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Un inedito olio di Hayez e una tavoletta di Boldini in asta da Pandolfini

A maggio è tempo di arte antica e del XIX secolo a Firenze. Da Pandolfini all’incanto due cataloghi che spaziano dal Quattrocento al Novecento: da Denijs Calvaert a Francesco Hayez, da Panini a Boldini

L’asta di dipinti antichi del 14 maggio da Pandolfini vedrà in catalogo un’interessante selezione di opere dal Quattrocento al Settecento, molte delle quali del tutto nuove per il mercato, provenienti da collezioni private.

Tra le diverse proposte si segnala la tenera iconografia della Madonna del latte, un olio su tavola il cui autore è artista assai prossimo ai modi di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone, che è offerta con una stima di 20.000/30.000 euro.
L’Adorazione dei Magi, un olio su tela di Denijs Calvaert, in cui la miglior tradizione fiamminga e i vertici della pittura italiana cinquecentesca si fondono in una suggestiva ambientazione notturna,  è in catalogo per la cifra di 50.000/70.000 euro ed è un perfetto esempio di quella produzione destinata alla devozione privata per cui la bottega di Calvaert fu rinomata e intensamente attiva tra l’ultimo quarto del Cinquecento e la morte dell’artista.

Denijs Calvaert, ADORAZIONE DEI MAGI

Un’opera di scuola napoletana e una genovese rappresentano il filone naturalista e quello più decorativo del Seicento. Per il primo parliamo di un raro Nunzio Rossi di cui verrà offerta una tela raffigurante Mosè e il serpente di bronzo inserita in catalogo per la cifra di 20.000/30.000 euro, mentre per il secondo l’opera in asta stimata 5.000/7.000 euro è una Vanitas a olio si tela di Domenico Piola.

Per gli amanti di vedute e capricci ricordiamo tra gli altri autori in catalogo due importanti protagonisti del Settecento romano, uno è Antonio Joli l’altro Giovanni Paolo Panini. Del pittore modenese è presentata l’ariosa Veduta di Campo Vaccino, uno dei soggetti che gli furono più cari, che ha una valutazione di 25.000/35.000 euro, mentre di Giovanni Paolo Panini è offerto il raffinato capriccio Predica di una sibilla, un olio su tela da tempo noto agli studi sul Panini ma del tutto nuovo per il mercato che ha una stima di 25.000/35.000 euro. Il tema, affrontato più volte dal pittore con sottili varianti nelle raffigurazione delle “antichità” che fungono da cornice all’ambientazione ma in realtà sono il vero soggetto, è molto simile a uno più tardo conservato al Museo del Prado.

Giovanni Paolo Panini, PREDICA DI UNA SIBILLA
Giovanni Paolo Panini, PREDICA DI UNA SIBILLA

Ampio è il ventaglio delle proposte anche per quanto riguarda la ritrattistica, tra i tanti ci piace camminare lungo il filo dell’eleganza ricordando il ritratto di Condottiero di scuola veneziana del XVII secolo stimato 15.000/20.000 euro. Lo stemma che campeggia in alto a sinistra, la corazza militare e il manto rosso foderato di ermellino unitamente al gesto di indicare il mare hanno portato all’identificazione del fiero personaggio in Gaulo Dotto de’ Gauli, governatore delle Galee, attivo in difesa della Serenissima a partire dal 1615. Nell’opera offerta è ritratto ormai anziano, prima del 1630 ma dopo il 1618 quando gli fu conferito l’onore di sedere accanto al Doge a capo coperto, onore cui verosimilmente fa riferimento l’ornamento d’ermellino.

Scuola veneziana, XVII secolo, RITRATTO DI CONDOTTIERO
Scuola veneziana, XVII secolo, RITRATTO DI CONDOTTIERO

Elegantissima e sicuramente anche alla moda è la giovane immortalata in Ritratto di Bambina, un’opera di scuola spagnola della prima metà XVII secolo offerta a 6.000/8.000 euro. Tra Cinque e Seicento la moda alla Corte di Spagna voleva che per i ritratti e le occasioni ufficiali i bimbi indossassero abitini in taffetà, velluti e broccati confezionati nei medesimi modelli di quelli degli adulti, solo alcuni piccoli particolari, proprio legati alla moda come il colletto, hanno permesso di circoscrivere il periodo di esecuzione di quest’opera.

