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L’orgoglio catalano si fa fiction: La cattedrale del mare in prima serata su Canale5

La cattedrale del mare La cattedrale del mare
La cattedrale del mare
La cattedrale del mare

La cattedrale del mare è il primo libro dell’avvocato spagnolo e catalano Ildefonso Falcones, che al suo esordio come scrittore ha venduto più di sei milioni di copie tradotte in numerose lingue. Dal romanzo, edito in Italia da Longanesi, è stata tratta una serie televisiva che arriva in chiaro domenica 29 dicembre, alle 21.30 su Canale 5. La fiction in otto episodi, girata e prodotta nel 2018 dall’emittente spagnola Antena 3 e trasmessa per la prima volta in Italia su Netflix, debutta ora sulle reti generaliste.

Chi conosce Barcellona sa che la Cattedrale del mare è la Basilica di Santa Maria del Mar, una chiesa del XIV° secolo vicina alla zona portuale e per questo cara ai marinai. Intorno alla costruzione (dal 1329 al 1383) di questo edificio, realizzato nel tipico ed essenziale stile gotico catalano, si svolgono le vicende di Arnau Estanyol, un servo della gleba che fugge dal suo destino insieme al padre, inizia a lavorare come trasportatore di pietre nel cantiere della cattedrale e, dopo aver passato il temibile vaglio dell’Inquisizione, diviene uno dei più importanti personaggi della città.

La cattedrale del mare
La cattedrale del mare

Fin dalla sua concezione, la Basilica di Santa Maria del Mar è stata di proprietà del popolo di Barcellona (e lo è tuttora); gli abitanti del quartiere, in particolare i portuali, si erano fatti carico sia economicamente che materialmente della realizzazione della chiesa, trasportando pesi spesso insostenibili. Nel corso della narrazione non mancano toni e sfumature riferibili ad un certo orgoglio catalano più che attuale, viste le cronache degli ultimi anni, nonostante il romanzo originale sia stato scritto nel 2006 e in lingua castigliana, quindi nell’idioma nazionale ufficiale.

“Questa è la storia della chiesa di Santa Maria del Mar: non fu costruita per i re o per i vescovi, ma per il popolo”, recita il narratore del promo in spagnolo. Una storia che contrasta con quella della più importante Cattedrale della Santa Croce e Santa Eulalia di Barcellona (attuale sede dell’arcidiocesi della città), che venne riedificata nello stato attuale in quello stesso periodo, ma fu destinata principalmente alla nobiltà e al clero.

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