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Melodia divina. Torna a suonare l’organo di Mozart e Verdi nella Chiesa di San Marco a Milano

Organo della Chiesa di San Marco, Milano Organo della Chiesa di San Marco, Milano
Organo della Chiesa di San Marco, Milano
Organo della Chiesa di San Marco, Milano

Dopo un restauro integrale durato più di un anno, l’organo della Chiesa di San Marco tornerà a suonare in tutto il suo splendore grazie al maestro Riccardo di Sanseverino durante il concerto di inaugurazione, sabato 16 novembre alle 21. Per l’occasione è stato scelto un repertorio che valorizzasse la sonorità e molti effetti speciali riproducibili dello strumento.

Il restauro ha interessato sia la parte fonica dello strumento sia gli elementi di contenimento e corredo, cassa e cantoria, utilizzando le più avanzate tecniche di conservazione e restauro.

I lavori sono durati un anno e quattro mesi e sono stati resi possibili grazie ai finanziamenti della C.E.I. – Conferenza Episcopale Italiana, di Fondazione Cariplo e dai contributi elargiti da donatori privati e molti parrocchiani, per un ammontare complessivo di oltre trecentomila euro.

Il restauro dello strumento è stato affidato al restauratore Daniele di Corte de’ Frati che ha operato il suo intervento su circa 2500 canne e sul complesso apparato di trasmissione meccanica e manticeria.

Lo strumento era stato commissionato da Leonardo da Salisburgo nel 1507 per essere il più grande organo della città e durante i successivi cinquecento anni personaggi illustri della scena musicale internazionale hanno posto su di lui le loro mani: nel 1770 venne suonato da Wolfgang Amadeus Mozart, a fine Ottocento ci si esercitò il compositore cremonese Amilcare Ponchielli e, nel 1875, Giuseppe Verdi suonò le sue tastiere in occasione della prima esecuzione della Messa da Requiem composta per celebrare Alessandro Manzoni, morto l’anno precedente e che, come il compositore, si era impegnato per l’Unità d’Italia e condivideva i valori del Risorgimento.

Il restauro dell'organo
Il restauro dell’organo

Prima di quest’ultimo intervento l’organo aveva subito diverse modifiche: nel 1604 e nel 1611 venne restaurato e ingrandito, nel 1711 venne spostato dal transetto meridionale all’attuale sede nell’ultimo intercolumnio di sinistra e la cassa venne smontata e, nel 1806, venne modificato in modo da soddisfare i gusti dell’epoca.

Fu nel 1874 che si iniziò a pensare al grande rifacimento dell’organo da parte di Natale Balbiani, il quale riconsegnò al ventesimo secolo uno degli organi più antichi al mondo. Mentre, nel 1915, vennero smobilitate la cassa e la cantoria di destra, ritenute troppo decorative per un secolo contrario ai fasti barocchi, ma nonostante ciò furono conservate nella chiesa le parti più significative del complesso settecentesco.

L’organo su cui è stato svolto il recente restauro aveva già subito un primo restauro integrale nel 1973 a opera della Ditta Tamburini di Crema, in occasione del quale venne nominato Monumento Nazionale dal Ministero dei Beni Culturali.

I lavori per questa nuova messa in opera dello strumento, che mirava a riportarlo al suo originale splendore sia estetico che musicale, è stato lungo e complesso e ha riguardato la sua totalità ma alla fine l’organo è tonato alla sua piena funzionalità rendendo possibile la fruizione della sua musica sia durante le funzioni religiose che durante appositi concerti, in modo da valorizzare al massimo sia la sua ricca storia che le sue originali e preziose caratteristiche sonore.

Informazioni utili:

Inaugurazione: sabato 16 novembre, ore 21.00 – Concerto di Riccardo di Sanseverino.

Ingresso libero.

Chiesa di San Marco – Piazza San Marco 2.

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