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Colpo grosso di Bernard Arnault. LVMH acquisisce i gioielli di Tiffany

Arnault è un celebre mecenate artistico, impegnato fra l’altro con la Louis Vuitton Foundation For Creation a Parigi e con il “Colosseo Quadrato” a Roma, per tramite del Gruppo Fendi


Se la famosa – o famigerata? – Power 100 List appena stilata per il 2019 dalla rivista Art Review fosse pubblicata oggi, sicuramente lui occuperebbe una posizione ben più alta. Già, perché inopinatamente Bernard Arnault quest’anno “precipita” al numero 50, continuando il trend negativo che lo ha visto nel 2018 al 31 e nel 2017 al 28. Perché oggi il celebre finanziere francese sarebbe più in alto? Perché LVMH, il colosso del lusso da lui controllato, ha appena annunciato di aver siglato un accordo per acquisire il famoso brand statunitense dei gioielli Tiffany, un affare da 16,2 miliardi di dollari, la più grande acquisizione di sempre per l’azienda transalpina, che la rende player leader nelle gemme pregiate proprio mentre la domanda nel settore sta salendo in tutto il mondo. L’importo della transazione supera infatti quello dell’altra mega operazione realizzata da Arnault con Dior, che fu di 12,5 miliardi di dollari. Il gruppo americano fattura 4,4 miliardi dollari, ed è stato valutato 16 volte l’Ebitda; con questa operazione il comparto orologi e gioielli salirà dal 9 al 16% delle vendite Lvmh, e dal 7 al 13% degli utili operativi.

Bernard Arnault
Bernard Arnault

Tiffany, società fondata nel 1837 e con sede nella Fifth Avenue a New York, simboleggia da sempre la raffinatezza americana, immortalata nel 1961 dal film “Colazione da Tiffany”, con Audrey Hepburn, basato sulla novella di Truman Capote. “È un marchio emblematico, un’icona americana che diventerà un po’ francese. Ha un grandissimo potenziale e una storia incredibile“, ha dichiarato Arnault, che di LVMH è anche amministratore delegato. Il marchio LVMH sintetizza il nome Moët Hennessy Louis Vuitton SE, multinazionale francese con sede a Parigi proprietaria di oltre settanta marchi divisi in aziende di alta moda come Christian Dior, Bulgari, DKNY, Fendi, Céline, Guerlain, Givenchy, Kenzo, Loro Piana, Louis Vuitton, di orologi come TAG Heuer, di vini e liquori come Moët & Chandon, Veuve Clicquot, Hennessy. L’importante passo di Arnault rinnoverà ulteriormente la rivalità con l’altro grande finanziere transnazionale francese, Francois Pinault, che con Kering possiede marchi di lusso come Gucci, Saint Laurent, Balenciaga, Alexander McQueen, Bottega Veneta, Boucheron, Brioni, Pomellato. Ed i due si fronteggiano notoriamente anche sul fronte mecenatistico nel settore artistico: se Pinault infatti, oltre a controllare la casa d’aste Christie’s, è proprietario di Palazzo Grassi e di Punta della Dogana a Venezia, Arnault risponde fra l’altro con la Louis Vuitton Foundation For Creation a Parigi e con il “Colosseo Quadrato” a Roma, per tramite del Gruppo Fendi.

http://www.lvmh.com/

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