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Christie’s non ci sente: il Tutankhamon trafugato va in asta

Statuetta di Tutankhamon, quarzite marrone Statuetta di Tutankhamon, quarzite marrone
Statuetta di Tutankhamon, quarzite marrone
Statuetta di Tutankhamon, quarzite marrone

Christie’s non si lascia intenerire dal governo egiziano, che insiste sulla presunta provenienza illecita della statuetta di Tutankhamon. L’opera andrà quindi in asta domani a Londra.

Le labbra piene, ma leggermente cadenti; gli occhi a mandorla, inclinati verso il basso; una vistosa depressione sotto le sopracciglia, come scavata da un sentimento di grandezza. Sono i tratti che, combinati con la cultura egizia, riportano immediatamente a Tutankhamon. Impossibile confonderli anche quando li si deve rintracciare nelle sembianze del dio Amon, capo supremo del pantheon religioso dell’antico Egitto, impresse in una testa di quarzite marrone. Le hanno riconosciute anche, ovviamente, le autorità egiziane, che nella statuetta del giovane Tutankhamon riconoscono un pezzo trafugato dal tempio di Karnak a Luxor, nell’Alto Egitto.

Chiedono dunque a Christie’s di ritirare l’oggetto dal catalogo di vendita che sarà proposto domani a Londra nella Exceptional sale dedicata alla Resandro Collection, una delle collezioni private di arte egizia più famose al mondo. Ma la casa d’aste non ci sta e conferma che la testa sarà il lotto numero 110, dal momento che “Il governo egiziano era stato avvertito della vendita”, e che la stima di partenza sarà di 4 milioni di sterline.

Si prova allora a ricostruire la vicenda di questa piccola (28 centimetri e mezzo) ma preziosa statuetta: risalente a oltre 3.300 anni fa, la piccola scultura era stata acquistata da Heinz Herzer, un antiquario con sede a Monaco di Baviera nel 1985; in precedenza Joseph Messina, un gallerista austriaco, l’aveva comprata nel 1974 da principe Wilhelm von Thurn und Taxis che la custodiva nella sua collezione dal 1960. Ulteriori informazioni non sono state diffuse, ma se altre rappresentazioni simili ritrovate nel tempio di Karnak permettono di confermare la provenienza, non sussistono ulteriori prove nè in un verso nè nell’altro.

Christie’s tira allora dritto fino all’asta di domani, partenza ore 9. Anche perché una vendita del 2016, proveniente dalla stessa collezione, aveva incassato oltre 3 milioni di sterline.

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