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Controversie artistiche. Lo strumento della “mediazione”. Il caso ADR Arte alla Camera Arbitrale di Milano

La Giustizia di Canova La Giustizia di Canova
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“Alternative Dispute Resolution”. Acronimo: ADR. Nello specifico: ADR Arte. Un servizio della Camera Arbitrale di Milano. Un progetto per risolvere le controversie artistiche attraverso la mediazione e l’arbitrato. Ne parliamo con Nicola Giudice, Responsabile Servizio di Conciliazione della CAM di Milano.

Punto primo. Quando e perché nasce ADR Arte. Quali servizi propone e quali sono le principali aree di intervento? Esistono altre realtà in Italia che operano in questa maniera?

ADR Arte nasce alla fine del 2015 in CAM per fornire uno specifico strumento di risoluzione alternativa delle dispute in campo arte e beni culturali in Italia. Il progetto raccoglie l’idea della professionista milanese Silvia Stabile, avvocato esperto nel settore arte, che, avendo utilizzato la mediazione per gestire una vicenda che coinvolgeva un proprio cliente, suggerì l’idea di offrire la mediazione per la gestione delle controversie “artistiche”: queste vengono difficilmente affrontate all’interno del mercato dell’arte, perché risolte da rapporti di forza tra le parti che impediscono l’effettivo soddisfacimento dei reciproci interessi. Inoltre, il giudizio ordinario prevede tempi e costi lunghi e onerosi, oltre che ad uno svolgimento pubblico che poco si adatta alle esigenze di riservatezza fondanti il campo arte.

ADR Arte si inserisce all’interno del Servizio di conciliazione della Camera Arbitrale di Milano (CAM) ed è seguito ad hoc da professionisti specifici. Il Serviziodi conciliazione di occupa di tutti i procedimenti di mediazione civile e commerciale della CAM, affrontando una tipologia di controversie molto variegata: dalle successioni ereditarie ai contratti bancari, dai diritti reali ai contratti assicurativi. Negli ultimi anni, la CAM si è focalizzata sulla creazione di servizi di mediazione specializzati su determinate materie, quali ADR Arte e ADR Ambiente, ritenendo di poter fare la differenza rispetto agli altri organismi di mediazione esistenti, non specializzati in questi campi.

Principali aree di intervento:

  • transazioni, contratti e mandati con e senza rappresentanza
  • certificati di provenienza e autenticità
  • protezione, gestione e valorizzazione delle collezioni e degli archivi
  • digitalizzazione di opere d’arte e beni culturali
  • leasing di opere d’arte
  • trust, donazioni e successioni
  • diritto di seguito
  • esposizioni, mostre e fiere d’arte
  • locazione di immobili d’arte
  • assicurazioni, contratti bancari e finanziari
  • deposito e custodia
  • trasporto
  • prestiti
  • riproduzioni di immagini aventi ad oggetto opere d’arte e beni culturali
  • restituzione di beni culturali
  • restauro
  • valutazione
  • art advisory
  • esportazione di opere d’arte

Cosa significa tecnicamente il termine “mediazione”? Perchè una o entrambe le parti dovrebbero risolvere la controversia attraverso questo “escamotage”?

La mediazione è un metodo di risoluzione alternativa delle dispute regolato dal D.Lgs. 28/2010. E’ uno strumento informale, flessibile e veloce che, tramite l’aiuto di un mediatore terzo e imparziale, facilita il dialogo tra le parti e la composizione della controversia. Il mediatore infatti non impone una decisione né una soluzione alle parti, che raggiungono o meno un accordo solo basandosi sulle proprie volontà ed interessi. Qualora l’accordo sia raggiunto, questo avrà efficacia di titolo esecutivo e dovrà essere rispettato dalle parti. Il mediatore può decidere di ascoltare le parti congiuntamente o separatamente, ma sempre in modo informale. Le parti infatti, hanno l’opportunità di esprimersi liberamente rispetto alle proprie necessità e desideri, stante il vincolo alla riservatezza rispetto a quanto dichiarato in sede di mediazione. La mediazione permette alle parti di risparmiare denaro rispetto al procedimento ordinario, ma altresì di risparmiare tempo, essendo una mediazione lunga in media 45 giorni.

