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69 année érotique. A Parigi, la Galleria T&L celebra l’annata più erotica di sempre

Jane Birkin e Serge Gainsbourg
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A cinquant’anni dall’uscita della canzone manifesto dell’epoca dell’erotismo, firmata Serge Gainsbourg, la Galleria nomade T&L di Parigi invade lo spazio di 24Beaubourg per una mostra focosa che getta luce su quegli artisti che hanno sposato a pieno i cambiamenti del loro tempo. Fino al 7 dicembre.

69 année érotique, 69 année érotique…cantava l’affascinante Jane Birkin, protagonista di una nuova sensualità, l’anno in cui conobbe il suo futuro compagno Serge Gainsbourg. Cinquant’anni dopo, questo pezzo è ricordato come il manifesto di un’annata all’insegna dei piaceri carnali, successiva alla liberazione sessuale del ’68. Per celebrare l’epoca della disinibizione, la Galleria T&L, fondata nel 2016 da due giovani storici dell’arte per proporre uno sguardo fresco su alcuni artisti di fine XX° secolo, fa proprio lo spazio di 24Beaubourg, di fronte al Centre Pompidou, per una mostra elettrizzante che prende il titolo della canzone di Gainsbourg.

Jane Birkin e Serge Gainsbourg

Come dimostrato nel 2015 dalla mostra The World Goes Pop, il fenomeno della Pop Art non si è fermato alle coste anglosassoni ma ha coinvolto diverse parti del globo, espandendosi di pari passo al cinema e alla musica in piena società dei consumi. Ed è proprio a Parigi che hanno preso forma alcuni degli esempi più riusciti di quest’arte, tutt’ora poco conosciuti sul mercato e spesso sottovalutati dalle istituzioni. Il Pop come movimento, ma anche come canone estetico che rispecchia lo spirito del suo tempo: la mostra della Galleria T&L spazia da artisti che lavorano con la narrazione figurativa a nuovi realisti che hanno adattato la propria cifra stilistica a questa nuova corrente, come Alain Jacquet o Pol Mara.

Henri Cueco, La femme rouge, 1970

I due galleristi Tancrède Hertzog e Léopold Legros hanno radunato una cinquantina di opere realizzate da 15 artisti che hanno sposato a pieno i cambiamenti degli anni ’60. 69 année érotique, composta essenzialmente da pezzi provenienti da collezioni private, offre al pubblico l’occasione di riscoprire opere che non sono state esposte per molto tempo, selezionate in base a valore storico e unicità, e la cui maggior parte è proposta in vendita per un listino prezzo che oscilla tra i 10 mila e i 300 mila euro. Una Oltre agli sdoganati Monory, Télémaque o Schlosser, di cui sono presenti alcuni capolavori, la mostra vede esposti artisti meno noti come Emanuel Proweller o Christian Babou. Lo scopo, gettare nuova luce su una scena artistica impegnata politicamente ma nella prospettiva sovversiva dell’erotismo, della messa in scena del desiderio, del corpo oggetto di ogni passione.

Leonardo Cremonini, Les plafonds de la plage, 1968

 

Evelyne Axell, L’égocentrique, 1968

 

*Gerard Schlosser, Bigle, 1965

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