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Musica al Loony Park: arte e concerti nella notte di ArtVerona

Norma Jeane, Loony Park Norma Jeane, Loony Park
Norma Jeane, Loony Park
Norma Jeane, Loony Park

Loony Park è l’installazione di Norma Jeane che estende ArtVerona dal giorno alla notte. Allestita nelle Gallerie Mercatali, situate nel quartiere fieristico, accompagna l’edizione numero 15 dell’evento anche grazie ai concerti di musica classica ed elettronica.

“Nulla è lasciato al caso e niente è predefinito” ci avverte la curatrice Paola Torgan. Una dichiarazione criptica che genera tanta curiosità quanta difficoltà nel presentare Loony Park. Sul contesto dell’installazione non abbiamo dubbi: le Gallerie Mercatali, suggestiva archeologia industriale collocata nel quartiere fieristico dove dall’11 al 13 ottobre prende il via la 15 edizione di ArtVerona; un alone di mistero inizia a complicare le cose quando ci approcciamo invece all’artista che ha realizzato l’opera.

Norma Jeane, artista senza corpo, senza una biografia personale che possa accompagnarsi al suo curriculum espositivo ricco di installazioni immersive. Spazi fisici, ma soprattutto mentali, quelli che l’artista senza volto è abituata a costruire e che, in questo caso, avranno il compito di estendere il percorso della fiera dal giorno alla notte. Se di giorno, all’interno di questo matto luna park, l’opera si confronta col suono di Aldo Lanzini De Agostini Aviance, due serate musicale ne animeranno elettronicamente gli indefiniti confini. Path Festival ha invitato, per il grande party di apertura di ArtVerona, Actress, Laurel Halo, Elena Colombi e Futuro Tropicale. Ma la festa continua anche il sabato con la performance di Monga-Ceschi-Furlani e il dj set dei resident di Path.

Norma Jeane, Loony Park
Norma Jeane, Loony Park

Ma cosa dobbiamo aspettarci di trovare nel Loony Park?

“Siamo di fronte a COSE che hanno un’anima e che, fuori dal nostro controllo, evadono dalle regole dell’intrattenimento per cui sono state create. Camminiamo tra macchine domestiche che ci evocano ricordi, sentimenti e memoria visiva, uditiva e olfattiva, in uno spazio gigantesco e dimenticato di cui le macchine si sono appropriate. Attraversiamo dunque uno spazio riempito da una surreale convivenza di personalità automatiche e meccaniche che costituiscono un luna-park fuori controllo. Siamo a Loony Park e ci domandiamo se siamo nel posto giusto e se ci siamo nel momento giusto”

Norma Jeane

L’atmosfera che ci attendiamo è quella di una festa finita, quando le luci si spengono e si allungano le ombre della malinconia. Come varcando un velo di sottile tristezza, Looney Park vive nei sentimenti suggestivi e soggettivi che riesce a stimolare in ogni visitatore, inconsapevole viaggiatore in uno spazio dilatato dalle stratificazioni delle nostre, ma ognuno con le proprie, esperienze personali.

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