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Scatti che raccontano legami. La nuova (bellissima) edizione di Fotografia Europea a Reggio Emilia

Pixy Liao, Things We Talk About, 2013, Fotografia Europea 2019 *
Pixy Liao, Things We Talk About, 2013, Fotografia Europea 2019
Pixy Liao, Things We Talk About, 2013, Fotografia Europea 2019

LEGAMI. Initimità, relazioni, nuovi mondi. Al via Fotografia Europea 2019, festival internazionale ospitato per la quattordicesima volta dalla città di Reggio Emilia. Dal 12 aprile al 3 giugno nel capoluogo emiliano mostre, workshop e conferenze si susseguiranno in un dialogo serrato che cercherà di dar voce al tema dei rapporti -tra persone, culture e mondi diversi- attraverso l’obbiettivo della macchina fotografica.

Un programma fittissimo, in cui ai grandi nomi della storia della fotografia si accostano le nuove generazioni, creando un microcosmo di visioni artistiche eterogenee. Ogni artista, chiamato a confrontarsi con il concetto di “legame”, affronta la sfida dandogli un’accezione personale, che fa emergere di volta in volta i risultati più vari. Se Vincenzo Castella pone l’accento sul legame tra uomo e natura con il progetto Urban Screens (ospitato nella Sinagoga), l’artista francese Justine Emard si focalizza invece sulla relazione tra intelligenza umana e artificiale, indagata attraverso opere fotografiche e video esposte nei Chiostri di San Pietro.

Vincenzo Castella, Urban Screen, Fotografia Europea 2019
Vincenzo Castella, Urban Screen

Dai sotterranei del Teatro Valli allo Spazio Scapinelli, dai Chiostri di San Domenico passando per lo Spazio Gerra e la Biblioteca Panizzi, le strade di Reggio Emilia si riempiono di arte, fino ad arrivare alla Chiesa di San Nicolò e al suo Batistero, dove Giovanni Chiaramonte espone le testimonianze del suo viaggio verso Gerusalemme.

Larry Fink, Peter Beard Opening, Fotografia Europea 2019
Larry Fink, Peter Beard Opening

Il percorso si snoda tra i palazzi della città fino a riempire le sale di Palazzo da Mosto con gli scatti “arabi” di Michele Nastai e con un’antologica dedicata a Larry Fink, le cui fotografie diventano icone della fusione tra il soggetto e l’ambiente che lo circonda. Palazzo Magnani ospita A Beautiful Image, rassegna dedicata agli scatti realizzati da Horst P. Horst per riviste come Vogue e Harper’s Bazar, vere e proprie icone di stile ed eleganza.

Horst P. Horst, A Beautiful Image, Fotografia Europea 2019
Horst P. Horst, A Beautiful Image

Un’edizione dal sapore orientale quella di quest’anno. Paese ospite di questa edizione è infatti il Giappone, fulcro attorno a cui ruotano le esposizioni presentate nei Chiostri di San Pietro. Ad artisti provenienti dal Paese del Sol Levante –Kenta Cobayashi, Motoyuki Daifu e Ryuichi Ishikawa– se ne accostano altri legati al Giappone per interessi e motivi biografici, come Pixy Liao, Pierfrancesco Celada Vittorio Mortarotti e Anush Hamazehian. Sotto gli archi da poco restaurati dei Chiostri trovano spazio anche le Rivoluzioni di Francesco Jodice, riflessione commissionatagli durante la passata edizione del festival, e Fifty-Fifty, progetto a cavallo tra il reportage di guerra e l’arte visiva realizzato in Libia da Samuel Gratacap.

Kenta Cobayashi, Fotografia europea 2019
Kenta Cobayashi

A completare il quadro, un’inedita fusione tra danza e fotografia. Gli scatti di Jacopo Benassi si accompagnano alla performance di due interpreti, uno disabile e l’altro no, che si confrontano in una coreografia ricca di virtuosismo ed emozione.

Samuel Gratacap, Fifty-Fifty, Fotografia Europea 2019
Samuel Gratacap, Fifty-Fifty

*Pixy Liao, Things We Talk About, 2013, Fotografia Europea 2019

Informazioni utili 

Fotografia Europea 2019. LEGAMI. Intimità, relazioni, nuovi mondi.

dal 12 aprile al 3 giugno 2019

Reggio Emilia

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