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È morto Lionello Puppi, grande storico del Rinascimento veneto e di Andrea Palladio

Lionello Puppi Lionello Puppi
Lionello Puppi
Lionello Puppi

Nato a Belluno nel 1931, Puppi fu docente di varie discipline artistiche nelle università di Padova e di Ca’ Foscari a Venezia. Fu anche senatore tra il 1985 e il 1987 nelle file del PCI

La sfida è ai principi del mercato, che ha sostituito il concetto di valore con quello di prezzo; e soprattutto alla convinzione stantia e reazionaria che siano da evitare manifestazioni ‘difficili’, che trattano in maniera problematica l’arte e il suo rapporto con la storia. Tutte le mie esposizioni provano il contrario”. Impegnato e battagliero: ma appoggiato su una grande consapevolezza delle proprie conoscenze e della propria forza culturale ed etica. Era questo l’approccio al mondo dell’arte e delle grandi esposizioni di Lionello Puppi, storico dell’arte fra i maggiori conoscitori del Rinascimento veneto e dell’architettura, scomparso nei giorni scorsi a Treviso all’età di 86 anni. Nato a Belluno nel 1931, si era laureato a Padova con una tesi sul pittore vicentino Bartolomeo Montagna; le sue attenzioni si indirizzarono presto sulla figura e l’opera di Andrea Palladio. Professore associato di Discipline storiche dell’arte e poi ordinario di Storia dell’architettura e dell’urbanistica all’università di Padova, è stato direttore dell’Istituto di Storia dell’arte e della Scuola di Perfezionamento in Storia dell’arte (1972 – 1973) presso lo stesso ateneo. Successivamente Puppi è passato all’università Ca’ Foscari di Venezia come professore ordinario di Storia dell’arte moderna, di Iconologia e iconografia, nonché direttore del Dipartimento di Storia e critica della arti. Dal 2005 era professore emerito di Metodologia della storia dell’arte, sempre a Ca’ Foscari. Nella sua carriera vantava anche una breve esperienza politica, come senatore tra il 1985 e il 1987 nelle file del PCI.

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