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Finalmente (ri)abbiamo un ministro? Franceschini chiede all’Europa un commissario alla Cultura

Dario Franceschini a Milano con Stefano Boeri Dario Franceschini a Milano con Stefano Boeri
Dario Franceschini a Milano con Stefano Boeri
Dario Franceschini a Milano con Stefano Boeri

Incontrando a Milano il Ministro della cultura della Repubblica federale tedesca, Michelle Müntefering, Franceschini ha stigmatizzato l’assenza di un commissario europeo che si occupi di cultura

Qui non è questione di gialli, verdi, rossi, con tutte le combinazioni possibili garantite dallo spettro cromatico. Anche perché i due personaggi di cui si parla, paradossalmente si trovano comunque a sedere – chi fisicamente, chi virtualmente – dallo stesso lato della scena politica che ora produce il governo Conte Bis. Qui parliamo di “piglio” con cui si approccia un ruolo politico e istituzionale, di quello dell’ex Ministro per i beni Culturali Alberto Bonisoli, di cui abbiamo più volte sottolineato il basso profilo, l’assenza dalla scena internazionale, l’attenzione prestata a gestire l’esistente, con diverse delle sue (poche) iniziative orientate semmai a scardinare quanto messo in atto dal suo predecessore. E del piglio dello stesso predecessore, che poi è anche il successore, Dario Franceschini, rispetto al cui operato non abbiamo mai nascosto un certo apprezzamento, con molti distinguo che tuttavia conservano un giudizio positivo. Giudizio che sembra potersi conservare anche per questa nuova sua esperienza al Collegio Romano: almeno a valutare le primissime uscite.

Michelle Müntefering

Come quella di ieri, quando Franceschini ha incontrato a Milano, in occasione del convegno organizzato dal Centro Italo-Tedesco per l’Eccellenza Europea Villa Vigoni, il Ministro della cultura della Repubblica federale tedesca, Michelle Müntefering. I due hanno espresso il loro comune intento “di rafforzare la cooperazione tra Italia e Germania nelle politiche culturali per farle diventare centrali nelle scelte dell’Unione europea”. Ma soprattutto nel corso del suo intervento il politico ferrarese ha stigmatizzato l’assenza di un commissario europeo che si occupi esclusivamente di cultura. “È un limite e un errore che va corretto, soprattutto perché in Europa investire in cultura significa investire anche in economia. Se ci sedessimo al tavolo con qualunque altro Paese nel mondo come Europa, saremmo infinitamente più forti“. Un protagonismo sulla scena internazionale che comunque mette l’Italia nel ruolo centrale che le spetta, e che si pone sulla scia di illustri precedenti franceschiniani, come la promozione dei Caschi Blu della Cultura. Alla fine del convegno, il Ministro ha ringraziato il Presidente della Fondazione La Triennale di Milano, Stefano Boeri, per aver ospitato l’iniziativa e con il quale si è intrattenuto per confrontarsi sui prossimi impegni della Fondazione, in particolare sul Museo del Design.

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