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Dalla Guerra Civile a Martin Luther King: la storia della segregazione razziale in foto, a Roma

200 scatti prelevati da importanti archivi americani raccontano la segregazione razziale dal termine della Guerra Civile fino a Martin Luther King. A Roma, SPAZIO5, dal 9 novembre al 7 dicembre.

Quando nel 1865 la fine della Guerra Civile Americana portò con sè l’abolizione della schiavitù, un futuro di uguaglianza e pari diritto sembrava aprirsi per l’America e il mondo. Da quel momento la popolazione Afroamericana iniziò a muoversi verso Nord, guardando alle grandi città per iniziare la loro seconda vita nel nuovo mondo. Ma ben presto capirono che la fine della guerra coincideva solo con l’inizio di una nuova battaglia e che il percorso verso la libertà era appena iniziato.

Dal 9 novembre al 7 dicembre 2019 lo SPAZIO5 di Roma lo racconta nella mostra I have a dream. La lotta per i diritti civili e politici degli Afroamericani. Dalla segregazione razziale a Martin Luther King. Titolo lungo ed esplicativo che ci inserisce subito nel clima di lotta e rivendicazioni che le circa 200 immagini fotografiche raccontano. Oltre 60 di queste sono stampate, le altre a monitor, e per la maggior parte dagli archivi di stato americani, in particolare la Library of Congress e National Archives and Records Administration. Molte delle foto esposte sono state realizzate da alcuni dei più grandi fotoreporter statunitensi dell’epoca – tra cui Dorothea Lange, Lewis Hine, Arthur Rothstein, Marion Post Wolcott, Jack Delano, Gordon Park – impegnati nella documentazione degli Stati Uniti degli anni trenta e quaranta per conto del governo americano che teneva in grande considerazione la fotografia come strumento per capire le condizioni di vita dei propri cittadini, in particolare nel periodo della Grande Depressione seguita al crack delle borse del 1929.

Dall’esplosione del Ku klux Klan all’impossibilità di accedere al voto, dalla segregazione in ogni ambito pubblico agli impedimenti burocratici volti a ostacolare la crescita della comunità Afroamericana; ma anche gli eventi che portano al Civil Rights Act e al Voting Rights Act del 1965, Martin Luther King e il suo movimento non violento; e ancora la sua triste uccisione, l’impegno di John Fitzgerald Kennedy e l’eredità raccolta da Lyndon B. Johnson: tutto restituito in un lungo percorso in bianco e nero che testimonia la storia di una lotta probabilmente non ancora conclusa. La forbice tra regolarizzazione legale e accezione sociale è, purtroppo, ancora troppo ampia.

La mostra, curata da Alessandro Luigi Perna e pensata per il grande pubblico e le scuole, la mostra fa parte del progetto History & Photography che ha per obiettivo raccontare la Storia con la Fotografia (e la Storia della Fotografia) valorizzando gli archivi storici fotografici italiani e internazionali, pubblici e privati.

 

 

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