Si ricorda che in Italia il D.Lgs 28/2010 le materie per cui è necessario il tentativo di mediazione obbligatoria sono: affitto d’azienda, comodato, condominio, contratti assicurativi, contratti bancari, contratti finanziari, diffamazione a mezzo stampa, diritti reali, divisione, locazione, patti di famiglia, responsabilità medica, responsabilità sanitaria, successioni ereditarie. Per le altre materie di legge, la mediazione può essere esperita volontariamente su richiesta delle parti, tramite clausola inserita nel loro contratto o demandata dal giudice.

Mediazione
Mediazione

I benefici della mediazione nel mercato dell’arte.

ADR Arte è un progetto che utilizza lo strumento della mediazione in modo professionale ed esperto, offrendo notevoli benefici rispetto al procedimento del giudizio ordinario:

  • Rispetta le esigenze di riservatezza e confidenzialità tipiche del mercato dell’arte, permettendo la risoluzione di controversie che vengono generalmente decise tramite “rapporti di forza”.
  • La consensualità del procedimento di mediazione aiuta le parti a mantenere vivi i propri rapporti professionali (che nel mondo dell’arte sono spesso di lungo corso).
  • Le parti hanno la possibilità di scegliere un mediatore, imparziale e terzo, esperto della lite in oggetto.
  • Le parti possono farsi assistere da professionisti d’arte (es: art advisor) e da interpreti linguistici.
  • Non sussiste l’obbligo di assistenza da parte di un legale, che le parti possono scegliere di non convocare.
  • La mediazione ha un costo notevolmente ridotto rispetto a quello di un procedimento giudiziario e si chiude in tempi celeri. In CAM, il costo del servizio di mediazione dipende dal valore della controversia in oggetto (https://www.camera-arbitrale.it/it/mediazione/mediazione-civile-e-commerciale-d-lgs-28-2010/tariffe-e-modalita-di-pagamento.php?id=489 ) .
  • La procedura di mediazione si conclude in media entro 45 giorni dalla sua apertura.
  • L’accordo raggiunto tra le parti è particolarmente sentito, in quanto consensuale, e ha valenza di titolo esecutivo.

I passaggi della mediazione.

ADR Arte può essere attivato da tutti gli operatori interessati del mercato dell’arte e non, tramite due modalità: 1) seguendo le regole del D.Lgs. n.28/2010 (il decreto legislativo che si occupa nello specifico della materia mediazione), particolarmente adatte qualora si ricerchi una soluzione eseguita in Italia e tutelata dalle norme nazionali; 2) tramite le FTMR (Fast TrackMediationRules), quando si richieda un meccanismo più flessibile, basato sulle esigenze delle parti, permettendo di coinvolgere anche mediatori di altri paesi.

Entro 20 giorni dal deposito della domanda di mediazione, la segreteria del servizio conciliazione inoltra la domanda alla parte invitata a prendere parte alla procedura di mediazione. Se la parte invitata non manifesta alcuna volontà di prendere parte alla procedura di mediazione, il caso viene archiviato; viceversa, qualora la parte invitata accetti di prendere parte alla procedura, è richiesto il pagamento dei costi della procedura (spese di mediazione). Qualora tali spese non siano pagate, la procedura si estingue. In caso di buon esito del pagamento, la procedura ha inizio con la nomina del mediatore. Viene così fissato l’incontro di mediazione, che può essere svolto anche in videoconferenza o conferenza telefonica, in particolare, quando le parti si trovano in Paesi diversi. Qualora non si raggiunga l’accordo tra le parti, la procedura di mediazione si estingue. Invece, ove intervenga l’accordo tra le parti, la mediazione è andata a buon fine e viene formalizzato con verbale l’accordo tra le parti che ha efficacia di contratto tra le stesse.

Sotheby's
Sotheby’s

Le controversie più comuni in cui vi siete imbattuti in questi anni? Il caso delle successioni ereditarie.

Dopo aver analizzato la casistica ADR Arte 2015-2017, possiamo affermare di aver affrontato un numero cospicuo di controversie inerenti diverse fattispecie legali. In percentuale, le tre categorie preponderanti sono state le locazioni (25%), le successioni ereditarie (22%) e i diritti reali (19%). Seguono le divisioni (16%), i contratti finanziari (6%), la diffamazione a mezzo stampa (3%), la compravendita di beni mobili/immobili (3%) e categorie residuali (35).

