singoli di lancio. 

2019

04 • Thank u, next (Ariana Grande)


“La gatta frettolosa fece i gattini ciechi” recita un proverbio. Che però vale zero se di nome fai Ariana e di cognome Grande. Dischi come fossero tweet i suoi, ma tutti azzeccatissimi. Grazie Ariana per aver salvato il pop anche in questo miserrimo 2019. I singoli Thank U, Next e 7 rings dritti in vetta della Billboard HOT 100. 

2019 

03 • BUBBA (Kaytranada)


Tra line di basso, percussioni profonde e riverberi prende forma un album che fonde la sensualità dell’r’n’b con l’energia del funk. La voce di Kali Uchis (che lo scorso anno era seconda in classifica con il suo Isolation) si inserisce magistralmente nel flow firmando il pezzo (cantato) più bello del disco: 10%. 17 brani per un totale di 50 minuti che sembrano quasi un djset. Bellissimo.

2019 

02 • Norman Fucking Rockwell (Lana Del Rey)


In lontananza sulla cover del disco il mondo va in fiamme. Brucia come la passione di Lana, sospesa tra il ricordo di una ferita e quello di un’America svanita. Dopo averlo ascoltato vi sarà più chiaro il senso delle parole “romantico realismo”. 

2019

01 • Lost Girls (Bat for Lashes)

Lunga vita ai concept album in un’epoca di imprecisati miscugli. Il titolo del disco è una citazione del cult anni ‘80 di Joel Schumacher, quel memorabile “Lost Boys” con i teenager vampiri. Natasha Khan canta come una sirena e il suo è un pop con sfumature dark, da sempre il mio preferito.

2019

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