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I figli del fiume giallo (Ash is purest white), al cinema il nuovo capolavoro di Jia Zhangke

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ash-is-purest-white-i figli del fiume gialloI figli del fiume giallo (Ash is purest white), dal 9 maggio al cinema il nuovo capolavoro di Jia Zhangke

I figli del fiume giallo (Ash is purest white) di Jia Zhangke (Al di là delle montagne), presentato in concorso al Festival di Cannes e passato al Torino Film Festival, dal 9 maggio arriva nelle sale italiane.

Nella fase di montaggio di Unknow Pleasure (2002) e Still Life (2006, Leone d’oro a Venezia), dove la protagonista è sempre Zhao Tao, Jia Zhangke  per semplificare la trama ha tagliato alcune scene d’amore. Rivedendo quel girato, i due personaggi da lei interpretati si sono fusi nella mente del regista che ha immaginato una donna nata e cresciuta a Fenyang (città natale del regista), in una regione mineraria nel nord ovest della Cina. Il suo nome è Qiaoqiao e si innamora di un ragazzo appartenente al mondo criminale, jianghu lo chiamano loro, come eco di una cultura antica di onore, coraggio e lealtà. Il loro amore tormentato dà il via alla storia del nuovo film del più importante regista cinese contemporaneo, I figli del fiume giallo.
Del personaggio interpretato da Zhao Tao in Unkow Pleasure c’è la purezza, la semplicità e l’amore incondizionato della giovinezza, da Still Life, invece, viene mutuata la complessità e la tristezza di un amore che deve fare i conti con la disillusione della maturità.
Il regista ha preso in prestito il titolo cinese del film Jianghe Ernü (Figli e figlie del Jianghu) dall’ultimo progetto di Fei Mu, maestro del cinema cinese attivo negli anni 1930 e 1940. Il film si apre in Cina all’inizio del XXI secolo e si chiude nel 2018, un vero e proprio viaggio emotivo che prende il via da una gioventù perduta e i sogni per il futuro (che sono propri di tutte le gioventù, perdute o meno che siano).

Quella di Qiaoqiao e Bin è una storia simile a un western, che prende vita nel panorama desolato dello Shanxi, con un clima freddo, in prossimità di vecchie miniere di carbone. La seconda parte del film si svolge nella zona delle Tre Gole, in riva al Fiume Azzurro, dove la costruzione di una delle più grandi dighe del mondo rischia di far scomparire intere città (già tema centrale e scenario di grande forza narrativa in Still Life). L’ultima parte ci riporta nello Shanxi, dove i due protagonisti si riuniscono, sul panorama delle loro giovinezze, ma ormai tutto è profondamente cambiato, irreversibilmente. ash-is-purest-white-i figli del fiume gialloQuella di Jia Zhangke è una poetica che mette sempre al centro del racconto l’epica del cambiamento, di cui la Cina è protagonista assoluta. Perché quei grandi cambiamenti socio-economici che l’hanno investita negli ultimi decenni hanno travolto le persone con una forza inarrestabile, e in pochi anni guardarsi indietro è come gettare lo sguardo su un mondo sconosciuto, irriconoscibile, impensabile l’averlo un tempo abitato. La tradizione, per definizione, non esiste, è un equivoco: la cultura è dinamica, porosa, ma il processo di questo continuo cambiamento raramente è indolore. La storia raccontata in I Figli del Fiume Giallo si estende su arco di tempo dal 2001 al 2018, per la Cina anni di enormi sconvolgimenti sociali, in cui i valori tradizionali delle persone e i loro stili di vita hanno subito un’incredibile trasformazione.Tuttavia il jianghu resta ancorato ai suoi valori e ai suoi codici comportamentali e, seppur anch’esso in continua fase di trasformazione, continua a influenzare le vite delle gente.

«Non c’è più lo Jianghu. Non è come ai vecchi tempi»
«Ovunque ci sono le persone, ci sarà lo Jianghu»

La complessità degli stravolgimenti della Cine contemporanea e del tempo che passa, portando con sé speranze infrante e ricordi lontani, vive anche grazie alla complessità del girato: ci sono registrazioni della vecchia videocamera digitale, per le prime scene, riprese in Digi-beta e in video HD, poi ancora in pellicola (la parte ambientata nelle Tre Gole); e per l’ultima parte riprese con la nuova videocamera RED WEAPON. Grazie al lavoro del direttore della fotografia, Eric Gautier (già al lavoro con Olivier Assayas e Leos Carax), le immagini di tutte queste diverse sorgenti si amalgamano alla perfezione e la grana delle immagini restituisce esattamente la sensazione dei ricordi di diversi attimi perduti nel passato.
ash-is-purest-white-i figli del fiume gialloQuello di Qiaoqiao è un personaggio indimenticabile, che entra di diritto nella galleria delle grandi eroine del cinema contemporaneo: una donna che sopravvive al dramma di un amore tradito nell’onore e nella rettitudine (i principi che regolano – a loro modo – la criminalità Jianghu), ma che sa dimostrarsi piena di carattere, risorse e tempra, a dispetto di un eroe negativo, debole e senza spina dorsale. Lui rappresenta quell’aspetto della la tradizione che soccombe, lei quello che si trasforma e sopravvive.

Jia Zhangke gira un film magnetico, un melodramma contemporaneo che riflette sul suo Paese quanto sul proprio cinema, torna sui suoi passi, rilegge la propria opera, cuce, taglia e assembla vecchie suggestioni a nuove riflessioni, incrocia vecchi orizzonti a nuovi sguardi.

 

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