In particolare, ci interessa sottolineare l’importanza della categoria delle successioni ereditarie per due motivi: questo tipo di controversie contiene spesso l’elemento arte inteso come oggetto (dipinti, sculture, fotografie, beni da collezione quali oggetti di design o gioielli) dibattuto tra le parti, che hanno su di esso interessi personali non strettamente economici. In secondo luogo, anche in mediazione emerge un tema sempre più dibattuto in campo arte, ovvero il passaggio generazionale della collezione agli eredi del collezionista. Ci troviamo infatti ad affrontare casi di successione in cui il “de cuius” lascia la propria collezione d’arte agli eredi, senza che questi ultimi abbiano interesse alla stessa o ne comprendano il valore economico ed affettivo.

In questo ambito, ADR arte ha affrontato un caso peculiare nel 2016, aiutando le parti a raggiungere l’accordo finale costituente titolo esecutivo. Alla morte del de cuius, non risultando alcun atto di volontà, succedono i familiari secondo quanto stabilito dalla legge.  Alla data del decesso, risultano nel patrimonio del de cuius: beni immobili in diverse città italiane, automobili, conti corrente, quote di fondi comuni di investimento, beni mobili di pregio quali una scultura di importante artista italiano contemporaneo, dipinti di autore italiano del XXI secolo e reperti archeologici. E’ interessante notare come non tutti gli eredi siano effettivamente interessati al patrimonio artistico del “de cuius”, non dando quindi effettivo peso al valore ingente della collezione. In mediazione, le parti hanno l’opportunità di esplicitare gli interessi sottesi la controversia e raggiungono il seguente accordo: i beni immobili sono suddivisi a metà tra familiare (1) e familiare (2), lasciando al familiare (1) l’usufrutto del bene immobile in cui risiede, avendone però anche onore di custodia, amministrazione e manutenzione.  I beni mobili, comprese le opere d’arte, vengono assegnate al familiare (2), effettivamente interessato a prendersi cura della collezione del “de cuius”.

Oltre alla categoria successioni, abbiamo gestito contenziosi d’arte intesi nel loro senso più lato, ovvero aventi un soggetto, oggetto o materia artistica. ADR Arte è intervenuto in una molteplicità di casi di diritto dell’arte, tra cui : certificati di provenienza e autenticità, protezione e gestione degli archivi, leasing di opere d’arte, digitalizzazione di opere d’arte e beni culturali, trust e donazioni, assicurazioni, deposito e custodia, restituzione di beni culturali, restauro, art advisory, esposizioni e fiere d’arte, valutazioni, diritto di seguito e riproduzione di immagini aventi ad oggetto arte e beni culturali.

Numeri. Un veloce spaccato della vostra azione attraverso i casi reali affrontati in questi anni. Quante controversie sono state risolte?

Su un totale di 935 mediazioni analizzate (procedimenti chiusi, intercorsi tra l’1/1/2015 e il 31/12/2017), in 32 è presente l’”elemento artistico” (3% del totale).

Di queste, il 25% proviene dall’ambito locazioni, il 22% dalle successioni ereditarie, il 19% dai diritti reali, il 16% dalle divisioni, il 6% dai contratti finanziari, il 3% dalla diffamazione a mezzo stampa, dalla compravendita di mobili/immobili e da categorie residuali.

Il numero dei casi affrontati da ADR Arte è cresciuto del 13% tra 2016 e 2017.

La percentuale di accordi raggiunti (calcolata sul totale delle domande di mediazione ADR Arte ricevute, abbiano le parti proseguito la mediazione dopo il primo incontro o meno) è del 28%, superiore alla percentuale di accordi raggiunti normalmente in mediazione (22.5% nel 2017).

La percentuale di accordi raggiunti, qualora le parti abbiano deciso di intraprendere il percorso di mediazione dopo il primo incontro, è dell’82% (percentuale superiore a quella generica di mediazione, 72.5% nel 2017).

Il valore economico delle dispute analizzate si può dividere nei seguenti scaglioni: 16% per le liti con valore < di €20.000,00, 12% per quelle comprese tra €20.001,00 e €50.000,00, 16% per quelle tra €50.001,00 e €150.000,00, 34% per quelle tra €150.001,00 e €250.000,00, 6% tra €250.001,00 e €1 milione, 16% per quelle superiori a €1 milione.