Infine è interessante segnalare che l’asta del 14 maggio annovera esempi di pittura su lavagna e su pietra paesina come una  coppia di scuola fiorentina del XVII secolo proposta a 12.000/15.000 euro, entrambe le scene raffigurate sono di soggetto mitologico: Ercole, Nesso e Deianira su una, Satiri e Ninfe danzanti, sull’altra.

Il catalogo della prossima asta di Dipinti del Secolo XIX, in calendario sempre il 14 maggio, comprenderà circa 70 dipinti, nell’insieme una bella selezione di opere a rappresentare al meglio molti volti della produzione pittorica dell’Ottocento.

Pandolfini presenta un inedito di Francesco Hayez, un olio su cartone con un Nudo maschile in posa che, come scrive il professor Mazzocca nella sua scheda, va collocato per le particolari caratteristiche di stile entro il 1822. Caratterizzato da naturalezza e sensibilità nella resa anatomica, il dipinto è in catalogo con la stima di 10.000/15.000 euro (lotto 89).

Altra opera di grande rilievo è Il Teverone, un importante dipinto eseguito nel 1861 durante il soggiorno romano dall’artista piemontese Vittorio Avondo, noto per la sua pittura di paesaggio. Di grande interesse per il collezionismo non solo piemontese l’opera è offerta con una valutazione di 60.000/80.000 euro (lotto 104).

Vittorio Avondo, Il Teverone
Vittorio Avondo, Il Teverone

Antonio Fontanesi, maestro celebrato dalla mostra che si tiene a Reggio Emilia e che approfondisce la sua influenza sulla pittorica italiana moderna, è presente in catalogo con l’olio su tela Pascolo a Creys la cui stima è di 15.000/25.000 euro (lotto 115). Si ripropone al pubblico Figura femminile e dragone al Bois de boulogne, un incontro galante che costituisce il soggetto di una deliziosa tavoletta dipinta anche sul verso di Giovanni Boldini, che è proposto per la cifra di 25.000/40.000 euro (lotto 110).


Tutt’altro soggetto domina una grande tela di Fabio Fabbi acquistata dalla famiglia degli attuali proprietari direttamente dal pittore nel 1912: I Sette vizi capitali. Dipinto di grandi dimensioni e forte impatto, firmato e datato 1908, ha una valutazione di 6.000/10.000 euro (lotto 136).

Fabio Fabi, I SETTE VIZI CAPITALI
Fabio Fabi, I SETTE VIZI CAPITALI

Per quanto riguarda gli artisti toscani la vendita comprende una sezione dedicata alla Maremma, in cui spiccano i bellissimi dipinti di Eugenio Cecconi e Ruggero Panerai. Dell’artista livornese, presente anche con alcuni disegni, viene proposto Caccia nel bosco all’alba, dipinto che esprime un vivo senso di movimento e una grande forza espressiva pur con l’utilizzo di una tavolozza morbida e smorzata, offerto a 35.000/55.000 euro (lotto 123), mentre di Ruggero Panerai è Cavalli al guado, un’opera in cui si coglie tutta la tristezza della Maremma nel cielo plumbeo e le acque dai riflessi metallici, la cui stima è di 20.000/30.000 euro (lotto 129).

Eugenio Cecconi, CACCIA NEL BOSCO ALL´ALBA
Eugenio Cecconi, CACCIA NEL BOSCO ALL´ALBA
Ruggero Panerai, CAVALLI AL GUADO
Ruggero Panerai, CAVALLI AL GUADO

Per concludere, segnaliamo anche la presenza in catalogo di un’affascinante opera divisionista del pittore belga Modest Huys, Fanciulle sul prato, una delle rare opere dell’artista in Italia proposta a 7.000/12.000 euro (lotto 122).

 

Modest Huys, FANCIULLE SUL PRATO
Modest Huys, FANCIULLE SUL PRATO

 

14 MAGGIO 2019
DIPINTI ANTICHI
DIPINTI DEL SECOLO XIX

FIRENZE
Palazzo Ramirez Montalvo
Borgo degli Albizi, 26

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