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Infinito. Alberto Angela ha scoperto l’olio più antico del mondo

alberto angela @ foto Ufficio Stampa Rai
alberto angela
@ foto Ufficio Stampa Rai

Alberto Angela superstar : boom di ascolti per “Una notte a Pompei” e perfino un’importante scoperta! Il divulgatore potrebbe aver ‘riscoperto’ il più antico olio mai ritrovato.

Non può che essere soddisfatto Alberto Angela: il suo programma “Stanotte a Pompei“, trasmesso sabato sera su Rai 1 ha registrato un boom di telespettatori e di interazioni tra i social, con tanto di hashtag tra le prime posizioni. Non era scontato, considerato che lo speciale è stato trasmesso in prima serata e durante la partita della nazionale di Pallavvolo. Oltre 4,2 milioni di telespettatori hanno scelto la cultura e questo è un segnale positivo per tutti e indubbiamente una vittoria per il divulgatore, ripagato dalle cinque settimane di notti passate al freddo per registrare le varie scene andate in onda sabato sera. Il motivo è semplice: come ha spiegato lui stesso, la notte è l’unico momento possibile per filmare le sale vuote o i reperti fuori dalle vetrine perché non ci sono visitatori.

Alberto Angela ha però un altro importante motivo per festeggiare, anzi, lo abbiamo tutti. Il divulgatore infatti, potrebbe aver ritrovato la bottiglia contenente l’olio più antico mai ritrovato, almeno in Italia. Proprio così. Durante le riprese di ‘Stanotte a Pompei’ si è accorto di una cassetta antica nei grandi depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli :

“Avevamo appena filmato un bellissimo affresco e mi sono fermato per fare una foto con il cellulare quando ho notato una cassetta antica” ha affermato durante la conferenza stampa.

In quella cassetta borbonica inventariata nei depositi dal 1820, era custodita una bottiglia contenente un olio ormai solidificato che potrebbe essere addirittura il più antico del mondo. Ovviamente il prezioso olio contenuto nella bottiglia- mostrata durante la conferenza stampa- sarà oggetto di approfonditi esami scientifici per confermare quella che potrebbe essere un’importante scoperta non solo per Alberto Angela e il Museo Nazionale di Napoli, ma per tutto il paese.

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