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Come dalla plastica nascono storie: Serge Attukwei Clottey racconta il Ghana, a Milano

Serge Attukwei Clottey, Serge Attukwei Clottey,
Serge Attukwei Clottey,
Serge Attukwei Clottey

Lorenzelli Arte di Milano apre la sua galleria a Serge Attukwei Clottey, artista ghanese molto apprezzato a livello internazionale. Le sue opere, realizzate in plastica gialla, racchiudono molteplici storie e significati al loro interno. Fino al 31 dicembre 2019.

I gallons sono dei contenitori per olio da cucina o benzina, solitamente di colore giallo. Furono portati in Ghana dall’Europa e utilizzati dalla popolazione locale per conservare l’acqua e far fronte alla siccità. Ciò che è nato con scopo pratico, successivamente riscoperto come strumento di sopravvivenza, è poi diventato un grave problema ecologico sparso sulle spiagge nei pressi di Accra. Serge Attukwei Clottey (1985, Accra, Ghana) si è occupato infine dell’ultimo e decisivo passaggio: quello che ha condotto i gallons a diventare opera d’arte.

Sezionati in tessere di plastica, Serge Attukwei Clottey è solito ricomporre i frammenti delle taniche tramite fili di rame fino a realizzare diverse opere dense di significato. Lorenzelli Arte di Milano le raccoglie negli spazi della sua galleria in Porta Venezia, la cui parete principale accoglie i visitatori con un’installazione site-specific. Ovviamente composta da tessere gialle. La mostra Sometime in your life, visitabile sino al 31 dicembre 2019, fornisce uno spaccato delle nuove tendenze dell’arte africana contemporanea e delle sfide che affrontano gli artisti, con l’obiettivo di indagare il contesto in cui nascono questi lavori, ovvero il panorama culturale, sociale ed economico da cui provengono.

Quello di Serge Attukwei Clottey, come accennato, è particolarmente cupo anche se non privo di inventiva. Un oggetto arrivato in Ghana per scopi utilitaristici è poi diventato un utile strumento per fronteggiare la siccità, quindi di è trasformato in problema ecologico e infine in opera d’arte. L’idea dell’Afrogallonism, il movimento fondato dall’artista, è quindi quella di cambiare la forma di un oggetto, diventato simbolico per la popolazione e che rappresenta un grandissimo problema per il suo paese, attraverso un concetto artistico che esplora la relazione tra l’oggetto stesso e il consumo e le necessità per la vita dell’Africa moderna. Una possibile parabola per l’intero paese: assorbire le difficoltà e cercare di uscirne con la forza delle idee.

La poetica dei gallons ricomposti affonda anche nella vita quotidiana: ogni tessera ha infatti tonalità di giallo diversa per la differente provenienza geografica, per il contenuto originario (benzina o olio) o a causa dell’età dei barili. Le opere finali sono quindi il frutto di un intreccio di storie, indissolubilmente legate e strenuamente unite per ricordare, per cambiare, per sperare.

Cenni biografici

Nato nel 1985 ad Accra (Ghana), dove vive e lavora, Serge Attukwei Clottey è conosciuto a livello internazionale per le sue partecipazioni a numerose occasioni espositive in Europa e negli Stati Uniti, ultima delle quali al quartier generale di Facebook a San Francisco nel 2018, dove ha realizzato la monumentale installazione dell’opera Kusum Gboo Ga (La tradizione non muore mai).

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