Le mediazioni volontarie sono state il 6% del totale, quelle obbligatorie il 94%.

Le mediazioni contrattuali sono state il 53% del totale, quelle extracontrattuali il 47%.

Lucio Fontana, Concetto Spaziale. Attese, 1967, Est: €1.000.000-1.500.000
Lucio Fontana, Concetto Spaziale. Attese, 1967

Esempi pratici. Alcuni casi-simbolo accaduti in questi tre anni di lavoro-mediazione.

  • 2016: divisione// mancato consenso all’avvio di mediazione// casa editrice ( parte istante) vs casa d’aste (parte invitata) e presunto proprietario opera (parte invitata)

Una casa editrice italiana compra all’asta, nel 2004, un quadro di artista fiorentino di fine ‘800. L’acquisto del quadro viene regolarmente saldato e la casa editrice lo espone nei propri uffici per diversi anni. Nel 2009, alcuni ufficiali del Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale sequestrano alla casa editrice il quadro, dando esecuzione ad un decreto di sequestro della Procura della Repubblica in quanto il quadro è “risultato di provenienza furtiva”. Passano gli anni e del quadro non si ha più alcuna notizia. Nel 2012, la casa editrice si attiva per via giudiziale, proponendo alla Procura della Repubblica istanza di restituzione del quadro. Solo allora si scopre che l’opera è già stata restituita nel 2010 dal PM al presunto proprietario, che ne aveva denunciato il furto. Il presunto proprietario denuncia nel 2009 ai carabinieri che il quadro venduto all’asta, di cui è venuto a conoscenza,  è a lui stato rubato nel 1971. La procura della Repubblica ricostruisce dunque la provenienza dell’opera sino alla sua avvenuta restituzione. Visto l’acquisto in buona fede effettuato all’asta dalla casa editrice, quest’ultima richiede al presunto proprietario la restituzione dell’opera, ma ottiene un diniego.  Nel 2016, la casa editrice propone dunque domanda di rivendicazione dell’opera in forza del regolare contratto di vendita di cui è in possesso oltre che domanda subordinata di garanzia per evizione e per danni contro la casa d’aste che ha venduto il quadro. La casa editrice propone altresì il procedimento di mediazione in Camera Arbitrale di Milano invitando la casa d’aste ed il presunto proprietario del dipinto.

  • 2016: compravendita beni mobili/immobili// mancata comparizione all’incontro di programmazione// collezionista (parte istante) vs galleria d’arte (parte invitata)

Nel 2015 il collezionista compra quadro di famoso artista italiano ad un’asta online organizzata da una galleria d’arte milanese. L’opera viene acquistata con sua copia fotografica (e firma dell’artista sul retro) e certificato di autenticità rilasciato dalla galleria. Ritirato di persona il quadro, il collezionista avvia la procedura di archiviazione dell’opera presso l’archivio dell’artista. Quest’ultimo, però, rifiuta l’archiviazione e richiede al comando dei carabinieri di sequestrare l’opera. Con il sequestro viene altresì avviato il procedimento penale. Il collezionista richiede quindi la risoluzione del contratto di acquisto, la restituzione di quanto pagato e dei diritti di autenticazione. Il collezionista aziona il procedimento di mediazione.

  • 2017: diffamazione a mezzo stampa// mancato consenso all’avvio di mediazione// fondazione d’arte (parte istante) e eredi d’artista legato alla fondazione (parte istante) vs designer (parte invitata) , quotidiano nazionale (parte invitata) e direttore del quotidiano nazionale (parte invitata)

Rinomata designer e artista italiana nel 2016 rilascia intervista a quotidiano nazionale, accusando una fondazione d’arte italiana di aver autenticato opere false di artista, suo defunto compagno. La fondazione d’arte e gli eredi dell’artista legato ad essa fanno richiesta di rettifica al quotidiano. Il quotidiano pubblica la rettifica nei giorni successivi. La fondazione ed eredi iniziano procedimento di mediazione in seguito alle affermazioni “offensive” della designer. In mediazione, la designer afferma che quanto da lei dichiarato al giornalista non aveva i toni riportati nell’articolo finale. Per tale ragione, vengono invitati in mediazione anche il quotidiano nazionale e il suo direttore.

https://www.camera-arbitrale.it/it/mediazione/adr-arte.php?id=526

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