Print Friendly and PDF

Milano: il ristorante “Il Moro” si presenta a “Presso”

A luglio, mentre il caldo detta i tempi di gioco e gli eventi si diradano per fare spazio al relax extraurbano, c’è chi insiste ad animare la metropoli milanese con esperienze gustose e colorate: parliamo di “Di Gusto 2019”, format di eventi giunto alla sua quarta edizione. Un ciclo di nove appuntamenti gastronomici a cadenza mensile, da febbraio a novembre 2019, che mette al centro della scena alcuni fra i migliori ristoranti del territorio italiano.

“Di Gusto” è un format ideato da “PRESSO”, il do-room italiano che si presenta al pubblico come “casa condivisa”, da vivere in qualunque momento della giornata: a colazione per cominciare la giornata col piede giusto, nel pomeriggio per rilassarsi e fare il punto della situazione, a cena con gli amici per utilizzare le attrezzatissime cucine, e per continuare dopo con un film, volendo, nel cinema privato a disposizione. “PRESSO”, in collaborazione con i suoi partner oleificio Zucchi, birrificio Angelo Poretti, Cuki, Electrolux, Mepra e Richard Ginori, fa incontrare le aziende del settore casa con il proprio pubblico nell’atmosfera elegante dei suoi ambienti, arredati come vere e proprie abitazioni e perfetti per eventi B2C e B2B.

La serata di lLuglio, nei locali di via Paolo Sarpi a Milano, è stata presentata da Roberta Schira, critica gastronomica per il Corriere della Sera e Fine Dining Lovers, nonché autrice di dieci libri a tema alimentare. Il ristorante “Il Moro” di Monza, dei fratelli Antonella, Salvatore e Vincenzo, ha avuto spazi e tempi per raccontare le sue storie: quelle della famiglia Butticé, partita dalla Sicilia profonda di Raffadali (AG). Attraversata la penisola con esperienze in Campania, Toscana, Piemonte e Val d’Aosta, i tre Butticé approdano a Monza nel 2007, rilevano il ristorante da quaranta coperti e ripartono con i loro itinerari gastronomici siculi: le tappe sono ben visibili nel menù, che mette in luce Moscardini, scarola e bufala, Paccheri con pesto di pistacchi e gamberi, Riso Carnaroli, riccio di mare e zafferano, Aragosta alla catalana, Filetto di pesce con patate, pomodorini e olive. Una Sicilia che non si “isola” ma sa bene come rinnovarsi, o almeno questo è il messaggio che Vincenzo Butticé, lo chef-manager del “Moro”, cerca di trasmettere agli ospiti (giornalisti, influencer, imprenditori, gourmet, professionisti) del sesto appuntamento “Di Gusto 2019”.

“È vero che gli ospiti del “Moro” vengono a noi a intraprendere un viaggio in Sicilia,” precisa Vincenzo, “perché le radici sono quelle e da lì non si scappa. Ci piace attingere ai ricordi dell’infanzia, di Raffadali, dove la nostra famiglia viveva di agricoltura Sarà per questo che ci è rimasta la voglia di recuperare le semenze antiche, a rischio estinzione, come il grano Timilia con cui facciamo il pane e uno dei tanti classici isolani: lo sfincione palermitano (focaccia con pomodoro, acciughe e cipolle). Tuttavia, è giusto aggiungere ogni volta qualcosa di nuovo, perchè i nostri piatti vogliono trasmettere emozioni uniche, sempre diverse. Cuciniamo col cuore, e questa è la nostra firma, ma non rinunciamo alla contemporaneità.”

Che vuol dire esprimersi con nuove forme, probabilmente, come attesta la Caponata di melanzane servita come antipasto, piccola sfera rossa di pomodoro con un cuoricino di sapore tutto da scoprire: e magari far ricorso a ingredienti “fuori posto” come è accaduto con il Sorbetto alla birra Poretti 8 Luppoli gusto agrumato, un pre-dessert arrivato prima della ormai famosa cassata destrutturata dei fratelli Butticé, ed apprezzato da tutti i commensali per la sua amarezza gentile; anzi, appena accennata. Ma l’apertura mentale si dimostra anche con la disponibilità del trio siciliano ad abbinamenti insoliti: di fronte a un antipasto stuzzicante e delicato si può essere anche nostalgici di un Franciacorta o di un’ Inzolia bianca, ma l’insalata di mare servita con birra Poretti 7 luppoli l’Esotica merita comunque una possibilità. Anche per il lieve retrogusto di mango, che rende questa bevanda versatile come uno spumante, e perfino gioiosa.

A quanto pare lo spazio per sperimentare e innovare non manca, grazie agli esercizi creativi ma anche alla paziente convivenza quotidiana del trio Antonella -Salvatore-Vincenzo Butticé. “Finché ognuno,” aggiunge Antonella (maître e sommelier), “riesce a esprimere sé stesso nel suo ruolo, va tutto bene; noi tre abbiamo caratteristiche diverse, ma riusciamo sempre a tirarne fuori un servizio armonico, a vantaggio del cliente. “

L’obiettivo è quello di offrire a una clientela esigente e raffinata il meglio della tradizione siciliana, ma senza nostalgie superflue o bende davanti agli occhi: i Butticé sanno guardare in avanti, come è emerso ancora una volta dalla serata estiva di “PRESSO”, all’insegna di un buon gusto in contInua evoluzione.

Commenta con Facebook

leave a reply

*

Altri articoli