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L’animale che dunque sono. Simone Forti a ICA Milano: performance, disegni, acquerelli, fotografie.

Simone Forti, Largo Argentina (AKA Rome Cats), 1968/2012 Simone Forti, Largo Argentina (AKA Rome Cats), 1968/2012
Simone Forti, Largo Argentina (AKA Rome Cats), 1968/2012
Simone Forti, Largo Argentina (AKA Rome Cats), 1968/2012

ICA Milano ospita la più grande antologica mai dedicata in Italia a Simone Forte. Vicino al cuore è una mostra che approfondisce la ricerca della performer in relazione al mondo animale sviluppata durante gli anni Sessanta.

“L’animale ci guarda e noi siamo nudi davanti a lui. E pensare comincia forse proprio qui. Cosa comincia? Comincia il senso dell’alterità, noi siamo altro dall’animale, ma altro da come noi stessi ci siamo ridotti. Ridotti ad esigenze, bisogni, prospettive piccole, meschine, carrieriste, violente nella loro piccolezza, egoiste. L’animale, la sua diversità ci obbliga a ricominciare ad essere uomini.” Queste parole di Jacques Derrida sembrano quasi una calcificazione filosofica postuma della pratica indagatrice sviluppata da Simone Forti a partire dalle fine degli anni Sessanta, quando durante un periodo di studio e ricerca a Roma osservò con particolare interesse i gesti e i movimenti degli animali ospitati al Bioparco, trovandovi una fonte d’ispirazione inesauribile per la sua pratica performativa.

Simone Forti Huddle, 1961
Simone Forti, Huddle, 1961, ICA Milano, 2019

Nata a Firenze nel 1935 ma emigrata con la famiglia di origine ebraica a San Francisco poco dopo, Simone Forti si forma prima con la coreografa Anna Halprin e in seguito al suo trasferimento a New York con Robert Morris nel 1958, studia con il coreografo Merce Cunningham. In seguito frequenta le lezioni di Robert Dunn e viene influenzata dagli studi di Jonh Cage. I successivi incontri con la scena underground della Grande Mela contribuiranno in maniera fondamentale allo sviluppo della sua pratica.  Le sue prime performance esplorano il rapporto tra oggetto, corpo, socialità e dinamiche esperienziali, solo durante il soggiorno a Roma del 1968 la sua pratica si concentrerà sugli schemi comportamentali degli animali in cattività. Le opere esposte in Vicino al Cuore comprendono sia video di performance storiche, come Censor (1961) e Huddle (1961) che rifacimenti recenti come Sleep Walkers/Zoo Mantras presentata per la prima volta nel 1968 in Italia alla galleria L’Attico. Tra i lavori esposti troviamo anche numerose opere mai o poco viste come la serie di acquarelli Adventures of Red Hat del 1966. La mostra nella sua totalità è un ritratto della pratica di Simone Forti laterale, da una prospettiva nuova, più intima e penetrante. L’andamento ondivago tra video di performance e disegni, acquerelli, fotografie permette al visitatore di tracciare dei collegamenti visivi e mentali tra una produzione e l’altra, senza che questo faccia presuppore delle relazioni concettuali stringenti o forzati. Tutto sta nella sua pratica come racchiuso in una calcolata improvvisazione, ogni gesto è cadenzato, letto e studiato al di là che questo si rifletta su carta, tramite colori o durante una performance.

Vicino al cuore, Installation view, ICA Milano, 2019
Vicino al cuore, Installation view, ICA Milano, 2019

Vicino al cuore
Simone Forti
a cura di Chiara Nuzzi e Alberto Salvadori
29 novembre – 2 febbraio 2020
ICA Milano
www.icamilano.it/it/mostre/simone-forti-vicino-al-cuore-close-heart
office@icamilano.it

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