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Atlanti anatomici, Caravaggio e gli algoritmi di Dürer. U.mano: arte e scienza per indagare l’identità e il futuro dell’uomo

Michelangelo Pistoletto, 50 Azioni. Dito nell'orecchio, Cittadellarte Fondazione Pistoletto, Biella © C. Abate Michelangelo Pistoletto, 50 Azioni. Dito nell'orecchio, Cittadellarte Fondazione Pistoletto, Biella © C. Abate
Michelangelo Pistoletto, 50 Azioni. Dito nell'orecchio, Cittadellarte Fondazione Pistoletto, Biella © C. Abate
Michelangelo Pistoletto, 50 Azioni. Dito nell’orecchio, Cittadellarte Fondazione Pistoletto, Biella © C. Abate

I casi in cui è possibile parlare delle mani sono tanti, tutti diversi e carichi di senso: mani nodose, dai contorni tremolanti come quelle tracciate da Egon Schiele, divengono specchio delle tempeste interiori e dei moti dell’animo; mani che gesticolano – come quelle contenute nel Supplemento al dizionario italiano di Bruno Munari – supportano e arricchiscono le molteplici forme della comunicazione umana; mani che, come nel caso di Leonardo da Vinci e di molti altri artisti, divengono soggetto privilegiato per lo studio della forma anatomica e dei suoi particolari.

Sono loro il primo mezzo con il quale ci si approccia al mondo circostante, punto di raccordo tra la dimensione del pensiero e quella dell’azione. Lungo tutto il corso della nostra esistenza esse si prestano alle più svariate declinazioni del fare: per l’artista, così come per chi si occupa di scienza, le mani sono oggetto di studio e strumento di osservazione della realtà.

San Giovanni Battista_Guercino_Mostra U.MANO_Fondazione Golinelli_ph.Giovanni Bortolani
San Giovanni Battista_Guercino_Mostra U.MANO_Fondazione Golinelli_ph.Giovanni Bortolani

Partendo da un gioco di parole che si riferisce alla mano e al genere umano al contempo, la Fondazione Golinelli presenta un progetto interattivo, capace di cogliere di sorpresa: una riflessione interdisciplinare che ha come protagonista il tema della mano, analizzato su più livelli e da molteplici punti di vista, inserito all’interno della storia dell’umanità e del nostro vivere quotidiano. Un percorso che, partendo dalle pitture rupestri sino ad arrivare all’arto bionico, si snoda all’interno del Centro Arti e Scienze dell’Opificio Golinelli con l’obiettivo di indagare l’identità e il futuro dell’uomo in vista di quello che si prospetta come un “nuovo umanesimo” in cui la tecnologia potrà aiutarci a proseguire nel processo evolutivo o – nel peggiore dei casi – sovrastarci.

C’è chi si chiede quanto sia corretto identificare U.MANO – Arte e Scienza: antica misura, nuova civiltà attribuendogli il tradizionale epiteto di “mostra” ma, a prescindere, bisogna dire che il percorso espositivo – studiato affinché opere d’arte moderna e contemporanea dialogassero con creazioni di ultima tecnologia – è tutto da vivere.

U.mano
U.mano

Non basta “snocciolare” il concept di questa esperienza immersiva per entrare a pieno nella dimensione del progetto curato da Andrea Zanotti con la partecipazione di Silvia Evangelisti, Carlo Fiorini e Stefano Zuffi: è necessario addentrarsi nell’universo in continua evoluzione di U.mano per scoprire i diversi piani di lettura e sperimentare in prima persona le sensazioni percepibili attraverso il tatto, la vista e l’udito.

Inaugurata il 20 novembre 2019 e visitabile fino al 9 aprile 2020, questa galassia di informazioni in movimento gravita all’interno di un ambiente pensato alla stregua di un “tempio classico” a tre navate, in cui le opere del Cinquecento e del Seicento – colonne portanti di un passato che ci appartiene – conferiscono ritmo all’allestimento, pensato affinché fosse circolare e multidirezionale.

