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Architettura e anatomia nei disegni di Michelangelo. Una preziosa mostra a Torino

Michelangelo. Disegni da Casa Buonarroti Michelangelo. Disegni da Casa Buonarroti
Michelangelo, Studio per la Sibilla Libica
Michelangelo, Studio per la Sibilla Libica

Architettura e anatomia si scambiano analogie nei disegni di Michelangelo. Michelangelo. Disegni da Casa Buonarroti è alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, a Torino, dal 4 aprile al 21 luglio 2019.

“Colui che non possiede la figura umana, e specialmente l’anatomia di essa, non potrà mai intenderla”

Michelangelo Buonarroti

Piccola ma preziosa mostra quella che inaugura il 4 aprile negli spazi della Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, a Torino. Michelangelo. Disegni da Casa Buonarroti raccoglie una precisa selezione di disegni, spesso preparatori, di un artista immenso che si interessò anche al “padre di tutte le arti”. Il disegno, appunto. Riunite in una sala che riprende alcuni degli affreschi di Casa Buonarroti – che a Firenze conserva non solo disegni, ma anche sonetti, lettere, documenti, tutta la carta che Michelangelo raccolse in vita e che gli eredi hanno conservato per valorizzarne il ricordo – le opere evidenziano l’attenzione che l’artista prestò all’arte grafica.

Michelangelo. Disegni da Casa Buonarroti
Michelangelo. Disegni da Casa Buonarroti

Sommari o approfonditi, opere finite o studi preparatori, i disegni in mostra vibrano dell’arte di Michelangelo condensata su carta, il cui fascino intimo supporta una bellezza universale. L’interesse anatomico si traduce in fibre muscolari tratteggiate nel dettaglio (Studi di gambe), che lentamente vengono avvolte dall’intera struttura della gamba. Il carboncino si interrompe, lasciando un polpaccio emergere dal nulla; in un altro schizzo si evolve all’intero busto, declinato in torsioni dinamiche o pose plastiche.

Spesso rapidi, ma capaci di evidenziare l’evolversi dell’idea che condurrà all’opera definitiva, i disegni testimoniano la mano sopraffina di Michelangelo e la sua poliedricità. Diversi, infatti, gli studi di architettura che l’artista realizzò per imprese riuscite (San Giovanni dei Fiorentini) e per progetti purtroppo mai realizzati (Vestibolo della Biblioteca Medicea Laurenziana). Particolarmente interessanti le bozze per le figure che avrebbero abitato poi la Cappella Sistina (Adamo, dalla Cacciata dal Paradiso Terrestre, e i Nudi reggifestone) che esaltano il tratto rapido e il carattere sfuggevole dei lavori tracciati nel fulgore dell’inspirazione.

Michelangelo. Disegni da Casa Buonarroti
Michelangelo. Disegni da Casa Buonarroti

Quanto è distante l’architettura dal disegno, dalla pittura, dalla scultura? Costruire edifici è come costruire una figura umana? Certamente no, ma da questi disegni emerge tutta la perizia michelangiolesca nel sezionare forme e spazi, nel saggiarne l’ingombro volumetrico e condensarlo in una soluzione pratica ed esteticamente piacevole. Parallelismo audace ma solido, che allaccia architettura e anatomia nel bisogno comune di organicità, di armonia, di interdipendenza attiva.

Sottili meccanismi muovono le articolazioni come sorreggono gli archi, mostrando fluidità quando il complesso substrato si differenzia in passaggi infinitesimali. I grandi organismi, le grandi opere, i grandi complessi all’apparenza impensabili a cui Michelangelo lavorò sono qui esposti nell’immediatezza dell’idea originale. E da essa possiamo forse trarre parte del loro inesauribile segreto.

Michelangelo. Disegni da Casa Buonarroti
Michelangelo. Disegni da Casa Buonarroti

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