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Cultura al rogo. Il governo turco di Erdogan distrugge più di 300mila libri “scomodi”

Libri al rogo in Turchia Libri al rogo in Turchia
Libri al rogo in Turchia
Libri al rogo in Turchia

Il Ministero della Pubblica Istruzione ha distrutto oltre 300mila libri già rimossi dalle scuole dopo il tentativo di colpo di stato del 2016

Chissà se Ray Bradbury avrebbe mai immaginato che i vaticini fantascientifici affidati al suo celeberrimo libro Fahrenheit 451 avrebbero trovato applicazione nel terzo millennio. Non nel 2012, quando lui è morto alla veneranda età di 92 anni: ma sette anni dopo, e un bel po’ lontano dalla sua Los Angeles. È infatti successo tutto in Turchia, dove il Ministero della Pubblica Istruzione ha distrutto oltre 300mila libri già rimossi dalle scuole dopo il tentativo di colpo di stato del 2016. La ragione? Eliminare qualsiasi traccia di Fethullah Gülen, il religioso musulmano che, secondo il governo turco, istigò la rivolta.

Il presidente turco Erdogan
Il presidente turco Erdogan

Ma non c’è solo Gülen nel mirino dei censori turchi, guidati dal ministro dell’istruzione del governo Erdogan, Ziya Selçuk: che hanno ritirato anche un libro di matematica, solo perché riportava la frase “Da F a G”, che i fanatici biblioclasti hanno messo in relazione con le iniziali del nemico, Fethullah Gülen. Paradosso dei paradossi: visto che Gülen attualmente vive in Pennsylvania, quasi due milioni di libri di testo che contenevano la parola sono stati ritirati e poi ristampati senza il nome dello stato americano.

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