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Italo Balbo e la Crociera del decennale nella filatelia

Parma Corinphila L’intera serie della seconda emissione di Parma su busta diretta a Milano. Parma Corinphila L’intera serie della seconda emissione di Parma su busta diretta a Milano.
Foglio Balbo Foglio da 20 del trittici von altrettante sigle degli idrovolanti della Crociera del Decennale.
Foglio Balbo Foglio da 20 del trittici von altrettante sigle degli idrovolanti della Crociera del Decennale.

Il revisionismo statunitense non ha mancato di mettere in discussione anche la strada e il monumento che a Chicago ricordano Italo Balbo, una delle più controverse del ventennio fascista e unico gerarca ad opporsi pubblicamente all’alleanza con il regime nazista e alle leggi razziali.

Fino a non molto tempo fa la città dei laghi lo ricordava come trasvolatore mediante una avenue, una drive e il monumento dapprima esposto alla Esposizione universale del 1933 e alla sua chiusura donato alla città da Benito Mussolini. Rimasti, per ora al loro posto, monumento e drive (un francobollo di terra, dirimpetto al lago Michigan, privo di qualsiasi numero civico), mentre la strada, in Congress Parkway, non c’è più: porta attualmente il nome di Ida Wells. A testimoniare l’antica denominazione restano alcune foto, come quella che la casa d’aste mantovana Laserinvest ha recentemente venduto per 175 euro.

Balbo avenue Ragazza in posa in Balbo Avenue a Chicago in una foto d’epoca.
Balbo avenue Ragazza in posa in Balbo Avenue a Chicago in una foto d’epoca.

La straordinaria impresa aviatoria, ricordata come la Crociera del decennale (del fascismo salito al potere) prese le mosse la mattina dell’1 luglio 1933, da Orbetello da dove si alzarono in volo 25 idrovolanti S.55X, ammarrando, il 15 luglio sul lago Michigan dopo aver sorvolato i grattacieli di Chicago, accolti da una popolazione festante. Del tutto comprensibile, visto che appena trent’anni prima Orwille e Wilbur Wright erano riusciti a far alzare da terra una macchina motorizzata “più pesante dell’aria” (17 dicembre 1903), e sei anni prima che Charles Lindbergh trasvolando l’Oceano in solitaria atterrasse a Parigi.

Balbo drive Monumento a Balbo e Balbo drive
Balbo drive Monumento a Balbo e Balbo drive

Per Balbo, che in Libia gli costò la vita, il volo era tutto. Volare, tuttavia, presentava dei costi. Così, per reperire i fondi, anche se le entrate non furono mai eguali alle aspettative, il gerarca fascista pensò di mettere le mani nelle tasche dei collezionisti. Dapprima, con la Crociera del Mediterraneo orientale del 1929 (4.667 chilometri, nove tappe), limitandosi a tre innocui chiudilettera distribuiti agli equipaggi e agli ospiti. Un foglio intero dei quali Ferraio (www.ferrarioaste.com) il 7 giugno propone a 1.500 euro. Laserinvest aveva invece in catalogo alcune cartoline impostate nei vari scali affrancate con francobolli locali abbelliti con il chiudilettera, unica testimonianza dell’impresa aviatoria, battute tra i 400 e i 460 euro.

Il francobollo arrivò l’anno seguente, per la Crociera transatlantica Roma – Rio de Janeiro, che nel mondo dei collezionisti è conosciuto come il “7.70”, dal valore facciale che porta scritto in bella vista. Non fu praticamente mai messo in vendita diretta e così pure tutti gli aerogrammi legati all’impresa. Fu lo stesso Balbo, nella sua qualità di Ministro, a spiegare al Parlamento le modalità di finanziamento dell’impresa.

“Per indennizzare completamente lo Stato delle spese della Crociera -disse-, abbiamo potuto sfruttare un’iniziativa ben altrimenti efficace e redditizia: e cioè la passione dei filatelici del mondo intero. Siamo andati incontro alla loro inesauribile ricerca di pezzi rari e straordinari con uno speciale francobollo”, escludendo tuttavia benefici diretti o indiretti a privati.

Effettuata da dicembre 1930 a gennaio 1931 l’impresa (quattro squadriglie, per un totale di 14 idrovolanti) dimostrò, malgrado il luttuoso incidente di Bolama (capolinea africano della trasvolata) che costò la vita a cinque aviatori e le difficoltà incontrate da un paio di velivoli, che volare fino negli Stati Uniti era possibile, che gli uomini erano pronti, che il mezzo prescelto, l’idrovolante, era il più adatto all’impresa. Tra le buste predisposte per l’occasione, una con le firme dei piloti, nell’incanto Laserinvest è stata venduta per 560 euro.
E’ invece tornato al proprietario, invenduto, un singolare aerogramma affrancato con il 7.70 lire, che nel caso specifico presenta la variante “7 stelle”, una in più rispetto alla norma, al quale era stata affidata la stima di 12.500 euro. Segno, forse, che il mercato non rincorre più come un tempo tutte le varianti, più o meno importanti, più o meno evidenti.

Il top, in fatto di trasvolate, fu toccato nel 1933 con la Crociera del decennale che aveva per meta Chicago, sede dell’Esposizione universale di quell’anno. Tutto, in quell’occasione, fu all’insegna del gigantismo, anche se l’impresa era stata pensata ancora più in grande: il giro del mondo, reso però impossibile dalla guerra fra Cina e Giappone. Venticinque i velivoli coinvolti, quaranta i francobolli: trittico base (due francobolli e un chiudilettera con le varie sigle degli aerei, e nominali da L. 5,25 e 19.75 in un caso, 5,25 e 44,75 nell’altro caso). A questo enorme e costoso quantitativo di francobolli vanno aggiunti quelli per le Colonie e una versione particolare: “Servizio di Stato” che solo le autorità (sindaci eccetera) potevano usare.

Italo Balbo in tutto questo proliferare di dentelli postali non trovò nulla di strano. Assicurò, anzi, di essersi occupato personalmente della posta, “organizzata in modo più razionale”. E magari anche dietro le emissioni di Islanda e Terranova, c’è lo zampino di Balbo. Quel che è certo che il materiale generato dall’impresa e presente sul mercato è consistente. Un intero foglio, partito da 2.000 euro ne ha fatturati 3.350. Tasse e diritti esclusi. A fronte di una stima di 5.000 euro l’aerogramma con la serie d’Islanda firmata dal tenente colonnello Carlo Tempesti ne ha spuntati 5.500.

Parma Corinphila L’intera serie della seconda emissione di Parma su busta diretta a Milano.
Parma Corinphila L’intera serie della seconda emissione di Parma su busta diretta a Milano.

La stessa vendita pubblica comprende una pregevole selezione di documenti postali del ducato di Parma e Piacenza, al quale il 13 giugno Corinphila (www.corinphila.ch) riserva un catalogo ricco di interessanti reperti. Due lotti tra i tanti: Lettera da Parma a Milano resa franca di tassa con l’intera serie della seconda emissione, valutata 80.000 franchi svizzeri e, del Governo provvisorio, un plico da Borgotaro a Parma del 25 gennaio 1860 sulla quale il mittente ha apposto una striscia di quattro del 5 centesimi, della quale la casa d’aste elvetica conta di incassare almeno 55.000 euro.

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