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Roma, torna visitabile l’Area Sacra dove fu assassinato Giulio Cesare

La Sindaca Raggi, il Vice Sindaco Bergamo e il sovrintendente Presicce a Torre Argentina Presentazione alla stampa del progetto Immagine ©Roma Capitale
Area Sacra Argentina
Area Sacra Argentina

Grazie al mecenatismo della maison Bulgari, l’Area Sacra di Torre Argentina sarà accessibile e visitabile per la prima volta in modo sistematico da romani e turisti a partire dal 2021

Non solo il Colosseo, la Fontana di Trevi o  l’area archeologica dei Fori Imperiali. Roma è uno scrigno infinito di tesori da scoprire in ogni angolo della città che il nuovo piano triennale  di investimenti  mira a valorizzare con vari interventi di manutenzione straordinaria e che il Vice Sindaco Luca Bergamo ha presentato pochi giorni fa.

C’è un’area archeologica di Roma però che avrà un’attenzione speciale. Grazie alla donazione della Maison Bvlgari  infatti, l’Area Sacra  di Torre Argentina  sarà accessibile e visitabile per la prima volta in modo sistematico da romani e turisti a partire dal 2021, grazie a un intervento che prevede passerelle sospese sull’area archeologica e spazi museali a livello del suolo. Dal comune rassicurano che la colonia felina che si è sviluppata nell’area  sarà opportunamente tutelata.

Si tratta di un luogo al centro della città che ruba sempre uno sguardo ai romani che vi passano velocemente in mezzo al traffico cittadino ma che non è stata mai opportunamente vissuta e valorizzata. Eppure si tratta di un luogo dal grande significato simbolico: non solo rappresenta il più esteso complesso di epoca repubblicana con quattro templi romani che vanno dal IV al II secolo a.C.  ma custodisce il basamento di tufo della Curia di Pompeo, presso la quale avvenne l’assassinio di Giulio Cesare il 15 marzo del 44 a.C. (le famose “Idi di marzo”), come narrato da Cicerone.

I 500.000 euro donati da Bvlgari, andranno ad aggiungersi al residuo di € 485.593,58 dei fondi elargiti sempre dalla famosa maison per il restauro della Scalinata di Trinità dei Monti: una convenzione stipulata nel 2014 prevedeva che gli eventuali reisidui sarebbero stati destinati ad altri interventi sul patrimonio culturale di Roma Capitale.

Roma capitale della storia e della vita contemporanea grazie a Bvlgari potrà beneficiare nuovamente di uno dei siti archeologici più amati nel cuore della città. Con il Vicesindaco Bergamo stiamo lavorando per dare la possibilità a chi vive e chi visita Roma, sempre di più, di avere accesso ai luoghi culturali” ha dichiarato, durante la presentazione alla stampa del progetto,  la Sindaca di Roma Capitale Virginia Raggi.

Jean-Christophe Babin, Amministratore Delegato del Gruppo Bvlgari ha aggiunto: “Siamo molto orgogliosi di questo nuovo regalo alla Città Eterna: dopo il restauro della Scalinata di Trinità dei Monti, fin dalla sua costruzione un irrinunciabile punto di ritrovo per romani e turisti, andremo a valorizzare un altro luogo al centro della vita sociale e spirituale dell’antica Capitale. I visitatori potranno finalmente apprezzare da vicino reperti di grandissimo pregio situati in un’area in cui coesistono costruzioni rinascimentali e medievali. Un respiro culturale che solo una città come Roma è in grado di offrire al mondo.”

La Sindaca Raggi, il Vice Sindaco Bergamo e il sovrintendente Presicce a Torre Argentina
Presentazione alla stampa del progetto
Immagine ©Roma Capitale

Molto soddisfatto anche il Vice Sindaco e assessore alla crescita culturale Luca Bergamo:

“Mentre si cura il nostro patrimonio culturale perché resti a disposizione delle prossime generazioni, l’identità e lo sviluppo di Roma si formano nel rapporto che si stabilisce tra il suo passato e la vita delle persone che la abitano, riducendo le barriere perché chiunque possa goderne pienamente; nella relazione tra il suo patrimonio, la produzione culturale contemporanea e la formazione di nuova conoscenza che nasce nei centri di ricerca, nelle Università e nelle accademie che affollano la nostra città.
Di questo parla ogni atto delle nostre politiche di crescita culturale, anche quello che abbiamo raccontato ieri sui gradini del tempio di Giuturna, ninfa delle fonti, costruito oltre 2.240 anni fa”.

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