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Il geniale eclettismo di Duilio Cambellotti in mostra a Roma

Cambellotti *
Cambellotti
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La Galleria Russo di Roma ospita la mostra “Vetrine d’archivio di Duilio Cambellotti“. Fino al 6 aprile 2019.

Ad un anno dalla grande antologica dedicata a Duilio Cambellotti (Roma, 1876-1960) nel suggestivo “grembo scenico” di Villa Torlonia, la prestigiosa Galleria Russo, cui è stata affidata la gestione dell’archivio del prolifico artista, propone oggi una mostra ulteriore, allestita questa volta nei propri spazi espositivi, ad un passo da via Margutta. Circa duecento opere – alcune già esposte alla Casina delle Civette; altre, meno note, lumeggiate dal paziente lavoro archivistico; qualche inedito – suddivise, anche questa volta, secondo aree tematiche che scandiscono, evidenziandola, la geniale versatilità del segno cambellottiano. Arti applicate (bozzetti per manifesti, per decorazioni parietali e murali, per vetrate), ceramiche, illustrazioni (per libri, giornali, copertine), disegni sulla storia leggendaria di Roma, sculture, bozzetti per il teatro greco (scene e costumi), studi dal vero.

Cambellotti
Prometeo e le Oceanine

Abbiamo chiesto a Francesco Tetro, curatore della rassegna assieme a Daniela Fonti, quale sia il senso e l’obiettivo di questa nuova iniziativa, a breve distanza dalla grande mostra di Villa Torlonia.

L’obiettivo è il catalogo e l’esposizione di sole opere di proprietà dell’archivio. Il catalogo è anche in lingua inglese, un biglietto da visita per l’estero, dato che Fabrizio Russo ha intenzione di esportare la mostra. Un elemento forte è senz’altro l’esistenza dell’Archivio: anche nell’allestimento, si è cercato di accostare alle opere fotografie d’epoca tratte appunto dall’archivio che, purtroppo, è ridotto di molto dagli anni settanta, anche se conserva ancora il suo fascino ed una buona documentazione dell’iter progettuale dell’artista. A breve ci saranno altre iniziative nazionali gestite ovviamente dal gallerista e soprattutto l’avvio della pubblicazione del primo volume del catalogo generale.

Cambellotti
L’ulivo

Come mai l’archivio si è ridotto dagli anni 70?

All’oculata politica espositiva e commerciale dei figli di Cambellotti, Adriano e Lucio, consigliati da Mario Quesada che ha centellinato sia le vendite, sia la presenza a mostre, è seguito un po’ di disordine gestionale (è un eufemismo) che ha comportato vendite, donazioni anche consistenti, comodati d’uso: vedi il museo di Latina, la donazione a Maenza al Museo del Paesaggio (nella sezione cultura materiale c’è il patrimonio ceramico popolare), il comodato al Mart (qualche migliaio di pezzi documentali, non opere), la vendita del patrimonio fotografico (quasi seimila pezzi) all’Istituto Nazionale per la Grafica, la vendita anche per… necessità da parte degli eredi sia a gallerie, sia a privati, sia a Musei (Wolfson a Miami e a Genova, il MIC di Faenza).

Quel che resta che comunque è ancora cospicuo permette di definire il contesto sia documentario sia artistico. Un’iniziativa d’archivio è ovviamente la pubblicazione del catalogo generale dell’opera. Sembra quasi che vi sia una nuova attualità di questo artista per molto tempo un po’ trascurato… È un po’ il riscatto delle arti decorative… Voglio aggiungere che in questa mostra vi sono aspetti poco o affatto studiati: il collezionismo dell’artista dalla fotografia alle ceramiche popolari (ed archeologiche) italiane e straniere (transilvane, turche, romene, albanesi, etc,), aspetti che a Villa Torlonia abbiamo appena evidenziato.

Cambellotti
Vasetto el centauro

Informazioni utili

VETRINE DALL’ARCHIVIO DI DUILIO CAMBELLOTTI

A cura di Daniela Fonti e Francesco Tetro

16 marzo – 6 aprile 2019

Galleria Russo, via Alibert, 20, Roma

Tel. 06 6789949

www.galleriarusso.com

*Nella prima immagine: Duilio Cambellotti, Mattonella dei tori

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