Ambroise Paré, La manière de traicter les playes © Fondazione G. Sanvenero Rosselli per la Chirurgia Plastica, Milano
Ambroise Paré, La manière de traicter les playes © Fondazione G. Sanvenero Rosselli per la Chirurgia Plastica, Milano

Largo a realtà virtuale, ad algoritmi, a meravigliosi atlanti anatomici (in mostra il De humani corporis fabrica di Andrea Vesalio e i Deux Livres de chirurgie di Ambroise Paré) e ad alcuni dipinti firmati dai grandi maestri del XVI-XVII secolo: da Caravaggio a Ludovico Carracci, da Guercino a Sebastiano del Piombo le opere d’arte in mostra possono essere indagate “dall’interno” – grazie ad una mobile app che restituisce particolari nascosti e storia di ogni singolo dipinto mediante tecnologia AR (Augmented Reality) e query in continuo aggiornamento – e “dall’esterno”, toccando e osservando le sculture tattili realizzate grazie all’estrusione cromatica delle mani dipinte, protagoniste del quadro.

Mostra U.MANO_Fondazione Golinelli_ph.Giovanni Bortolani 24
Mostra U.MANO_Fondazione Golinelli_ph.Giovanni Bortolani 24

La digitalizzazione e successiva trasposizione in scultura della mano destra di Marino Golinelli – padre della Fondazione – diviene una doppia (e simmetrica) installazione, carica di significato: dopo aver varcato la soglia del Centro Arti e Scienza il visitatore si imbatte in una coppia di mani aperte, dalla superficie specchiante; poco più avanti, avanzando nello spazio del percorso espositivo, altre due mani chiuse custodiscono, inaspettatamente, il Symmetria partium in rectis formis humanorum corporum libri di Albrecht Dürer (le cui istruzioni sono state interpretate come uno dei primi algoritmi di arte generativa). Mentre nello spazio in penombra risuonano le sinfonie generate dalla presenza fisica dei visitatori e dalla loro interazione con l’installazione denominata Il suono di una mano sola, sulle pareti della Caverna Probabilistica di U.mano si affollano le immagini digitali delle mani dei visitatori, nuove “pitture” di pixel e codici a rimembranza dell’antichissima pratica che contraddistingue l’uomo da qualsiasi altra specie: quella di voler lasciare un segno indelebile del suo passaggio.

U.mano si configura, come afferma Silvia Evangelisti, «come una sorta di mani-festo della nostra contemporaneità» ed è esempio concreto delle attività che vengono svolte all’interno della Fondazione Golinelli. Alcuni dei progetti in mostra – come la parte di gamification e della Macchina Metaforica per la query “Battaglia di Anghiari” – sono anche frutto dell’impegno e della passione dei ragazzi che ne frequentano i laboratori.

Mostra U.MANO_Fondazione Golinelli_ph.Giovanni Bortolani 24
Mostra U.MANO

Tecnologia a servizio dell’uomo e della conoscenza, mani che connettono il passato al presente: conTatto (2017), opera di Michelangelo Pistoletto, chiude il cerchio della poliedrica riflessione sulla nostra esistenza e sul nostro futuro. L’artista – la cui serie delle 50 Azioni (2004) accoglie e saluta i visitatori non appena varcata la soglia dell’Opificio – riprende l’interpretazione michelangiolesca della Creazione (1511), in cui l’indice di Dio e quello di Adamo si incontrano; nei suoi specchi però, a riflettersi è la mano dell’uomo. L’uomo crea se stesso, è artefice del suo destino, autore del suo domani.

Mostra U.MANO
Mostra U.MANO

Informazioni utili

U.MANO – Arte e Scienza: antica misura, nuova civiltà

Dove: Centro Arti e Scienze Golinelli | Opificio Golinelli – via Paolo Nanni Costa, 14

Quando: dal 20 novembre 2019 – al 9 aprile 2020

Orari: da martedì a venerdì ore 10-19; sabato e domenica ore 11-20

Biglietti: 10 € intero | 8 € ridotto

Maggiori informazioni su: www.mostraumano.it  |  www.fondazionegolinelli.it

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