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La donna si sveglia nel sogno degli anni ’20: da Klimt al Realismo Magico, a Vicenza

Ubaldo Oppi, L’adriatico (1926), Vicenza, Accademia Olimpica Ubaldo Oppi, L’adriatico (1926), Vicenza, Accademia Olimpica
Ubaldo Oppi, L’adriatico (1926), Vicenza, Accademia Olimpica
Ubaldo Oppi, L’adriatico (1926), Vicenza, Accademia Olimpica

Il fascino degli anni venti rivive nella Basilica Palladiana di Vicenza. Dal 6 dicembre 2019 al 13 aprile 2020 la mostra Ritratto di donna. Il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi racconta quegli anni di entusiasmo in cui le donne iniziarono il loro percorso emancipatorio.

A ruggire negli anni venti non era solo l’economia. Nella stessa cultura occidentale che si riscopriva prospera e potente, anche la donna vive un momento di risveglio e presa di coscienza. I capelli si accorciano insieme alla lunghezza delle gonne, lo spirito emancipatorio invece cresce e le donne sgomitano per conquistare il proprio spazio. Come una rivelazione, la potenzialità femminile si dispiega concentrandosi in alcune figure simbolo: Coco Chanel cambia la moda, Amelia Earhart attraversa in volo l’Atlantico, i balli di Josephine Baker incantano Parigi, Virginia Woolf scrive i suoi capolavori.

La Basilica Palladiana di Vicenza intende dare spazio a queste e altre donne, ognuno protagonista a modo suo di quegli anni, attraverso la mostra Ritratto di donna. Il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi. L’amicizia femminile, il sogno, il doppio riflesso nello specchio, il rapporto tra il pittore e la modella, donne fiere al punto da divenire feline, la nostalgia di paradisi perduti, ma anche la crudezza della realtà: lo spettro del sentimento femminile emerge dai dipinti che i grandi artisti del tempo seppero restituire e che oggi vengono riuniti in mostra.

Felice Casorati, Concerto, 1924. RAI Direzione Generale di Torino
Felice Casorati, Concerto, 1924. RAI Direzione Generale di Torino

Il nucleo fondante dell’esposizione si regge sulle opere di quel movimento che maggiormente riuscì a cogliere l’atmosfera del tempo: il Realismo Magico. Segnato da un ritorno alla classicità e al rinascimento nell’approccio figurativo e ordinato, riucì però a cogliere la modernità del tempo ambientando i dipinti in un’atmosfera di meraviglia e attesa. Forse è per questo che le donne rappresentate da Felice Casorati, Mario Sironi, Antonio Donghi, Achille Funi, Piero Marussig, Mario Cavaglieri, Guido Cadorin Massimo Campigli e, naturalmente, Ubaldo Oppi, appaiono così seducenti e misteriose. A contribuire vi è certo l’influenza della Secessione Viennese, del simbolismo e dell’espressionismo, dove le donne venivano raffigurate come fanciulle, muse dormienti, ninfe leggiadre o seduttrici, come dentro un sogno di fiaba. Non a caso la mostra si apre con la leggendaria Giuditta di Gustav Klimt.

Gustav Klimt, Giuditta II, 1909. Fondazione Musei Civici di Venezia
Gustav Klimt, Giuditta II, 1909. Fondazione Musei Civici di Venezia

Ma è proprio sul personaggio di Ubaldo Oppi (Bologna 1889 – Vicenza 1942) che indugia maggiormente la mostra. Protagonista assoluto di quegli anni, è stato uno degli artisti più famosi tra l’Europa e gli Stati Uniti: a Parigi conosce Modigliani allo sbando, ha un flirt con la modella Fernande Olivier – che lascia Picasso per fuggire con lui – viene rapito dai colori intensi e dalle pennellate fauves di Kees van Dongen, dai segni sinuosi di Matisse. Negli anni Venti crea affascinanti ritratti di donne, dalle amiche all’amata moglie Delhy, che vengono acquistate in collezioni favolose; dalla Biennale di Venezia al Salon d’Automne di Parigi, dal prestigioso Premio Carnegie a Pittsburgh alla Mostra della Secessione nel Glaspalast di Monaco di Baviera, è conteso da curatori e intellettuali.

Dipinti meravigliosi, abiti bellissimi, gioielli, sogni di esotismo, desideri di viaggi e amori pervadono così lo spazio espositivo, in dialogo con l’architettura unica della basilica palladiana.

Mario Sironi: Nudo allo specchio, 1923. Olio su tela. Collezione privata. Courtesy Studio d’Arte Nicoletta Colombo, Milano
Mario Sironi: Nudo allo specchio, 1923. Olio su tela. Collezione privata. Courtesy Studio d’Arte Nicoletta Colombo, Milano

 

Ubaldo Oppi, Le amiche (1924), Collezione privata (courtesy Galleria dello Scudo Verona)
Ubaldo Oppi, Le amiche (1924), Collezione privata (courtesy Galleria dello Scudo Verona)

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