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George Tatge, il fotografo che racconta gli esseri umani senza mai mostrarne uno. In mostra a Pistoia

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Dopo dieci mesi di chiusura per lavori, Palazzo Fabroni a Pistoia riapre le porte con la mostra Il colore del caso di George Tatge, il fotografo che racconta gli esseri umani senza mai mostrarne uno. Fino al 16 febbraio 2020.

Non c’è un solo essere umano nelle fotografie di George Tatge (Istanbul, 1951), eppure la sua presenza è inequivocabile. Dalle aeree marittime dismesse sulla costa toscana ai tetri scorci urbani delle metropoli italiane, i paesaggi del fotografo multietnico trascendono la propria fisicità per rivelarci qualcosa di più profondo, come piccole grandi verità facili da cogliere ma impossibili da trasformare in parole. In seguito a una carriera in bianco e nero, e dopo essere stato a lungo dirigente tecnico-fotografico della Fratelli Alinari di Firenze, George Tatge si è convertito alla fotografia a colore. Non ha però abbandonato il suo leggendario Deardoff, banco ottico 13×18 cm, che lo accompagna da quando arrivò in Italia 46 anni fa. Per celebrare questa nuova fase del suo lavoro, Palazzo Fabroni a Pistoia dedica all’artista la mostra Il colore del caso, in programma fino al 16 febbraio 2020

Quasi tutte le immagini sono state scattate su pellicola con un banco ottico Deardoff. Penso sia fondamentale per capire il mio modus operandi: la lentezza meditativa, la selettività, la composizione “irrazionale” sul vetro smerigliato, con l’immagine capovolta che costringe il fotografo a studiarla da un punto di vista puramente compositivo.

George Tatge, Magazzino rottami, Firenze, 2014

74 immagini divise in sei sezioni tematiche, in un allestimento pensato ad hoc per le sale rinnovate del secondo piano di Palazzo Fabroni: gli spazi irregolari e dissimili che si snodano tra piani rialzati, corridoi e fori circolari ben si fondono con gli scatti di Tatge, in cui protagonisti sono luoghi e architetture spesso disomogenee o con elementi stranianti all’interno di contesti apparentemente regolari. Ci sono i nuovi condomini decorati geometricamente alle porte di Salerno o un vecchio disco club abbandonato nella campagna veneta. O ancora, una Madonnina scrostata in un cortile popolare di Avellino o il moderno lungomare livornese con la sua pavimentazione al contempo perfetta e inquietante. Luoghi immortalati con ironia, eppure gli scatti di Tatge sprigionano una malinconia straziante: per quanto si sforzi nel misurarsi con la natura, l’uomo non sarà mai in grado di creare nulla di perfetto. E quegli spazi nati dalla sua mano e pensati per contenerlo e soddisfarlo finiscono sempre per ricordargli quanto è piccolo, quanto è solo.

George Tatge, Via Maestri del Lavoro, Trieste, 2012

L’edera che si espande su un muro crepato, il muschio che cresce nelle zone umide di una parete scrostata: una collisione, quella tra uomo e natura, che Tatge coglie in maniera evidente nei dettagli meno evidenti, con un’espressività poetica che permea le menti di chi guarda di domande e improvvise consapevolezze. Oltre ai muri, altri oggetti ricorrenti nei lavori di Tatge sono le staccionate, le barriere, i cancelli: elementi che dividono, separano, rispecchiando la necessità dell’uomo di mettere ordine nel mondo. Composizioni casuali della realtà che il fotografo afferra e ferma sulla pellicola, restituendo valore a un disordinato avvicendarsi del quotidiano a cui raramente si fa attenzione. Ecco che il colore, nuova fonte espressiva per il fotografo, contribuisce a fare emergere la realtà così com’è, senza l’esitazione e il senso di distacco propri del bianco e nero. Tuttavia è quest’ultimo a completare la rassegna, attraverso gli scatti che il fotografo ha dedicato, dieci anni fa, alla città Toscana, raccolti nel  video George Tatge. Ritorno a Pistoia, dieci anni dopo. 

Il colore del caso, Palazzo Fabroni, Pistoia | Foto: ArtsLife
Il colore del caso, Palazzo Fabroni, Pistoia | Foto: ArtsLife
Il colore del caso, Palazzo Fabroni, Pistoia | Foto: ArtsLife

Informazioni

Fino al16 febbraio 2020

Palazzo Fabroni, Pistoia

Orari: 30 novembre – 31 dicembre 2019
da martedì a domenica 10-18

2 gennaio – 16 febbraio 2020
da martedì a venerdì, ore 10-14
sabato, domenica e lunedì 6 gennaio, ore 10-18
chiuso il lunedì

Biglietti d’ingresso: (comprensivi anche della collezione permanente di Palazzo Fabroni) intero € 3.50
ridotto € 2.00

 

*George Tatge © D. Battistella

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